Il mondo del web, già da qualche anno, ci ha abituato all’esistenza di giochi di ruolo in stile giapponese molto semplici ed auto-conclusivi. Tra essi ve ne sono alcuni che sono diventati famosi, come To The Moon, Ib e Mad Father, ma molti altri non hanno avuto lo stesso destino solo per una questione di mancanza di visibilità. Oggi vogliamo dare modo a MEMENTO, un gioco sviluppato con il famoso software RPG Maker, di uscire dal cono d’ombra e di guidarci in un’esperienza che saprà toccare la sensibilità di molti giocatori.
La guerra non da, la guerra toglie
La nostra avventura all’interno di questo piccolo RPG inizierà nei panni di Shizuku, una ragazza diciassettenne in gita scolastica su un’isola dove vi sono resti della Seconda Guerra Mondiale (con tanto di museo ad essa dedicato) ed una riserva naturale. Già dal nostro arrivo la situazione sembrerà “strana”: le compagne di classe taciturne, la professoressa del liceo femminile perennemente infuriata, un’atmosfera quasi onirica… tutto ciò sembra far parte di un quadretto iniziale perfetto per una tragedia. Ed infatti, così accadrà: subito dopo aver colto la professoressa a deporre dei fiori nella riserva naturale – ove l’accesso è stato vietato – ed esser tornati al museo, sverremo improvvisamente. Al nostro risveglio ci ritroveremo chiusi dentro da soli all’interno della struttura, che è stata bloccata dall’esterno per impedire ingressi ed uscite. Una volta fuggiti, in modo poco convenzionale, ci ritroveremo a correre per la riserva naturale; tutto sembrerebbe esser passato, se non fosse che i resti di un caccia-bombardiere verranno posseduti da un’entità misteriosa ed inizieranno a rincorrerci. E così, sempre più lontani dal museo, inizierà la nostra piccola grande avventura che ci guiderà alla scoperta del vero senso della guerra, mostrandoci tutti i danni che questa ha portato alla società e al senso della vita umana.
La fede ti guiderà
Per quanto possa sembrare strano per essere un gioco di stampo giapponese, in MEMENTO vi sono dei riferimenti diretti alla fede cristiana, elemento fondamentale delle meccaniche di gioco: le croci sparse per la mappa serviranno infatti come punto di salvataggio e di recupero salute quando raggiungeremo soglie critiche. Raggiunto un certo punto del gioco troveremo un rosario, il quale ci permetterà di salvare in qualsiasi momento del gioco. Oltre ciò, il titolo non avrà meccaniche complesse: l’unica azione che dovremo compiere sono i movimenti, poiché gli oggetti che troveremo in giro resteranno relegati all’ambito di oggetti-chiave; nonostante non vi siano altre azioni possibili da compiere, il gioco non risulterà affatto semplice, poiché i pattern degli attacchi nemici, i percorsi da seguire per evitare di esser colpiti e la moltitudine di direzioni in ogni zona ci porteranno molto spesso al game over. Questo si manifesta in pieno stile Final Fantasy II, ovvero con il ritorno al menù principale del gioco e la possibilità di ricaricare dall’ultimo salvataggio. Altro piccolo riferimento al celebre titolo di Square Enix sono i caratteri che annunceranno le macchine-boss dai quali dovremo scappare, essendo gli stessi del sopracitato gioco e con gli stessi effetti di ingresso.
Io o l’altro: chi ha priorità?
Come da manuale, MEMENTO fa parte di quella categoria di giochi di ruolo che ci porrà difronte ad una serie di scelte, le quali andranno a caratterizzare il proseguire della trama. A partire da una ventina di minuti di gioco giungeranno le prime fatidiche domande, di cui la prima è tra le più importanti dell’intero gioco; non la citerò onde evitar spoiler, poiché la trama è il punto forte di questi titoli. Saper decidere tra il giusto ed il semplice è un fattore importante: i misteri su cui indagheremo, gli episodi che vivremo e l’intera nostra avventura potrebbe cambiare drasticamente in base alle nostre decisioni passate. Da noi non dipende solo la salvezza della nostra vita, c’è qualcosa di più dietro, anche se ce ne renderemo conto solo una volta inoltrati nella vicenda. L’angoscia, l’ansia, la paura e il desiderio di salvezza saranno padroni dell’intera esperienza, con delle atmosfere che, senza esagerare, sono degne dei migliori film a metà tra il thriller, l’horror e lo psicologico introspettivo. MEMENTO farà riflettere il giocatore che vi si appassionerà, così come è accaduto anche a me, facendo vedere la realtà con quel qualcosa in più che prima ignoravamo o non consideravamo: le nostre azioni, per quanto siano apparentemente giuste e senza effetti secondari, potranno sempre avere un qualche riscontro su noi stessi, o peggio, su altri.
Un’atmosfera mistica
In conclusione, MEMENTO è sicuramente uno di quei giochi dove la grafica è superflua: non importerebbe se fosse stato realizzato con un Unreal Engine di ultima generazione o in 32 bit, l’effetto sarebbe stato sempre lo stesso. Una mia personale impressione, riscontrata mentre giocavo il titolo, è che questo è uno di quei pochi casi dove il sonoro sopperisce alla “semplicità” (di stile grafico si intende, non di dettagli, sia chiaro) del visivo, con dei suoni, rumori e musiche che andranno a plasmare un’atmosfera mistica del gioco. Consiglio caldamente, a chiunque abbia intenzione di avventurarsi in questa piccola grande opera, di munirsi di un buon paio di cuffie isolanti, che abbiano un buon bilanciamento dei suoni, poiché esse vi faranno sentire parte integrante della vicenda. Non è difficile dimenticare di essere dietro ad uno schermo e con le mani sulla tastiera: MEMENTO saprà trascinarvi nei panni della bella ed innocente Shizuku alla ricerca della salvezza e della verità.