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Lovecraft’s Untold Stories 2 – Recensione, il ritorno tra gli Orrori

“Buona la prima” è una frase che difficilmente sentiamo dire nel mondo dei videogiochi, soprattutto in un periodo in cui anche i big spesso devono procedere a tastoni e a tentativi per creare qualcosa di nuovo, intrigante, divertente, o tutte e tre le cose insieme. In modo eccellente ci era riuscito proprio Lovecraft’s Untold Stories, che alle prime battute del 2019 ci regalava uno dei titoli meglio riusciti ispirati dall’oscuro mondo nato dalla mente dello scrittore di Providence (potete trovare qui la nostra recensione). Risulta quindi scontato aspettarsi un’attesa spasmodica da parte dei fan di un seguito, di un secondo capitolo che vada non solo a confermare quanto di buono fatto col primo, ma anche a migliorare quegli aspetti un po’ spigolosi – o comunque che possono subire un upgrade – che non rendevano al massimo con la prima iterazione. Ebbene, come leggerete anche più avanti nella recensione, non solo Lovecraft’s Untold Stories 2 non ci è riuscito, ma addirittura Blini Games ci ha proposto un prodotto involuto sotto alcuni punti di vista.

 

Ritorno tra gli orrori

Partiamo dal principio. Narrativamente parlando riprenderemo in mano determinati personaggi simbolo delle storie Lovecraftiane, in seguito a un breve video introduttivo (composto fondamentalmente di fotogrammi a fumetto, come tutte le sequenze narrate) che ci fa una piccola panoramica su alcuni avvenimenti strani e comportamenti anomali di alcune persone in giro per il mondo. Ed eccoci quindi scegliere il nostro personaggio, che si risveglierà in una clinica tutt’altro che ospitale, si curerà, e raggiungerà i suoi effetti personali: questo sarà il momento in cui sceglieremo la nostra classe tra le prime tre disponibili, ovvero il detective, il professore e la strega (già presenti nel primo gioco) e altri tre personaggi che saranno giocabili in seguito, ovvero medium, alienista e veterano, le new entry che vanno a sostituire la ladra e il ghoul. Chiaramente ognuno avrà le sue peculiarità e le sue caratteristiche, e in base all’approccio che penserete di usare, potrete scegliere quello che più si addice al vostro stile di gioco.

Il gioco è molto simile al precedente: si tratta di un action RPG con elementi roguelike, che ci vedrà combattere contro i peggiori e ignoti orrori legati ai Miti di Lovecraft, riprendendo da dove ci eravamo lasciati. Non si tratta di un roguelike puro, dato che se moriremo non dovremo cominciare la storia da capo, ricominciando semplicemente dall’inizio dell’area e con loot e nemici resettati. Come sempre nei giochi di questo immaginario, dovremo fare attenzione anche alla salute mentale oltre che a quella fisica, quindi occhio.

La lotta ai Grandi Antichi ci vedrà equipaggiati non solo delle armi e del vestiario che troveremo, ma potremo anche craftarli da noi, prima grande novità inserita nel gioco: questa tuttavia si è rivelata un’arma a doppio taglio, perché se da una parte abbiamo visto aprirsi un ventaglio niente male di opzioni e un pizzico di personalizzazione, dall’altra la mole di oggetti rinvenuta nelle mappe è cresciuta parecchio, cosa che ci ha costretti più volte a fermarci per gestire gli oggetti e l’equipaggiamento. Utile, ma un po’ tedioso. Mettiamoci poi che dovremo sempre tenere spazio e utilizzare anche talismani e amuleti, che avranno un ruolo cruciale, e vi renderete conto che lo spazio sarà sempre un po’ poco.

Le missioni sono gestite stavolta, è il caso di dirlo, in modo più ordinato, nuova struttura tra principali e secondarie che ci sarà un motivo in più per esplorare per bene e visitare alcuni posti più di una volta. Queste serviranno anche per accumulare risorse e loot, cosa di certo utile data la qualità di alcune di esse, ma che si unisce al problemino di cui sopra. Molto gradito il segnale che ci indicherà sempre in che direzione andare per trovare l’obiettivo della missione, cosa che ci eviterà l’effetto labirinto in molti casi e ci risparmierà di incappare stanze sbagliate rischiando grosso (anche la mappa viene in aiuto).

