Poco meno di un anno fa’, ci ritrovavamo su queste pagine per recensire Mortal Kombat X, sequel del reboot della saga iniziato nel 2011 grazie ai ragazzi di Nethern Realm Games, e alla lungimiranza di Warner Bros. Games nel voler riportare in auge una serie cult ma finita ormai nel dimenticatoio sia per le sorti alterne di Midway, sia per produzioni davvero non in linea con i tempi. Un anno dopo, eccoci a parlare dell’edizione “Deluxe”, ovvero Mortal Kombat XL.
Se volete sapere cosa ne pensi io del decimo capitolo del torneo più brutale dei videogames, vi consiglio vivamente di riprendere in mano la recensione, così da farvi un’idea chiara qualora non lo aveste ancora iniziato. Oggi parliamo della sua riedizione, che non aggiunge solo una L al nome finale, ma si porta dietro tutto il carrozzone di DLC pubblicati dalla data d’uscita finora.
Quindi, cosa comprende il pacchetto offerto in Mortal Kombat XL?
– Tutte le serie di skin alternative uscite finora nei Kombat Pack tra le quali Apocalisse, Medio evo e le Klassiche per Sub-Zero, Scorpion, Ermac e Reptile;
– Una nuova arena, la Fossa, presa da Mortal Kombat II;
– I personaggi del primo Kombat Pack, ovvero Jason Vorhees, Tanya, Tremor e Predator;
– Altri quattro personaggi inseriti in occasione dell’uscita del secondo pacchetto DLC, ovvero lo xenomorfo di Alien, Leatherface di Non aprite quella porta, Bo’ Rai Cho e Triborg;
In ogni stage, è ora possibile effettuare una Stage Fatality esclusiva.
Tantissimo contenuto quindi, che va ad allargare ancora di più le possibilitàofferte già dal titolo principale! Non abbiate paura nel caso abbiate comprato Mortal Kombat XL sbarazzandovi di X, infatti i dati verranno spostati per non cancellare tutto ciò che avevate sbloccato nella cripta e i progressi nella Storia. Al contrario, se lo acquistate senza precedenti, vi toccherà sbloccare il cast semplicemente facendo qualche scontro (all’inizio potrete usare solo Sub-Zero e Scorpion). Per farvi provare con mano i nuovi lottatori invece, NR Games ha pensato bene di includere una torre principale in cui impersonerete via via ogni nuovo personaggio e le sue rispettive varianti.
Non si può quindi che rimanere affascinati dalle caratterizzazioni delle “guest star” presenti, sia l’Alien che Leatherface sono entrambi molto credibili nel gioco, nonchè divertenti da giocare: mentre il primo può contare sull’acido, gli artigli retrattili e l’appoggio di vari esemplari dell’alveare, con tanto di Fatality in cui fa la sua comparsa l’Alien Queen, l’antagonista di Non aprite quella porta ha uno stile di gioco molto rudimentale, poche combo possibili ma colpisce davvero come un fabbro soprattutto nella variante Killer, dove guadagna una fighting stance davvero interessante.
Bo’Rai Cho è invece molto simile agli altri shaolin, per certi versi: ha una buona capacità di concatenare delle combo e in più può contare sui suoi peti per immobilizzare gli avversari. E no, non ho sbagliato a scrivere, uno dei suoi attacchi è davvero un peto! Tra tutti, sinceramente il più deludente è Triborg. Questo perchè le sue variazioni non sono altro che i vari modelli dei cyborg creati dai Lin Kuei. Le tre standard sono Smoke, Cyrax e Sektor, mentre ve ne è una segreta chiamata Cyber Sub-Zero, disponibile solo se riuscite a vincere tutti gli scontri della torre di cui parlavamo prima.
Se avete già la versione precedente, il mio consiglio è di accaparrarvi questa edizione solo se siete davvero disposti all’acquisto, altrimenti fareste bene a comprare i DLC disponibili nel pacchetto unitario a 25 euro, mentre il solo Kombat Pack 2 sarà disponibile a 20 euro a partire da domani.