Citare Level 5 in ambito videoludico è sinonimo di qualità unica o quasi nel suo genere, con la sola lista di titoli sviluppati, capeggiati nel mio cuore dall’indimenticabile Dragon Quest VIII, a far impallidire chiunque. Studio Ghibli, fondato dal “nonno che tutti vorrebbero” Hayao Miyazaki, è sinonimo di magia, di viaggi in fantastici mondi e di storie meravigliose, una vera e propria icona di unicità in campo di film d’animazione (carriera condita dal premio Oscar come miglior film di animazione per “La Città Incantata”). Una collaborazione fra queste due leggende, tanto diverse nei campi ma anche tanto uguali nell’animo, è un quadrato algebrico di emozioni e mistero, di favole e sentimenti. Questa “equazione” ha avuto un risultato concreto, tangibile, un titolo uscito in esclusiva Ps3: Ni No Kuni.
Personalmente parlando, Ni No Kuni è stato il miglior Jrpg al quale ho giocato su PS3 (non me ne vogliano i fan della Fabula Nova Crystallis) e tra i migliori della scorsa gen e non solo, tant’è che i voti della stampa internazionale si aggirano tutti intorno al 90 pieno, un risultato eccellente. Capirete bene dunque il turbinio di hype che si è generato quando il famoso insider Tidux ha twittato l’ufficialità dello sviluppo di un seguito di Ni No Kuni esclusiva PS4: feste, balli e canti si sono susseguiti in casa mia per giorni, ma credo il mio non sia un caso isolato: il Jrpg ha venduto circa 2 milioni di copie worldwide, veramente tantissime nella gen che definirei “anti-Jrpg”, imponendosi in prima posizione anche in una classifica nemica ai giochi di ruolo quale quella britannica, monopolizzata da FIFA e dai soliti sparatutto ben più blasonati.
A seguito della presunta ufficialità i fan di tutto il mondo hanno iniziato a farsi sentire, tempestando i social network con richieste di video, foto, anche solo bozzetti artwork o richiesta di materiale per le fiere a venire (vi ricordiamo che il famoso tweet è arrivato in periodo pre E3, Gamescom e TGS, quindi potete ben immaginare). Purtroppo cosi non è stato: sia nella famosissima fiera Losangeliana che in quella Giapponese tanto cara ai Jrpg non si è vista nemmeno l’ombra di Ni No Kuni 2, portanto un pò di malcontento tra i fan che si aspettavano di poter toccare con mano la magia di questo seguito. Spezzando una lancia in favore dei Level 5, posso affermare che sono un team che lavora serio e duro, immedesimandosi totalmente nei loro progetti: è quindi normalissimo non vedere ancora nulla, vista la mole di titoli sui quali stanno lavorando (qualcuno ha detto qualcosa riguardo la collaborazione con Square Enix per Dragon Quest XI o sull’uscita occidentale del nuovo “must” YoKai Watch? Bene). Dunque, mie cari lettori, pazientiamo ancora un pò: Ni No Kuni 2 arriverà e, in un ciclone di emozioni e musiche, ci trasporterà tutti insieme in un’altra bellissima favola.
Piccolo post scriptum: è impossibile, parlando di Ni No Kuni, non citare la meravigliosa Wizard Edition, contentente una replica ai limiti dell’impeccabile dell’Abbecedabra, il libro di magia presente nel titolo, e un peluche del mitico Lucciconio, mascotte del gioco che ci accompagnerà col suo accento “romanaccio” (nella versione italiana) per tutta l’avventura. Vi lascio con due scatti della collector (che fortunatamente ed orgogliosamente posseggo), e vi rimando chissà, a un’altra fantastica edizione limitata per il suo seguito.