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WandaVision: ecco come potrebbero comparire i mutanti nella serie Marvel

La serie tv più chiacchierata del momento è senza dubbio WandaVision, un contenuto diviso in 9 episodi che ci ha accompagnati in queste ultime 8 settimane ogni venerdì e che, il 5 marzo, giungerà al termine. Sappiamo già che la serie ci introdurrà poi al film Dr. Strange e il Multiverso della Pazzia, e anche che la stessa Wanda comparirà in quel film, ma fino ad ora molte teorie campavano in aria proponendo soluzioni di vario tipo, ognuna basata su ipotesi diverse e abbastanza valide. Se quindi WandaVision sta volgendo al termine e ci sta accompagnando alla risoluzione di ogni dubbio, è pur vero che in questo ultimo episodio la Marvel, nel suo Marvel Cinematic Universe, ha eseguito (quasi) la prima retcon.

Vi ricordiamo che questo articolo, parlando di avvenimenti che fanno capo all’ottava puntata di WandaVision, è ricco di spoiler. Se non avete visto la puntata, aspettate a leggerlo.

Per chi non lo sapesse, “RetCon” sta per Retroactive Continuity, ovvero un espediente narrativo atto a cambiare avvenimenti passati, e WandaVision ha fatto proprio questo per la prima volta nel MCU (almeno in modo chiaro e lampante, visto che in qualche film precedente abbiamo visto piccoli cambiamenti). In Captain America: The Winter Soldier abbiamo visto per la prima volta Wanda e Pietro Maximoff, i due gemelli che sappiamo essere Scarlet Witch e Quicksilver: definiti come miracoli dal Barone Strucker, i due ragazzi ovviamente all’epoca non erano stati chiamati mutanti visto che i diritti degli X-Men erano della Fox. Quello che però abbiamo visto nell’ultima puntata differisce un po’ da ciò che sapevamo.

Prima di avanzare, partiamo dalle basi: probabilmente Wanda Maximoff era già, da bambina, dotata di qualche potere latente. Nella scena della bomba sembra infatti chiaro (come dice Agatha) che Wanda abbia usato una magia di probabilità, capace appunto di far cadere l’esplosione in nel lato probabilistico del fallimento. Questo inoltre si aggiunge allo step successivo che vede Wanda partecipare agli esperimenti Hydra legati alla gemma della mente (o meglio, allo scettro): la dinamica quindi è ben diversa da quelli che, in principio, pensavamo come esperimenti estenuanti fatti sui due gemelli.

Insomma, quindi Wanda aveva già i suoi poteri – a meno che Agatha non mentisse – posizionandola tra gli esseri con poteri: ovviamente non sappiamo se questi sono legati ad un eventuale gene X o se, come penso sia più probabile, lei sia una sorta di entità, un po’ come succede con la Fenice. Il fulcro del discorso allora gira attorno a cos’è la Scarlet Witch, il mito che cita Agatha: sembra infatti parlare di lei come di un’entità cosmica (il che sarebbe connesso in modo buono con il discorso delle gemme, spiegando anche perché quella della mente reagisce in quel modo alla vista di Wanda). Interessante anche il collegamento con il costume di Wanda nell’episodio di Halloween: alla domanda riguardante quel vestito, lei risponde definendolo “Strega Sokoviana“, magari abbozzando un indizio legato ad un eventuale mito sokoviano su questo essere leggendario (lo so che sembra molto Dragonball, ma ora le cose iniziano a farsi interessanti).

Ecco quindi che, con molta probabilità, il contatto con un potere cosmico (la gemma della Mente) ha risvegliato pienamente i poteri della Scarlet Witch, definiti da Agatha come Magia del Caos, capace di cambiare la matrice della realtà. Ma allora, Wanda Maximoff è una mutante? No. La protagonista è semplicemente un’entità cosmica capace di alterare la realtà. Ma allora Pietro?

La mia teoria, che qui prende forma, è legata ad un gioco di parole molto pratico e alla linea di pensiero MCU, che segue un po’ il concetto del Rasoio di Okkam, favorendo spiegazioni facili a teorie astruse. Per andare avanti però ricordiamoci anche che la Marvel non ci dice nulla senza motivo: per questo il dialogo tra le due guardie dell’Hydra, che affermano come morti tutti i volontari che hanno provato a toccare la pietra, credo sia molto importante.

Semplicemente, con molta probabilità, la mutazione in Pietro è stata triggerata proprio da Wanda che, alla vista (o percezione) del fratello in fin di vita, ha alterato il suo DNA (come è successo con Monica Rambeau passando più volte dal campo di forza) in modo tale da farlo resistere, provocando la nascita del Gene X, o che con praticità potremmo chiamare Gene Hex. Se infatti i poteri di Wanda nel fumetto sono chiamati Hex, qui invece il campo di forza prende questo nome, e l’assonanza tra Fattore X e Fattore Hex è terribilmente pratica.

Insomma, a cosa serve questo, se non a generare una frattura nel multiverso (Dr. Strange arriviamo) facendo esplodere verso l’esterno questo Campo Hex alterando le persone che, magari già predisposte, potrebbero diventare i primi mutanti? Sarebbe terribilmente coerente far nascere i mutanti da quella persona che, entità cosmica dotata di poteri risvegliati da una Gemma dell’Infinito, era già riuscita anni prima a donare gli stessi poteri a suo fratello.

Questa teoria ovviamente è tale, è basata su supposizioni e sicuramente potrebbe venir smentita: già abbiamo visto la Marvel farlo più volte. Non vogliamo nemmeno accennare ai colori delle magie e paragonarli con quelli delle pietre (definendo quindi la magia del MCU come una sorta di derivato delle Gemme). Di certo potrebbero anche sviluppare tutto definendo i gemelli Maximoff come già predisposti, ma allora perché Wanda ha sviluppato la Magia del Caos e Pietro il potere della supervelocità, che nemmeno mostra accenni di qualche colore o magie di alcun tipo? Vedremo cosa ci racconterà alla fine l’ultima puntata di WandaVision su Disney+.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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