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Mahokenshi, provato alla Gamescom 2022 il card game strategico

Gli ibridi che riescono a unire saggiamente due generi sono ormai nel mondo dei videogiochi particolarmente apprezzati, considerando che si tratta in alcuni casi di titoli pronti a svelare una propria identità pur prendendo le proprie meccaniche da opere già rilasciate sul mercato. Vogliamo quest’oggi approfondire un gioco che ricorda strategici alla For the King, e adventure card game come Slay the Spire e molti altri, e ha avuto modo di sorprenderci positivamente nel corso della Gamescom 2022, con una serie di contenuti da non sottovalutare. Nel corso dell’evento abbiamo infatti messo mano su Mahokenshi prima del suo debutto nel 2023 su Steam (in attesa di eventuali edizioni console), con Game Source Studio che grazie a Iceberg Interactive potrebbe essere infatti pronto a sfornare una perla da attendere con ansia.

Carte e strategia nel Giappone feudale

Nella nostra prova del titolo siamo stati guidati da uno sviluppatore che ha avuto modo di parlarci delle meccaniche e delle potenzialità del gioco, il quale si è soffermato anche nello spiegarci che – pur trattandosi di una produzione francese – l’ispirazione maggiore è arrivata dal Giappone feudale. In realtà, come potete ammirare dalle foto, abbiamo a che fare con demoni e creature legati alla mitologia nipponica, che di sicuro sapranno stregare molti fan in tutto il mondo, visti anche i fantastici artwork e le animazioni con cui questi vengono rappresentati.

Mahokenshi

Nel titolo in questione, di cui non vediamo l’ora di approfondire ulteriori dettagli legati alla trama, i giocatori potranno utilizzare un totale di 4 personaggi con diverse abilità (e carte, ma ci arriveremo dopo), progredendo nella storia insieme a questi e affrontando sfide su sfide mentre scoprono di più sulla lore e sugli avvenimenti che fanno da contorno al gameplay. La campagna è strutturata in missioni singole, con ognuna che apre le porte anche a delle secondarie, che come lo sviluppatore ci ha spiegato nascono da idee divertenti e pensate per fornire varietà, ma che allo stesso tempo non si sarebbero adattate alla campagna, e hanno quindi trovato il loro spazio come obiettivi facoltativi.

Una volta in-game, gli utenti si trovano con il proprio mazzo di carte a doversi fare strada nella mappa, ottenendone di nuove al fine di potenziarlo, e al contempo raccogliendo risorse sconfiggendo nemici e non solo, con varie opzioni che di partita in partita colorano una mappa di gioco davvero interessante da guardare, totalmente basata sulla tattica. Proprio come un qualunque strategico a turni infatti, si avranno dei movimenti da poter fare, aiutandosi con le carte, per raggiungere gli obiettivi e farsi strada tra i nemici, attaccabili sempre sfruttando il proprio deck.

Non c’è strada senza carte

Con la possibilità di personalizzare il proprio mazzo di carte mentre si avanza, i giocatori hanno modo di fornire a questo maggiore utilità per la mobilità, rendendolo utile per scalare gli scenari che richiedono molta energia se attraversati, oppure far diventare il proprio personaggio una macchina da guerra piena di attacchi. Lo sviluppatore ci ha spiegato come generalmente la via di mezzo sia quella che porta alla vittoria, ma di come in fondo con il trial and error si riesca in ogni missione, anche nelle più difficili ad arrivare alla fine dopo aver capito la giusta tattica da applicare.

Purtroppo, nel corso della Gamescom 2022 abbiamo potuto solamente assaggiare l’esperienza di Mahokenshi, e gli sviluppatori non ci hanno al momento fornito una finestra d’uscita maggiormente precisa per il lancio su Steam, seppur ci sia da dire che non abbiamo trovato sbavature o problemi di sorta, e che di conseguenza ormai l’esperienza sembra pronta a raggiungere gli scaffali. Non vediamo ovviamente l’ora di mettere mano su questo card game strategico e di parlarvi dei nostri pareri quando potremo finalmente provare a fondo il titolo.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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