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Luigi’s Mansion 3 – Provato, la paura fa novanta

Qualche giorno fa siamo stati a Milano per provare alcuni giochi della line up di Nintendo, tra cui il tanto atteso Luigi’s Mansion 3. Partiamo da una semplice premessa, il titolo è stato accolto leggermente sottotono, sia dai vecchi sia dai nuovi fan. Nonostante questo però, nel nostro primo contatto con esso, il gioco ha messo in risalto le sue qualità, confermandosi al netto della nostra prova un prodotto solido, divertente e ricco di carisma. Anche la tavolozza dei colori utilizzata dalla software house imprime al tutto un aspetto sì cupo, ma anche ricco di dettagli che lo esaltano in ogni suo particolare. Luigi fin dagli albori è sempre stato visto come una spalla, poco ma sicuro, però sembra proprio che l’idraulico di verde vestito sia definitivamente pronto a reclamare il suo spazio, grazie a questo terzo capitolo della serie che sembra tutto fuorché banale.

Mamma mia!

Abbiamo avuto modo di provare un intero livello di gioco e, dopo averci spiegato in modo rapido ed efficace i comandi, siamo stati catapultati all’interno dell’Hotel Miramostri. Questo terzo capitolo introduce alcune novità per quanto concerne il gameplay. La prima degna di nota è una profonda e ancora più marcata componente action, l’altra è lo spessore degli enigmi proposti all’interno dell’esperienza. L’azione, oltre che bella da vedere, interagisce anche con l’ambiente, cosa che rende tutto molto più dinamico e veritiero, visto che potrete letteralmente distruggere la maggior parte degli oggetti che compongono lo scenario. La magione è suddivisa in più piani e si estende in verticale, ci saranno segreti da scoprire e puzzle da risolvere. Questo, indubbiamente, ha ripercussioni sul ritmo di gioco, visto che alcune azioni sono opzionali e dovrete decidere voi quanto tempo dedicargli.

L’introduzione più degna di nota, che si collega inevitabilmente ai puzzle ambientali, è la copia slime di Luigi chiamata Gooigi. Questo essere potrà essere chiamato con l’apposito tasto e usato all’occorrenza, alternando ovviamente con il protagonista. Data la sua componente facilmente malleabile, la controparte viscida può intrufolarsi negli spazi stretti, oppure evitare spuntoni senza subire alcun tipo di danno. L’ultima cosa, quella che più ci ha colpito di Luigi’s Mansion 3 per quanto concerne la parte ludica, è un livello di difficoltà in grado di regalare belle soddisfazioni, anche se tutt’altro che abbordabile. Infatti, chi non è particolarmente affine alla saga dovrà fare assolutamente pratica, visto che siamo convinti che alcuni boss più avanti nel gioco daranno davvero filo da torcere.

Una visita all’Hotel Miramostri

Nonostante sia stato unicamente un primo contatto, possiamo dire con estrema sicurezza che Luigi’s Mansion 3 è il capitolo più ambizioso della serie, e non è assolutamente da prendere sottogamba visto che andrà ad arricchire con enorme qualità la line up del Nintendo Swicth. Bastano pochi secondi per accorgersi che la cura dei dettagli è estremamente meticolosa, tanto da avvolgere completamente il giocatore in un’atmosfera quasi solenne. I toni sono spensierati nonostante un’atmosfera che dovrebbe mettere brividi, ma che in realtà punta molto sulla comicità. Le musiche spettrali sono motivetti simpatici e orecchiabili, che accompagnano il giocatore all’interno delle varie stanze. Proprio quest’ultime saranno tutte a tema, il nostro livello aveva un’ambientazione gotica medievale e tutti i nemici avevano quello stile. Le animazioni dunque sono senza precedenti, e il comparto tecnico generale è estremamente positivo.

In conclusione possiamo dire che la nostra prima prova con Luigi’s Mansion 3 è stata sensazionale! Siamo davvero molto soddisfatti e non vediamo l’ora di provare il titolo nella sua versione completa. Infatti, per giudizi più precisi dovremo aspettare la fase di recensione, ma già adesso la cura applicata al titolo trasuda grandezza da tutti i pori. Se sottovalutate il gioco vi state sbagliando, poiché rischiate di farvi sfuggire un’autentica perla.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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