Legend of Keepers: Career of a Dungeon Manager, (o semplicemente Legend of Keeper, come spesso abbreviato anche dagli sviluppatori di Goblinz Studio), è un interessante dungeon crowler che prova a rispondere a una domanda specifica: “come deve essere sentirsi un videogiocatore nel ruolo del master di una partita di Dungeons e Dragons?”. In questa recensione vi spiegheremo perché secondo noi, Legend of Keepers riesce a dare una bella e soddisfacente risposta a questo quesito, con tante ore di sano e puro divertimento.
Essere manager di una azienda di mostri è dannatamente divertente
La storia di Legend of Keepers è tanto semplice quanto funzionale allo scopo, e riesce grazie a una spiccatissima ironia a calare il giocatore perfettamente all’interno del contesto dell’universo di gioco. Infatti, nel titolo interpreteremo uno dei tre Master utilizzabili, ognuno con una propria storia e il compito di difendere i propri labirinti dagli intrusi, con una vera e propria inversione dei ruoli canonici. Quanto visto in sede di recensione per Legend of Keepers è infatti una situazione di ribaltamento degli stereotipi attorno ai giochi di ruolo del tipo di Pillars of Eternity II o Dark Alliance, e che vede questa volta i “coraggiosi” avventurieri come nemici, e i mostri come difensori delle proprietà che gli appartengono, alle dipendenze di un’azienda capitalista di creazione dungeon.
I sopracitati Master hanno inoltre una propria storia personale oltre che uno stile di combattimento e degli eserciti diversificati l’uno dall’altro. Il primo personaggio sbloccabile è un centauro con la passione per la tortura e l’impalamento degli umani, e basa le proprie tattiche e strategie sul terrorizzare gli avventurieri che decidono di tentare la sorte in uno dei suoi labirinti. Il secondo personaggio sbloccabile è una sorta di dea albero, adirata con l’umanità a causa dell’inquinamento e della distruzione della natura, e quindi desiderosa di ridurre tutte le sue vittime in clorofilla. Il suo esercito e le sue abilità di combattimento specifiche sono incentrate sui danni e le difese elementali. Come terza Master abbiamo invece una scimmia geniale, soggetta a numerosi esperimenti di potenziamento che le hanno conferito una mente assolutamente fuori dalla norma e con la passione per la robotica e i falò di avventurieri. Nel suo schieramento ha un considerevole quantitativo di bestie meccaniche e tecnologicamente avanzate che le permettono di creare barriere energetiche attorno alle proprie unità e a sé stessa per difendersi e contrattaccare.
In Legend of Keepers, ciò che conta è il profitto
Il gameplay di Legend of Keepers è composto da un doppio livello di lettura che il giocatore dovrà imparare a padroneggiare in toto per ottenere il massimo dal titolo: uno tattico da gioco di ruolo e uno strategico da manageriale. Sul lato tattico e ruolistico che riguarda quindi la battaglia fisica agli avventurieri, il titolo suddivide a sua volta le proprie meccaniche in altre due parti distinte; nella prima, la cosiddetta fase preparatoria, ci toccherà piazzare le nostre unità e le trappole nel labirinto che siamo stati chiamati a difendere, mentre nella seconda dovremo realmente combattere seguendo lo stile di un gioco di ruolo a turni.
Nonostante entrambe le fasi tattiche siano cruciali per la difesa dei vari dungeon, la sezione preparatoria ha di gran lunga l’importanza maggiore, visto che sarà in quel frangente che dovremo studiare e costruire il nostro piano per vincere lo scontro contro il terzetto di eroi intenzionato ad invadere la nostra proprietà. Un buon piano è infatti la chiave del successo in Legend of Keepers: Career of a Dungeon Manager. I labirinti che dovremo quindi difendere sono costituiti da numerose stanze disposte una dopo l’altra. In una coppia dovremo schierare le nostre truppe, in un altro duo di ambienti dovremo tendere delle imboscate agli avventurieri con delle trappole e almeno in un’area per dungeon ci dovremo dedicare agli incantesimi. Quest’ultimi sono dei potenti attacchi in remoto che potremo eseguire con il nostro master. Per concludere, ci sarà ovviamente la boss room dove affrontare gli eventuali sopravvissuti alle precedenti tribolazioni.
