Il colosso dello streaming Netflix ha deciso di fare un salto nel mondo del gaming, ormai è ufficiale: nei giorni passati erano stati molti i rumor a trattare la possibilità della piattaforma di sbarcare anche in questo ambito, aggiungendo un nuovo tipo di servizio. I piani alti non hanno tardato molto a dare la conferma e a far discutere l’intera community. A quanto pare è stata una lettera indirizzata agli investitori a dissipare ogni dubbio: Netflix ritiene che il settore dei videogames sia perfettamente in linea con la loro espansione. Questo tipo di prodotto si aggiungerà in maniera completamente gratuita al servizio già offerto e sarà una semplice categoria aggiuntiva, al pari di film, serie tv e documentari.
Ma prima di entrare nel dettaglio di questa stravolgente notizia e di cominciare a tirare le nostre somme da questa importante decisione, è il caso di osservare più da vicino “il caso Netflix” passando dalla sua rivoluzione nello streaming – e nei prodotti ideati per la fruizione online – fino al suo primo importante passo nel gaming. Ci dedicheremo a comprendere come questa azienda sia riuscita a rendersi unica e fondamentale nella quotidianità di tutti noi, e quanto il suo sguardo verso il progresso – e nuove idee – abbia una rilevanza così importante, anche in relazione all’annuncio appena ufficializzato.
Da semplice OTT a gigante dello streaming mondiale
Netflix nel gaming sembra un grandissimo azzardo, ma avete mai pensato a come è nata e cresciuta la piattaforma all’alba dei servizi audiovisivi online? Dare il proprio spazio al suo sviluppo culturale ed economico ha una propria rilevanza all’interno di questo speciale: ci permette di capire quanto la l’azienda statunitense abbia saputo dare “pane per i propri denti” a spettatori affamati di prodotti e alla ricerca di idee nuove, in grado di soddisfarli. Cominciamo da un semplice termine, ovvero OTT che letteralmente significa Over-The-Top; si tratta del termine utilizzato per quelle imprese che forniscono servizi tramite internet e Netflix è stata tra le prime a farlo, al fianco di Hulu.
Negli Stati Uniti degli anni ’90 imperversava un consumismo di prodotti audiovisivi immenso: la guerra tra Broadcast Television (la televisione generalista), Premium Cable e Basic Cable (entrambi abbonamenti mensili) era all’ordine del giorno. ABC, FOX, HBO, NBC erano in lotta per la supremazia a livello di audience. Però l’arrivo di OTT come quelle sopracitate cambiò gli ordini delle cose e soprattutto diede all’utenza la possibilità di fruire in modo completamente diverso dei prodotti per TV, però sempre e solo di terze parti. Libertà di accesso e di visione, possibilità di rivedere i film, le serie o i documentari a disposizione e chi più ne ha più ne metta: una rivoluzione che ci avrebbe messo un po’ a cantare vittoria ma che avrebbe anche cancellato per sempre le grandi produzioni generaliste.
Il vero scacco matto per Netflix avviene nel 2011 quando annuncia per la prima volta nella storia una serie tv originale, ovvero la tanto osannata – e sciagurata – House of Cards diretta da David Fincher, scritta da Bean Williams e con una star del cinema di quel periodo: Kevin Spacey. Da allora la piattaforma ha avuto una crescita sempre più grande, diventando la base della cultura pop contemporanea e produttrice di numerosissimi prodotti che spaziano dalle commedie, ai film drammatici, fino ai cartoni. Ha segnato irrimediabilmente un punto di svolta che ha permesso all’utente di ripensare la propria fruizione della tv, e si è resa indispensabile, caricandosi di titoli originali e anche grandi opere di terze parti. Ed è così che Netflix dimostra di saper guardare ben oltre le altre piattaforme.
Proprio per quello che vi abbiamo brevemente raccontato, l’accesso al mondo del gaming non ci sorprende più di tanto: l’azienda era alla ricerca di una nuova spinta commerciale, proprio come nel lontano 2011. Aggiungere servizi videoludici sarà la continuazione di una politica che verte verso la continua espansione di sé stessi. Ora cercheremo di capire come potrebbe essere questo approccio verso nuovi prodotti e cosa potremmo aspettarci nel futuro prossimo.
“La corsa all’oro”: perché i videogame sono così appetitosi?
Al momento abbiamo pochissime certezze su quello che sarà il parterre di giochi disponibile su Netflix: l’unica cosa che è stata specificata dall’azienda è che inizialmente si punterà su titoli da giocare mobile. Possiamo trarre già alcune conclusioni: molto probabilmente l’intenzione di cominciare a “rimpolpare” la libreria di prodotti sulla piattaforma è piuttosto urgente. Puntare su titoli mobile infatti non è solo una scelta importante per il marketing – dato che fa riferimento a un pubblico vastissimo, anche se non sappiamo di che genere saranno i giochi – ma è fondamentale anche per una questione di tempo. Crediamo che Netflix voglia entrare di prepotenza nel mondo videoludico il prima possibile, per dare una risollevata alle proprie tasche e creare ulteriore concorrenza alle altre piattaforme.
Una scelta saggia? Probabilmente sì, ma non abbiamo sufficienti informazioni per dedurre granché al riguardo. Indubbiamente Netflix cercherà di piazzare qualche prodotto mobile nel minor tempo attuabile e nel frattempo svilupperà più in fretta possibile qualche asso nella manica che ancora non è stato rivelato. Anche se ad ora non possiamo immaginare che tipo di parterre ci proporrà l’azienda, dubitiamo che – passato il periodo di lancio – non verrà alzato di qualche euro il costo degli abbonamenti attuali, o che non ne verranno creati di diversi che diano accessi al gaming. Vi terremo aggiornati nelle prossime settimane se usciranno ulteriori notizie al riguardo.