Se parliamo di MotoGP non può non venirci in mente il telecronista Guido Meda con il suo “buongiorno-buongiorno”. Parliamo del campionato motociclistico più famoso al mondo, fatto di sorpassi all’ultimo respiro, gare adrenaliniche e sfida tra due individui che non hanno paura di superare il loro limite.
Avere in mano la licenza ufficiale di questo campionato e creata da una casa italiana come Milestone, non può che renderci orgogliosi del nostro paese. Ma cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo MotoGP 15? Senza dubbio è un racing game soddisfacente a livello di contenuti, guida sensibile migliorata rispetto alle passate edizioni ma non all’altezza dell’hardware che lo ospita. Trenta fotogrammi al secondo per la PlayStation 4 sono pochi. Ma andiamo con ordine….
Pronti, partenza, via!
La principale modalità che risalta il gioco è senza dubbio la carriera, con tanto di scalata dalla categoria Moto3, per poi passare alla Moto2 e arrivare alla classe regina con il proprio pilota. A primo impatto sembra di giocare alla stessa modalità dell’anno scorso, ma come si sa a volte l’apparenza inganna poichè la vera differenza si trova nei team e le sponsorship ottenibili dopo le prime due gare. Superate queste due difficoltà vi verrà data la possibilità di accedere ai team con moto più potenti e avere la possibilità di fondare una squadra di vostra proprietà, con mezzi personalizzabili e modelli di moto acquistabili con i punti ottenuti nelle gare. Un sogno per gli appassionati, una buona idea da parte di Milestone senza dubbio, ma estremamente limitata (si può cambiare colore e disegni alla moto). Insomma, si poteva fare qualcosa di più da questo punto di vista.
Ma la carriera non è la sola cosa presente ovviamente. Oltre alle altre classiche modalità offline, troverete l’online fino a 12 partecipanti, la possibilità di creare lobby e imbastire gare singole o campionati. Cè n’è di sicuro per tutti i gusti.
Un passo in avanti per l’uomo sulle due ruote!
Creare un gioco è semplice: o azzecchi al primo colpo la perfezione da soddisfare i fan, o parti da una base e anno dopo anno aggiungi qualcosa. I ragazzi di Milestone hanno seguito la linea della seconda ipotesi. Piano piano hanno messo in piedi un sistema di controllo notevole, capace di adattarsi alle esigenze dei giocatori. MotoGP 14 aveva gia soddisfatto le necessità dei pubblico e migliorarlo non avrebbe avuto senso, quindi si sono limitati a limare le meccaniche e ampliare gli elementi più riusciti. Per chi cerca un’esperienza arcade basta attivare gran parte degli aiuti ma questo non vi permette di godere del realismo puro. La profondità del sistema la si può percepire solo selezionando la modalità pro. Una volta fatto, manovre non calcolate vi porteranno a ballare sulla moto, dimenticarsi del gommaggio sarà pericoloso in curva ad alta velocità.
Anche la differenza tra una moto e l’altra sono trasmesse in maniera molto convincente: tutto sta nel capire, calcolare e applicare con il giusto anticipo la discesa in piega, spalancare il gas in uscita se si ha il TCS, altrimenti converrà parzializzare e surfare sul gommone posteriore.
Momento, momento, momento…
Aspettate prima di applaudire. L’ebbrezza di pilotare dei bolidi viene smorzata da un’intelligenza artificiale non all’altezza della licenza. I nostri avversari non avranno la minima consapevolezza della nostra presenza in pista; si appoggeranno comodamente sulla nostra carena all’interno e non si cureranno delle nostre traiettorie. L’effetto “trenino” sarà ancora presente durante la gara, con la possibilità di sorpassare sul rettilineo una decina di piloti al primo colpo e impostando al massimo la difficoltà, possiamo godere certamente di duelli difficili testa a testa ma ci sarà un’impreciso sistema di collisioni che vanificheranno il realismo della gara.
Finito? Assolutamente no. A tutto ciò si aggiunge un comparto grafico sottotono. Trenta fotogrammi al secondo non sono di certo accettabili. Il dettaglio grafico soddisfa solo in merito alle moto e ai piloti, ma tutto il resto presenta texture non proprio di ultima generazione e non manca di certo qualche bug estetico.