Ambientato nell’universo narrativo di NEO Scavenger, altra produzione di Blue Bottle Games, Ostranauts promette di catapultarci in un futuro spaziale dominato da una distopia capitalista, un po’ come in ogni sci-fi dai toni noir che si rispetti. Tutto ruota quindi intorno al vil denaro, e così faremo noi e la nostra neonata attività di rottamatori spaziali. Dopo anni passati a fare lavori di bassa lega in giro per il Sistema Solare, è venuto infatti il momento di mettersi in proprio e diventare capitani di un proprio vascello, sfidando il vuoto dello spazio per far fortuna in questo ambizioso simulatore in 2D.
Finalmente in proprio
Una volta avviata una nuova partita, potremo creare un nostro alter ego e personalizzarne i tratti, il suo equipaggiamento iniziale e il suo passato lavorativo. Proprio quest’ultimo sarà fondamentale, in quanto permetterà di caratterizzare il personaggio, le sue conoscenze e perfino amicizie, nemesi e… amanti! I background possibili sono diversi ma, al momento della nostra prova, solo quello da “shipwrecker” (rottamatore) era percorribile. Una volta selezionata la carriera, una serie di scelte (apparentemente casuali) permettono di descrivere il passato del nostro personaggio. Come ha trascorso il tempo libero tra un turno di lavoro e l’altro? Ha provato a prendere qualche scorciatoia per guadagnare qualcosa in più? Tutte queste scelte che ci vengono proposte sono varie ma preimpostate: niente tiri di dadi o abilità ma, semplicemente, certi bivi che hanno delle conseguenze ben precise, spaziando da un introito illegale all’onesta segnalazione di un oggetto prezioso scoperto sul posto di lavoro. Un buon modo quindi per stabilire velocemente il passato del nostro capitano, dandogli qualche soldo extra con cui avviare la propria attività e qualche nemesi per ravvivare un po’ la situazione ma anche per dargli qualche capacità in più, come una competenza maggiore nell’hacking o nell’ingegneria meccanica.
Simulazioni spaziali
La meccanica attorno alla quale ruota il gioco è la simulazione della propria astronave e del relativo equipaggio. Batterie da sostituire e generatori a cui fare la manutenzione saranno solo alcuni dei compiti che il personale di bordo dovrà gestire quotidianamente, assicurando il funzionamento di ogni sottosistema. L’energia è infatti la componente più importante sulla nostra nave e, una volta esaurita, avremo i minuti contati prima che l’equipaggio muoia asfissiato e congelato. Non esattamente una passeggiata nel parco quindi.
Non solo, dovremo anche occuparci di mantenere in salute chi si trova a bordo, assicurandoci allo stesso tempo che anche la componente psicologica e sociale non venga trascurata. Lo spazio è un luogo ostile e solitario! Mentre sopravvivremo alle insidie di Ostranauts, dovremo cercare di rendere il più remunerativa possibile la nostra attività di rottamatori spaziali, stando attenti a non distruggere la nave al primo attracco e evitando le pattuglie della sicurezza che non gradiranno i nostri piccoli furtarelli.
Tante idee quante ombre
Se da una parte le premesse di Ostranauts sono interessanti, con un complesso sistema di simulazione legato a molteplici aspetti del gioco che spaziano dalle interazioni sociali alla manutenzione, dall’altra tutto ciò non è, allo stato attuale, come si presenta. I bug abbondano e la difficoltà nel gestire la propria nave è data più dal non saper e non poter gestire i vari aspetti che da vere e proprie sfide da superare. Allo stato attuale sembra infatti che sia sì presente l’intelaiatura del gioco, con oggetti e strumenti, ma manchi una forma di interazione che lo renda fruibile. Un esempio? Nel corso del nostro provato non siamo sopravvissuti a lungo data l’impossibilità di collegare una nuova batteria al supporto vitale, nonostante innumerevoli tentativi. Ciò si è tradotto nel lento ma inesorabile esaurirsi della riserva energetica della nave, con un inevitabile spegnimento globale. La mancanza di spiegazioni rende ancora più ostico ogni tentativo di sopravvivere, trasformando così le prime partite in semplici conti alla rovescia. Parliamo ovviamente di un titolo che si appresta ad approdare in Early Access, periodo durante il quale gli sviluppatori lavoreranno anche a stretto contatto con la community per mettere a punto la propria creatura, raccogliere feedback e correggere errori. Le idee, del resto, ci sono e sembrano valide se inquadrate nella giusta prospettiva di un gioco ancora in sviluppo che beneficerebbe tanto di ulteriori attenzioni quanto di una community in grado di supportare Blue Bottle Games. Non possiamo quindi che sperare in ulteriori aggiornamenti che trasformino Ostranauts nel gioco che dovrebbe e vorrebbe essere.