Marvel Cinematic Universe: un Multiverso di contraddizioni

Con l'uscita di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, vediamo insieme tutti i problemi del Multiverso targato Marvel Cinematic Universe.

Paolo Saccuzzo
Di Paolo Saccuzzo - Staff Writer Analisi Lettura da 14 minuti
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La Fase 4 del Marvel Cinematic Universe ha già rilasciato quattro prodotti legati al Multiverso, ossia Loki, What If..?, Spider-Man: No Way Home e l’ultimo film con protagonista Doctor Strange. È ormai chiaro che il Multiverso sarà un elemento centrale sia di questa nuova fase che delle prossime, e in tal senso Marvel Studios ha manifestato le sue intenzioni in questi nuovi prodotti. Nonostante quest’intento, allo stato attuale delle cose è difficile raccapezzarsi circa il concetto di Multiverso, che nei vari prodotti a tema ha più volte visto l’introduzione di alcuni elementi che sono andati in contraddizione con quanto visto sia prima che dopo. In attesa di scoprire quale sarà il prossimo film a tema, analizziamo insieme tutte le versioni (e i rispettivi problemi) del Multiverso targato Marvel Cinematic Universe.

Le dimensioni alternative di Doctor Strange

Doctor Strange 2 registaSicuramente in pochi lo ricorderanno, ma già in Doctor Strange, film del 2016, veniva introdotto in maniera esplicita il concetto di Multiverso, tant’è che prima dell’uscita della pellicola il regista Derrickson dichiarò che “come i primi fumetti del Dottor Strange aprirono l’universo Marvel al concetto di multiverso, il film sarà l’inizio del Marvel Cinematic Multiverse“. Oltre all’esplicito riferimento, il viaggio astrale che compie Stephen durante il suo primo incontro con l’Antico è un vero e proprio viaggio in altre dimensioni, tra cui quella Oscura dominata da Dormammu, che fungerà anche da scenario durante la battaglia finale. Le cose sono però cambiate e il concetto di Multiverso è stato drasticamente modificato con l’avvento della serie TV Loki.

Le linee temporali parallele di Avengers: Endgame

Marvel Cinematic Universe MultiversoVisto quello che vedremo nella già citata serie TV Loki, a conti fatti il “viaggio nel tempo” dei Vendicatori in Avengers: Endgame è a conti fatti anche un viaggio nel Multiverso. Quello che i protagonisti fanno, nel film, è infatti esplorare linee temporali alternative, ma in tal senso cominciano a esserci i primi segnali di incoerenza visto quello che vedremo poi in Loki. Nella serie TV con protagonista il Dio dell’Inganno viene spiegato che anche la più insignificante azione di un qualsiasi essere virente può creare una diramazione rispetto alla Sacra Linea Temporale, mentre in Avengers: Endgame viene specificato dall’Antico che solo la perdita di una delle Gemme dell’Infinito può provocare una scissione in due universi distinti.

Un altro problema del film è la questione legata al viaggio nel tempo di Captain America. Alla fine del film Steve Rogers, mentre viaggia nelle varie linee temporali parallele per restituire le Gemme dell’Infinito e il Mjolnir, decide di rimane al fianco di Peggy Carter nel passato. Steve, teoricamente, sarebbe dovuto rimanere in una linea temporale parallela, ma alla fine del film lo troviamo invecchiato nella linea temporale principale. Oltre a questo, la serie Loki genera ancor più domande, per quanto concerne i viaggi nel tempo e le linee temporali parallele.

Le Varianti e le diramazioni temporali di Loki

LokiIn Loki viene introdotto il concetto di “Varianti”, ovvero esseri che sono usciti dai binari preimpostati dalla TVA e Colui che Rimane per preservare la Sacra Linea Temporale. Un essere vivente destinato a compiere una determinata scelta, nel momento in cui dovesse decidere di fare una scelta differente diventerebbe, appunto, una Variante dello stesso. Stando a questa spiegazione, tutte le varianti hanno il medesimo aspetto, e la cosa viene confermata sia da Colui che Rimane nell’ultimo episodio (specificando in maniera ironica che tutte le sue Varianti erano identiche) sia in What If…?, dove tutte le Varianti sono effettivamente identiche alle controparti cinematografiche. Questo elemento, però, viene contraddetto nella stessa serie TV Loki con le Varianti del protagonista.

