Il mondo dei metroidvania è, mai come negli ultimi anni, una vera e propria fucina di possibilità: grazie all’incredibile successo di titoli come Cave Story e Hollow Knight, questo genere è passato dall’essere una nicchia per pochissimi appassionati ad uno dei più popolari tra giocatori appassionati, non solo di studi indipendenti, ma anche di grandi software house. A dimostrazione di ciò, vi è certamente l’altissimo hype dell’intera community dei giocatori attorno al seguito di Hollow Knight, l’attesissimo Silksong.
Data questa vera e propria esplosione del genere, non dobbiamo stupirci se sempre più studi di sviluppo hanno deciso di intraprendere questa strada, magari portando qualche novità, cambiamento o facendo dei mix di generi veramente interessanti: quest’ultimo è il caso del più recente progetto dei ragazzi di Red Candle Games, Nine Sols, approdato a maggio 2024 su PC e ora disponibile anche per console PlayStation 5. In sede di recensione ci occupiamo di valutare proprio quest’ultima versione del titolo.
Fascino orientale, violenza futuristica
Un regno nascosto al mondo “di sopra” mediante strani rituali ospita quasi per intero l’avventura del nostro protagonista, il misterioso eroe antico Yi, risvegliato da un giovane umano dopo anni e anni dalla sua sparizione a seguito di un terribile duello. Compito di Yi, come riportato dal titolo stesso del gioco, sarà quello di dare la caccia ai Nine Sols che occupano questo mondo sotterraneo dimenticato.
Tra ambientazioni varie, affiancate tra di loro per contrasto in maniera estremamente interessante, l’avventura proseguirà per circa 20 ore, con una buona dose di dialoghi (spesso eccessivi, ma quantomeno da un paio di giorni abbiamo la possibilità di usufruire della localizzazione in italiano) e di backtracking.
Grande biglietto da visita dell’avventura di Yi è certamente la sua natura frutto di una massiccia commistione di generi non solo sul lato artistico, con la contemporanea presenza di elementi cyberpunk e taoisti, ma anche e soprattutto sul lato del gameplay e delle meccaniche di gioco.
Gameplay: semplice nella sua originalità
Il secondo elemento di commistione del gioco prevede per l’appunto l’unione inaspettata ma allo stesso tempo assai comprensibile di unire il gameplay tipico dei metroidvania alle scelte di combattimento dei soulslike. Possiamo definire Nine Sols un Sekiro in 2D? Probabilmente non è la definizione più esatta che ci sia, ma non si distacca eccessivamente dalla realtà delle cose.
Combiniamo infatti alle tipiche modalità e features del metroidvania (albero delle abilità, movimenti in ambientazioni 2D popolate da nemici con simili pattern, micro-arene sparse per il mondo di gioco) l’immancabile meccanica del parry, caposaldo di ogni soulslike che si rispetti, e che sfocia nella meccanica della schivata e del contrattacco.
Si tratta di un gameplay “mixed” decisamente intrigante che saprà conquistare i giocatori che ricercano una sfida basata sulla prontezza dei riflessi: sebbene le meccaniche vadano facendosi più articolate man mano che si sviluppa l’albero delle abilità, queste non diventano mai particolarmente complesse, né si distaccano in maniera netta dalla base di partenza, che risulta decisamente semplice nella struttura e soddisfacente.
Una godibile anima artistica
Per quanto riguarda il lato artistico, inutile girarci attorno: Nine Sols è una meraviglia per gli occhi. I ragazzi di Red Candle Games hanno dato vita ad un mondo di gioco ricco di fascino, caratterizzato dalla presenza di ambientazioni curate, personaggi più o meno ispirati e nemici estremamente accattivanti. Da un punto di vista puramente visivo, il titolo è veramente un gioiello come non se ne vedono molti.
L’uso delle luci e dei colori all’interno delle varie ambientazioni ci è parso particolarmente curato ed efficace, così come anche le scelte legate alle animazioni e ai movimenti di ciò che circonda il nostro protagonista. Ci troviamo, in conclusione, di fronte ad un progetto che non si è assolutamente risparmiato sotto questo aspetto, regalandoci un’esperienza capace di restare impressa nella mente e negli occhi.
Nine Sols risulta essere un titolo intraprendente nelle scelte di gameplay, con una scommessa che si è rivelata curiosa e vincente: l’unione di gameplay souls e metroidvania non deve farci dimenticare che, al di là delle apparenze, è l’anima metroidvania ad emergere, e l’elemento “innovativo” di gameplay risulta soprattutto una gradevole aggiunta a livello di features più che una vera e propria rivoluzione.
Ci troviamo di fronte ad un progetto ambizioso ma consapevole dei suoi limiti: in 20 ore di gioco, non possiamo dire di non aver incontrato situazioni volte ad “allungare il brodo” poco soddisfacenti come lunghi dialoghi e momenti di backtracking che avremmo volentieri evitato, ma si tratta certamente di un’avventura che promette di prendere gli appassionati del genere del metroidvania, offrendo tra l’altro anche una libreria di trofei PlayStation piuttosto soddisfacente e guidata nel suo completamento.