Orcs must Die! 3 è un tower defense in tempo reale che ci ha lasciati piuttosto colpiti in sede di recensione. Dobbiamo precisare che Il titolo in questione non è assolutamente esente da difetti, e il genere a cui appartiene presenta anche una certa ripetitività di fondo intrinseca che potrebbe alienare alcuni giocatori. Eppure, dopo aver potuto toccar con mano il titolo e sterminato qualche decina di migliaia d’orchi che caricavano le nostre posizioni, possiamo affermare che nel complesso questo terzo episodio della saga Orc Must Die è riuscito a darci un’esperienza piuttosto appagante.
Una storia in funzione del gameplay
Nei panni di due nuovi protagonisti e sotto la guida della Strega Gabriella, già presente in Orcs Must Die!: Unchained, ci troveremo nuovamente ad affrontare enormi eserciti di orchi e creature fantasy simili, con lo scopo di difendere le brecce dai loro feroci attacchi. La componente narrativa del titolo è utile, tuttavia, quasi esclusivamente come collante fra i vari livelli, senza mostrarsi particolarmente ramificata o pregna di chissà quali colpi di scena in grado d’offrire un sufficiente stimolo alla prosecuzione dell’avventura.
Anzi, parliamo di vicende statiche e per certi versi banali, eppure totalmente funzionali allo scopo di tenere il giocatore incollato al principale elemento del gioco, vale a dire il gameplay. La storia ha quindi più lo scopo di creare curiosità nel player fra un livello e l’altro. Inoltre, una volta ultimata l’avventura principale potremo anche dedicarci al completamento di una seconda sfida che riporterà in gioco alcuni volti noti dei precedenti capitoli della serie, oltre che a un buon assortimento di modalità aggiuntive.
Il buon stratega sa prevedere l’imprevedibile
Come già accennato, Orcs must die! 3 è un tower defense in tempo reale, e cerca di attualizzare molti elementi del genere inserendo anche una componente di combattimento action in terza persona. Infatti, il giocatore che all’inizio dell’avventura potrà utilizzare solo la coppia di protagonisti apprendisti maghi guerrieri, avrà delle armi e abilità specifiche per ogni combattente, con le quali spostare l’ago della bilancia degli scontri. Successivamente sarà possibile sbloccare anche altri personaggi, e aprire così nuove forme di strategie. Dal punto di vista ludico in fase di recensione abbiamo potuto osservare che Orcs must die! 3 va a riprendere buona parte delle caratteristiche dei precedenti capitoli ma li arricchisce enormemente con una mole di contenuti considerevole per il genere, fra i quali spiccano anche i nuovi enormi scenari di guerra dei quali vi parleremo in dettaglio nel paragrafo dedicato.
La struttura della campagna principale è quindi quella di una sequenza di vari livelli – molti dalle dimensioni contenute – alternati ai già accennati scenari di guerra per offrire un certo grado di varietà all’esperienza. Per quanto riguarda i livelli standard, in questi dovremo difendere la fatidica breccia per il mondo umano da piccole orde di orchi che faranno irruzione da alcuni specifici punti d’accesso in mappe prevalentemente al chiuso. La difesa dovrà quindi essere organizzata grazie a un buon assortimento di trappole e armi utili a convogliare le folle nemiche in determinati coni di bottiglia e passaggi obbligati. Per far fronte agli attacchi multipli sarà quindi necessario decidere dove iniziare a fortificare la posizione visto che i punti d’accesso multipli possono seriamente compromettere delle postazioni troppo diluite sulla mappa e sarà quindi necessario, almeno in giocatore singolo, saper bilanciare l’uso delle trappole e l’intervento del player con le proprie armi. In particolare, il bilanciamento interno al titolo pone il dualismo fra difesa passiva (con i tranelli) e attiva (con il player che affronta direttamente le orde), in perfetto bilanciamento fra loro. Di conseguenza è molto arduo, anche ai livelli di sfida più semplici, vincere un’orda senza sparare un colpo con il proprio PG, o senza usare una trappola.
Inoltre, è estremamente interessante notare come il titolo mischi una buona dose di pianificazione e improvvisazione, visto che alle difficoltà maggiori il tempo fra un’orda e l’altra sarà piuttosto breve e sarà necessario agire con grande tempestività e freddezza. Infatti, affrontare un livello mette quasi sempre il giocatore dinanzi una sorta di “enigma” da risolvere mentre si combatte la battaglia. Di fatto, le mappe sono quasi tutte costruite in modo eccellente e articolato, al punto da poter sfruttare numerose strategie e abilità per bloccare il flusso costante di nemici che arrivano dai punti d’accesso.