A parte Kid Loki, Classic Loki e President Loki, le Varianti Boastful Loki, Lady Sylvie e Loki alligatore non trovano una vera e propria spiegazione, visto che il cambiamento in questo caso è legato o al genere, o all’aspetto o… al passaggio da umano ad animale. In questi casi le Varianti, per forza di cose, non possono essere state create da scelte, e la loro esistenza va in contraddizione con quanto visto dalle azioni della TVA e di Colui che Rimane. L’unica spiegazione plausibile è che oltre alle linee temporali alternative ci siano anche dimensioni parallele esenti dal concetto di “diramazione”, ma allora la TVA non avrebbe potere in universi esterni alla Sacra Linea Temporale. L’errore di Loki, in sostanza, è stato quello di unire il concetto di viaggio nel tempo a quello delle dimensioni alternative.

L’importanza delle scelte di What If…?

Marvel Cinematic Universe MultiversoSe Loki lascia qualche dubbio circa il concetto di Multiverso, la serie animata What If…? chiarisce ulteriormente che le dimensioni parallele si creano tramite le scelte differenti dei personaggi rispetto alla linea principale. A specificare questo concetto è proprio l’Osservatore il quale, all’inizio di ogni episodio, dice: “Tempo, spazio, realtà non hanno un andamento lineare. Formano un prisma di infinite possibilità, in cui ogni scelta può diramarsi verso realtà infinite, creando mondi alternativi a quelli già conosciuti“. Stando a What If…? quindi, il Multiverso si crea quando qualcuno fa una scelta differente rispetto a quanto previsto nella Sacra Linea Temporale, e infatti tutti i personaggi coinvolti hanno il medesimo aspetto delle controparti cinematografiche. Potremmo quindi pensare che Loki, nel Multiverso, sia un’eccezione e che abbia un aspetto differente in alcune dimensioni alternative, ma Spider-Man: No Way Home crea ancora più dubbi e incertezze.

Gli universi alternativi di Spider-Man: No Way Home

Marvel Cinematic Universe MultiversoSe il concetto di Variante era già di per sé non chiaro nei precedenti prodotti del Marvel Cinematic Universe a tema Multiverso, Spider-Man: No Way Home non fa altro che confondere ulteriormente le idee, sia per quanto concerne quanto visto fin qui nei precedenti prodotti della Fase 4, sia retroattivamente con l’uscita in sala di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Abbiamo già parlato in maniera approfondita di tutti i problemi narrativi del film diretto da Jon Watts, ma qui ci concentreremo unicamente su come viene gestito il discorso del Multiverso. Le Varianti del Peter Parker di Tom Holland hanno gli aspetti di Tobey Maguire e Andrew Garfield, ossia le precedenti incarnazioni cinematografiche del personaggio. La scelta è ovviamente legata all’accontentare i fan nel rivedere i due attori con il costume dell’Uomo Ragno, ma a prescindere da questo la loro presenza si scontra con il concetto di Variante visto in Loki. In più c’è una particolare situazione spazio-temporale in Spider-Man: Ho Way Home, visto che sono sì due gli universi che collidono con quello principale, ma parallelamente entrano in contatto sette linee temporali differenti, ovvero:

  1. La linea temporale di Goblin, che viene trascinato nell’universo principale prima di venire ucciso dal suo stesso aliante in Spider-Man.
  2. La linea temporale di Octopus, che viene trascinato nell’universo principale prima del sacrificio finale in Spider-Man 2.
  3. La Linea temporale dell’Uomo Sabbia, che viene trascinato nell’universo principale poco dopo gli eventi di Spider-Man 3.
  4. La linea temporale dello Spider-Man di Tobey Maguire, che viene trascinato nell’universo principale anni dopo aver vissuto tutte le esperienze dei tre film che lo hanno visto protagonista.
  5. La linea temporale di Lizard, che viene trascinato nell’universo principale prima che venga curato nel finale di The Amazing Spider-Man.
  6. La Linea temporale di Electro, che viene trascinato nell’universo principale prima che venga ucciso nel finale di The Amazing Spider-Man 2.
  7. La linea temporale dello Spider-Man di Andrew Garfield, che viene trascinato nell’universo principale anni dopo aver vissuto tutte le esperienze dei due film che lo hanno visto protagonista.

