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No Plan B – Non c’è tempo per pianificare! O forse sì?

Fin da bambini alcuni particolari personaggi – o forse sarebbe più corretto dire “ruoli” – all’interno della società, hanno esercitato un certo fascino su di noi. Nel momento del gioco, infatti, il concetto di giusto e sbagliato arriva a mescolarsi con tutto il resto, generando una dimensione ludica in cui tutto è lecito e curiosamente attraente. Così una volta “giochiamo a fare i soldati”, un’altra a “fare i criminali”, e così via, sperimentando tutte le possibilità creative del caso. In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di provare in early access un videogioco che ci ha restituito le stesse identiche sensazioni di tanti anni fa, le stesse possibilità dell’immaginazione infantile ora sotto forma di esperienza tangibile. Sviluppato dai ragazzi di GFX47, No Plan B ha saputo sorprenderci nel suo piccolo, ricordandoci che anche la semplicità, se elaborata con attenzione, può condurre a sorprese del tutto inattese. Ricordandovi che il gioco è attualmente disponibile sul catalogo di Steam in accesso anticipato, andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Uno strategico ruolistico?

Sarebbe del tutto inutile parlare di trama, dato che No Plan B non ne possiede alcuna. Il tutto si concentra infatti in un’esperienza legata alla struttura ludica che non ha una contestualizzazione narrativa, muovendosi piuttosto lungo binari prettamente “inscatolati” attraverso cui provare le varie possibilità offerte. Al primissimo avvio del titolo, al giocatore viene offerta la prima scelta a muovere alcune possibilità. Il gioco si sviluppa attraverso quattro fazioni distinte: Swat, FBI, Ladri e Gangsters. Non si tratta di una scelta meramente estetica o narrativa: ognuna delle singole fazioni è disegnata da specifiche caratteristiche a distinguerle dalle altre. Queste statistiche saranno fondamentali più avanti, nel corso delle varie partite, e si snodano in percentuale vita, velocità di attacco, velocità di rotazione ecc.

No Plan B

Una volta scelta la propria fazione si verrà proiettati nel gameplay vero e proprio. Sono le missioni ad intavolare le varie partite, con la possibilità di apprendere tutti i rudimenti nella modalità “training”, fondamentale all’inizio per cominciare prendere la mano con tutto quanto. Inoltre si avrà la possibilità di affrontare anche alcune particolari missioni giornaliere e di cimentarsi in una modalità attraverso cui creare la propria missione personalizzata.

No Plan B è un videogioco di strategia, e su questa riga continua convinto lungo tutto il suo percorso. Ad ogni missione avremo una squadra di 8 persone da controllare attraverso il mouse e una visuale dall’alto con cui gestire il tutto con tranquillità. La prima fase fondamentale, quindi, si svilupperà nella creazione della propria squadra, ricordandosi che ogni membro di questa ricoprirà un ruolo specifico all’interno delle varie missioni (arrivando a consumare energia di missione in missione).

La gestione dei personaggi è quindi la prima cosa su cui riflettere, insieme al loro schieramento di volta in volta. Non appena avviate le varie missioni sarà tutto quanto nelle mani del giocatore.

Ognuna di esse avrà un obiettivo preciso raggiungibile secondo metodologie leggibili con l’esperienza. Si dovrà quindi muovere ogni singolo membro della squadra, sia contemporaneamente che distaccatamente dagli altri, per raggiungere lo stesso punto insieme.

La gestione dei ruoli, delle possibilità singole dei personaggi, dell’energia e delle abilità è un elemento fondamentale nella difficoltà generale del videogioco. A proposito di difficoltà, durante l’avanzamento generale nel gioco, la morte dei membri della squadra è permanente, come anche le varie ferite che gli vengono inferte e la stanchezza suddetta. Ciò deve far ulteriormente riflettere in merito alle mosse sia future che passate nei vari tentativi che si andranno ad affrontare.

Il tempo è tuo amico?

Uno degli elementi cardine di No Plan B, fuso alla sua anima strategica, è la gestione del tempo a disposizione di missione in missione. A ogni avvio ci si troverà in una situazione inedita con la possibilità di muoversi o meno. Ogni singola mossa, però, si muove lungo una linea temporale specifica che compare in basso nella schermata di gioco.

Questa linea temporale non è soltanto un elemento aggiunto alla difficoltà e pressione, ma un vero e proprio strumento, anche utilizzabile, per manipolare e muovere al meglio i propri passi nell’esperienza di gioco. In effetti si tratta di uno delle trovate più originali in fatto di gameplay.

Un qualcosa che sa rimescolare le carte in gioco di un’esperienza estremamente classica nel suo presentarsi. Fuso a tutto ciò titolo si rivela abbastanza attento anche nei più piccoli dettagli, restituendo, per ora, un’esperienza di gioco tutta proiettata nel gameplay e in alcune piccolezze che fanno piacere e denotano un certo impegno (come il fatto che la velocità di movimento del personaggio influisca sulla la sua precisione nel colpire i vari bersagli).

No Plan B

Parlando invece del lato estetico non c’è moltissimo da dire. No Plan B è estremamente semplice da questo versante, modellandosi lungo una grafica dalle fattezze “giocose”, quasi tutto fosse realizzato con la plastilina. Da ciò le sensazioni di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo vengono ulteriormente incrementate in un’esperienza che si maschera di semplicismo estetico restituendo un lavoro che sa benissimo come condurre alla frustrazione, soprattutto se lo si affronta sottovalutandone gli anfratti a disegnarlo.

Nicholas Massa
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.

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