Fra le varie trappole per il controllo delle folle “orcheshe” abbiamo equipaggiamenti per tutti i gusti, dai classici spuntoni che sbucano dal terreno, alle frecce nascoste nei muri, fino ad addirittura balestre automatiche da tetto, arcieri illusori, pozzi gravitazionali e molto altro ancora. La più importante in assoluto a nostro modo di vedere è però la semplicissima barricata di legno che può bloccare alcuni passaggi in modo da spezzare il fronte nemico e costringerlo a disperdersi nel campo di battaglia. Sarà forse un poco comico a vedersi, ma la stupidità degli orchi è tale da spingerli a percorrere all’indietro un percorso già compiuto se alla fine di questo vi è una semplice linea di barricate in legno, ciò sempre a patto che esista un punto d’accesso alla breccia non ancora bloccato. La strategia di piazzare una serie di blocchi poco prima della breccia è quindi fondamentale per guadagnare tempo e spezzettare il fronte nemico, soprattutto nei teatri di guerra.
Scenari di guerra epici ma non perfetti
I teatri di guerra sono delle devastanti battaglie su larga scala con centinaia di nemici a schermo, e con la possibilità di usare potentissime trappole belliche d’assedio. Nonostante questa modalità inedita per Orc Must die! 3 sia piuttosto interessante e anche divertente, purtroppo è anche quella che ci ha creato più problemi in fase di recensione. Da un punto di vista del gameplay è abbastanza evidente come la suddetta modalità sia stata concepita con il gioco cooperativo in mente. Infatti, anche se è possibile vincere pure in single-player, le orde nemiche attaccano con un vantaggio numerico spaventoso e su più fronti, talvolta anche opposti, obbligandoci a spostarci velocemente in più settori della mappa per compensare un lato che magari è rimasto più sguarnito delle nostre difese.
Ovviamente, giocando da soli non si ha il dono dell’ubiquità e a volte sembra di star quasi giocando una battaglia senza speranza. Fortunatamente, una buona strategia che accompagna il sapiente uso delle barricate all’impiego di gruppi di arcieri da guerra, compensano parte di questa mancanza perché permettono al player di gestire solo gli scontri veramente necessari di persona. Tuttavia, durante la nostra recensione ci siamo resi conto che l’uso massiccio di squadre di arcieri può seriamente minare le prestazioni del titolo a livello tecnico.
Un crescente senso di progressione nelle battaglie di Orcs Must Die! 3
Prima di parlare dettagliatamente del comparto grafico, vogliamo trattare ancora del gameplay per concentrarci sulla ripetitività di fondo del genere dei Tower defense e, soprattutto, come in parte il titolo riesca a difendersi da questo punto di vista. Su questo piano, il potenziamento dei propri equipaggiamenti è probabilmente l’elemento che crea un certo grado di progressione e contribuisce a far crescere il senso di assuefazione e al contempo diminuisce quello della ripetitività. Questo è un pregio di buon valore, considerando che i tower defense come i rouguelike sono intrinsecamente molto monotoni nelle loro meccaniche eppure capaci, come in questo caso, di regalare grandi soddisfazioni.
Nel gioco potremo quindi dedicarci a potenziare le nostre trappole e armi, facendo fede a un sistema solo in parte ereditato dal predecessore, e che premia il player con un numero di teschi di orchi corrispondenti alla performance del giocatore. Come già accennato, una volta conclusa la campagna potremo dedicarci sia a una breve storia secondaria, che reintroduce anche dei volti noti per i fan della serie e che inoltre che stravolge alcune meccaniche di gioco con dei nemici volanti. Oltre a questa ci sono anche delle modalità secondarie come quella a orde infinite o, ancora, sfide settimanali che contribuiscono a imbastire un’esperienza carica di contenuti.
Il lato tecnico di Orcs Must Die! 3 che non è a tono con il resto
Purtroppo, sotto il profilo tecnico abbiamo qualche riserva. Orcs must die! 3 è un titolo tecnicamente non superlativo e anzi, a tratti è risultato quasi lacunoso durante la nostra recensione. Peccato soprattutto per i già accennati problemi tecnici riscontrati durante gli scenari di guerra, che nelle fasi più concitate possono comportare il crollo del frame rate a causa dei troppi elementi da calcolare in simultanea, come i fiumi di frecce che si riversano su centinaia di mostri. La situazione può veramente diventare imbarazzante in alcuni frangenti su Xbox One X, anche se dobbiamo specificare che il problema è presente quasi esclusivamente in circostanze specifiche, quindi non vogliamo troppo penalizzare il prodotto di Robot Entertainment in questa sede, almeno sotto questo aspetto.