NieR: Automata, dopo il successo del gioco Yoko Taro vorrebbe continuare a lavorare con i Platinum Games

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia News Lettura da 2 minuti

NieR: Automata è stato, senza ombra di dubbio, una delle sorprese più interessanti del 2017. Per la gioia di tutti i fan, durante le scorse ore, il noto Game Designer Yoko Tare ha parlato del successo del gioco e, soprattutto, dell’intenzione di proseguire il rapporto con Platinum Games.

nier automataEcco le sue parole:

Dopo aver rilasciato Drakengard 3, credo che chiunque fosse stufo di tutti i giochi che avevo fatto fino a quel momento, e non avevo intenzione di lavorare ancora. In quel periodo pensavo che probabilmente avrei dovuto semplicemente andarmene e nascondermi sulle montagne, vivendo il resto della mia vita come un eremita, o qualcosa del genere. All’epoca Yosuke Saito – che era comprensibilmente stanco del suo lavoro su Dragon Quest e non stava pensando lucidamente – decise di darmi un’altra possibilità con qualcosa come NieR. È così che avete potuto vedere un nuovo NieR; non sono ancora sicuro che sia accaduto. Ho pensato che sarebbe stato molto interessante quando ho sentito che Platinum si sarebbe occupata dello sviluppo. Non credevo però che sarebbe stata una hit. Pensavo che probabilmente sarebbe stato un gioco molto di nicchia. Ma no, c’era un certo tipo di potenziale. Ripensandoci, il tipo di giochi che realizza Platinum si rivolge ai maniaci degli action, ed è un’area molto delimitata, ma sembrava anche sposarsi con il tipo di mondi geek che crea Square Enix. Nel complesso sono diventati una grande combinazione insieme. Ciò che penso di Platinum è che siano davvero talentuosi, uno studio unico nel suo genere. Ci sono molti staff director giovani, davvero appassionati e di talento. Sono una grande compagnia. La seconda parte della tua domanda riguarda le dichiarazioni di Mr. Kamiya, secondo cui NieR: Automata avrebbe salvato Platinum; credo che in parte sia stato un gesto di apprezzamento nei nostri confronti. Anche noi dobbiamo ringraziarli, e mi riferisco senz’altro al giovane staff di cui ho parlato poco fa.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.