Le camere dove piazzare i nostri mostri ci permetteranno di schierare fino a tre creature nello stesso momento in relativi slot e che si dovranno contrapporre in modo funzionale e attento agli attacchi dei guerrieri umani. Come avrete forse intuito, ci ritroveremo con la superiorità numerica relativa, visto che i nostri avversari dovranno oltrepassare due schieramenti di truppe oltre che trappole solo per arrivare alla boss fight. Nonostante ciò, possiamo affermare con certezza che il bilanciamento del titolo è più che sufficiente in molti campi, anche se non assolutamente perfetto. Siamo infatti scesi sul campo per oltre 30 ore in questa sessione di recensione per Legend of Keepers, e abbiamo potuto constatare che questo sistema è estremamente funzionale e ben gestito.
Gli eroi sono singolarmente molto superiori ai mostri e riusciranno di conseguenza a oltrepassare numerose peripezie senza troppi problemi, date le loro potenti abilità. Starà quindi a noi decidere come prepararci allo scontro vero e proprio, sfruttando i punti deboli che tutti gli eroi possiedono. Qui si apre il complesso ma relativamente intuitivo sistema ruolistico del titolo con un insieme di debolezze e resistenze fisiche ed elementali, che spinge il giocatore a ragionare su come schierare i propri contingenti e prepararsi allo scontro.
In effetti, come ogni eroe ha le proprie debolezze, anche le nostre unità hanno numerosi punti deboli, e come già detto sono generalmente inferiori negli scontri 1v1. Per questo motivo è di importanza cruciale riuscire a indebolire quanto più possibile gli avversari durante le prime battaglie, in modo che risultino più semplici da affrontare per le stanze successive, oltre che per il boss. Questo perché tutti danni inflitti al master nella boss fight finale saranno riportati nel corso delle sessioni successive e una volta morto il nostro alter ego malvagio, dovremo ricominciare da capo la campagna precedentemente intrapresa, perdendo quindi tutte le risorse, le unità e i potenziamenti acquisiti, in stile rouguelike. Tuttavia, è presente anche un sistema d’avanzamento con un sistema di livelli e abilità passive da sbloccare post mortem con l’esperienza accumulata.
Altra caratteristica interessante nel sistema di combattimento è la presenza di una barra del morale, presente a schermo in viola sotto quella della vita. Avvilire emotivamente gli eroi è infatti una tattica estremamente interessante per quanto non sempre efficace, ed è utile sia per abbassare proporzionalmente le difese dei guerrieri, fino addirittura a spingerli alla rotta e alla fuga dal labirinto. In questo contesto il Master Centauro è senza dubbio il migliore nel far scappare gli avventurieri. Sul lato strategico e manageriale, il gioco è invece strutturato in 3 serie di campagne separate e dedicate ad ognuno dei tre master. Una volta selezionato un boss, sarà quindi possibile avventurarsi in singole missioni suddivise a loro volta in settimane. Ogni missione è composta da circa una quarantina di settimane nelle quali potenziare il nostro esercito e renderlo sempre migliore, mentre si affrontano gruppi sempre più forti di eroi, compresi i temibili campioni.
Durante ogni settimana come master potremmo incorrere in vari eventi casuali, ispirandosi in parte alle campagne di Dungeons e Dragons e inserendo sempre nuovi e interessanti problemi che dovremo risolvere con il nostro giudizio strategico, centellinando le risorse e le varie valute ottenute difendendo i labirinti come le monete d’oro, oppure uccidendo eroi (gocce di sangue) o facendoli scappare (lacrime). Ognuna delle tre valute sarà quindi a nostra disposizione in base alle nostre scelte e al nostro comportamento in game. Come amministratori delegati di un’azienda di “cattivi”, dovremo anche decidere come muovere i nostri dipendenti e decidere se sfruttarli senza concedergli riposo, rischiando infortuni, oppure provare a non contare sui singoli mostri, a svantaggio dei potenziamenti dei più forti. Infine, vogliamo essere concisi per l’analisi alla componente tecnica di Legend of Keepers poiché, anche se di buona fattura, non la reputiamo essenziale nella valutazione di questa recensione, in base al genere del prodotto. Basti sapere che il lavoro dei ragazzi di Goblinz Studio rispetta perfettamente il livello di qualità tecnica che ci si aspetterebbe da un dungeon crowler con combattimenti a turni con texture ben definite e un frame rate pressoché granitico.