Inciampare, continuamente

Se avete già spolpato adeguatamente il primo titolo – ma anche se avete abbandonato l’avventura dopo pochi tentativi – vi basterà poco per cogliere le differenze più evidenti. Primo tra tutti è l’aspetto estetico, non soltanto legato al gameplay, ma all’intera interfaccia di gioco e anche al menù: laddove il primo Lovecraft’s Untold Stories utilizzava uno stile grafico pixel art minimale ma dannatamente funzionale, nel 2 si è optato per una veste artistica molto più dettagliata, con colori vivi in cel shading che ancora una volta richiama lo stile dei fumetti. Nonostante sia estremamente gratificante all’occhio, parte di quella magia del primo capitolo è venuta meno, non tanto nell’estetica per l’appunto, quanto più per la “praticità”: a seconda del personaggio che sceglieremo e alla generazione procedurale, determinate cose cambieranno nelle stanze, ma molto spesso ci ritroveremo con androni sconfinati contrapposti a stanze in cui mobili su mobili (o oggetti e caratteristiche della location visitata) sono ammassati, per fare un esempio.

Tutto ciò ci porta quindi a dover fare spesso slalom insulsi per raggiungere la mobilia perquisibile, raccoglierne il loot, o semplicemente evitarla, cosa che sarebbe stata anche bypassabile se non fosse che è molto facile confondersi con la trasparenza degli oggetti quando vi passiamo dietro, o che soprattutto il nostro personaggio tenderà più e più volte (quasi sempre) ad incastrarsi tra gli oggetti… cosa che in combattimento può tradursi in pochissimi istanti in una morte prematura. Insomma, tutto ciò non ha giovato né al gameplay, né al level design.

Questi specifici problemi però sono più o meno evidenti a seconda del personaggio che stiamo utilizzando, cosa che ci ha fatto rendere conto – oltre al resto – di quanto Lovecraft’s Untold Stories 2 abbia bisogno di un bilanciamento: come potete immaginare tutti i nemici e gli orrori, presi fedelmente dai racconti di HPL, vi attaccheranno e faranno del male senza troppi complimenti, anche e soprattutto in gruppo. Se ad esempio state giocando con il detective, preparatevi ad avere solo due colpi in canna, ad aspettare decisamente troppo tempo per ricaricare l’arma, e a poter schivare in modo goffo e solo poco funzionale. E se invece utilizzeremo la strega? beh, l’esatto opposto, una mobilità assurda che ci permetterà di toglierci da i guai in un battibaleno, coprire incredibili distanze e riuscire a gestire le orde di nemici spesso con pochissimi problemi.

 

Questo sbilanciamento è ancora più evidente se ci mettiamo che basterà un tocco per vedersi contagiati da status come veleno e sanguinamento, che praticamente saranno una costante con cui fare i conti, e in modo decisamente scomodo nelle fasi concitate. Certo, le varie creature, tutte sapientemente tratte dai racconti di Lovecraft con una certa fedeltà, possono fare questo e molto peggio, ma alcuni picchi di difficoltà sono davvero elevati.

A chiudere il valzer dei grattacapi nella user experience, ci sono diversi bug – anche se non troppo insistenti – che minano il gameplay, e una mappatura arretrata e a dir poco scomoda per quanto riguarda i tasti se si decide di giocare con un controller. Soprattutto quest’ultima cosa è un vero peccato, perché va ad aggiungersi ai problemi di movimento e inciampo già citati, e senza la possibilità di reimpostarli a piacimento. Se giocherete mouse e tastiera (per cui il gioco è palesemente pensato, avrete meno problemi, ma sempre con una certa pesantezza. Senza infamia e con qualche lode in più, l’intero comparto audio.

Nota a piè pagina, importante da segnalare, è che gli sviluppatori di Blini Games hanno comunicato che hanno raccolto i feedback dei giocatori, e si stanno impegnando per migliorare il bilanciamento, il movimento e molto altro. Se le cose miglioreranno davvero, non attenderemo molto prima di sentire parlare del gioco in maniera diversa.

Lovecraft's Untold Stories 2

6.5

:Un'occasione mancata con il bersaglio davanti agli occhi. La serie sembrava pronta per fare il grande passo in avanti, ma nonostante alcuni grandi miglioramenti - e un budget decisamente più generoso - la realtà è ben diversa. Diverse cose sono state rese più macchinose, invece che snellite, come l'esplorazione nella singola stanza. Buone le migliorie sul piano grafico e stilistico, sulla ricerca degli obiettivi e sulla gestione delle missioni, ma alcune novità come il crafting e la mole di oggetti trovati devono raggiungere ancora un equilibrio. I personaggi giocabili necessitano senza dubbio di un bilanciamento, soprattutto per uno squilibrio nelle capacità, nell'utilità e nella velocità (soprattutto se prendiamo in considerazione i primi tre). Infine, ma non per importanza, uno svecchiamento nella mappatura dei tasti del pad, sarebbe stata a dir poco obbligatoria. Un gioco che consigliamo solamente ai fan di Lovecraft che vogliono scoprire nuove - e comunque piacevolissime - storie ispirate ai suoi Miti... Ma non è escluso un clamoroso colpo di coda con degli aggiornamenti post lancio, siamo ancora in tempo.;s

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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