Il perché gli universi interagiscano in questo modo, in Spider-Man: No Way Home, non è chiaro, e inoltre gli eventi del film provocano la nascita di nuove Varianti. Norman Osborn, Octavius e Flint Marko tornano infatti nei loro universi da guariti, e la cosa per forza di cose provocherà tre diramazioni temporali rispetto all’universo dello Spider-Man di Tobey Maguire. Medesimo discorso vale per Lizard ed Electro, ovviamente, le cui guarigioni provocheranno a loro volta due diramazioni temporali rispetto all’universo dello Spider-Man di Andrew Garfield. Oltre a questo c’è un ulteriore problema che si crea retroattivamente con l’uscita in sala di Doctor Strange nel Multiverso della Follia: davvero gli eventi di Spider-Man: No Way Home non hanno provocato nessuna Incursione?

Le Incursioni di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor Strange nel Multiverso della FolliaChiudiamo con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, film che indaga maggiormente il concetto di Multiverso ma che, invece di chiarire molti dei dubbi sorti, aggiunge nuovi elementi che potrebbero andare in contraddizione con quanto visto fin qui. Come già detto, viene introdotto il concetto di Incursione, ovvero quando due universi differenti entrano in contatto provocando l’annientamento di uno o di entrambi. Le conseguenze dell’Incursione si vedono nell’ultimo universo visitato da Stephen Strange nel film, dove una versione di Stephen corrotta dal Darkhold ha provocato la distruzione di due universi differenti, i quali si sono fusi in maniera innaturale. Come menzionato nel precedente paragrafo, non è chiaro come sia possibile il fatto che gli eventi di Spider-Man: No Way Home non abbiano provocato delle Incursioni nei tre universi (o nelle loro otto linee temporali distinte) che hanno interagito tra loro. Il concetto di Incursione, però, è vago anche nello stesso film visto che sia Wanda e Stephen interagiscono con l’universo 838 senza che la cosa provochi delle conseguenze. Tornando però al concetto di Varianti, qui le varie versioni di Doctor Strange hanno tutte il volto di Benedict Cumberbatch, e tutte sembrano avere la medesima età.

Si può intuire quindi che i vari universi alternativi si trovino parallelamente tutti allo stesso punto, temporalmente parlando, ma questo va in contraddizione con quanto visto in Spider-Man: No Way Home. Altro dettaglio da non trascurare, inoltre, è quello legato a Christine Palmer. Nel quarto episodio di What If…? viene infatti specificato che la morte di Christine sia un “punto assoluto” e che non si possa evitare, tant’è che lo Strange di quell’universo torna più volte indietro nel tempo per evitare la perdita della sua amata fallendo ogni volta. Se la morte di Christine è un “punto assoluto”, perché negli universi 616 e 838 ciò non avviene? Infine, se il Multiverso nasce dalle “scelte”, qual è stata la scelta che ha portato alla nascita del mondo animato, di quello a cubetti o di quello fatto letteralmente di vernice, che si intravedono nel viaggio Multiversale di Stephen e America?

Qual è il problema principale del Multiverso del Marvel Cinematic Universe?

Dopo quest’analisi dettagliata dei prodotti del Marvel Cinematic Universe a tema Multiverso, quello che si nota è che l’errore primigenio fatto dai Marvel Studios è stato quello di unire il concetto di dimensioni parallele a quello delle biforcazioni temporali, cosa introdotta in Loki. Con questa scelta, è sostanzialmente impossibile riuscire a trovare della coerenza nei vari prodotti a tema Multiverso, e col senno di poi sarebbe stato decisamente più semplice e immediato non legare la nascita degli universi paralleli con il concetto di “scelta”, elemento cardine di What If…? e Loki. L’unica speranza che ci rimane è che nei prossimi film possano arrivare nuove spiegazioni che riescano a unire e rendere coerenti tutti quelli elementi che, per adesso, sono tutti in contraddizione l’un l’altro.

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Di Paolo Saccuzzo Staff Writer
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.