Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin – Recensione del nuovo film di Werner Herzog

Uno dei migliori lavori recenti di Werner Herzog, in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Ecco la nostra recensione.

Pierfranco Allegri
Di Pierfranco Allegri Recensioni Lettura da 3 minuti
9.5
Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin

Raramente Werner Herzog ha raggiunto risultati così sentiti e commoventi nella sua ricerca sul rapporto uomo-natura, sull’essenza del sublime e la fascinazione per i personaggi nomadi (Fitzcarraldo, Aguirre, Bear Man ecc…)  come nel suo ultimo documentario Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin. Nel film (che ha esordito all’ultima edizione del Tribeca Film Festival), il regista tedesco ripercorre le fasi della vita dello scrittore e amico Bruce Chatwin, attraverso ricordi, persone e luoghi di un personaggio simbolo degli anni ’70, scomparso tragicamente nel 1989 all’età di 49 anni per complicazioni legate all’AIDS. Dalla Patagonia e alle montagne del Galles, dall’Outback australiano alle foreste tropicali del Togo, Herzog viaggia a ritroso nella vita dello scrittore e ricostruisce l’immagine (nel film scorta di fuggita attraverso foto e video) e il ricordo di un uomo innamorato della vita, affascinato maniacalmente dai misteri tribali e dai linguaggi segreti della magia e dello spirito, incantato dalla storia del mondo e dalla sua bellezza e turbato dalla ricerca del significato dell’esistenza. Ma anche un uomo solo alla ricerca di sé stesso, incapace di mantenere un equilibrio nella sua vita e terrorizzato dalla caducità della vita umana.

É quasi impossibile non commuoversi nel vedere il regista rammentare il rapporto unico che condivideva con Chatwin, l’ispirazione che ricevevano l’uno dall’altro (da due romanzi di Chatwin sono tratti Cobra Verde e Grido di Pietra nda), le idee e l’affetto che condividevano (simboleggiati dall’inseparabile zaino in pelle donato dallo scrittore al regista sul letto di morte), sentimenti messi a nudo nelle ultime due parti delle otto che compongono il film (liberamente ispirate dai libri e dai viaggi più importanti compiuti dallo scrittore inglese) ritagliati da Herzog per sé stesso.

Herzog si sposta con la fastidiosa scioltezza tipica del genio tra registri e forme diverse, tra interviste (significative a tal proposito le figure della moglie di Chatwin, Elizabeth, e del biografo dello scrittore Nicholas Shakespeare), vecchie e preziose fotografie e lunghe inquadrature di bellezze naturali e archeologiche, un viaggio dello spirito accompagnato dalla sua (ormai celeberrima) voce narrante e dalla potentissima colonna sonora di Ernst Reijseger.

Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin
9.5
Voto 9.5
Condividi l'articolo
Pierfranco nasce a Chiavari il 1 Aprile 1994. Si diploma presso il liceo Classico Federico Delpino e studia Cinema e Sceneggiatura presso la Scuola Holden di Torino. Al momento scrive recensioni online (attività cominciata nel 2015) presso varie riviste tra cui GameLegnds e Cinefusi.it