Il nome di Langrisser potrebbe non dire nulla ai più, specialmente in terra europea, eppure stiamo parlando di una serie di titoli che vide i suoi natali già dall’inizio degli anni ’90. Si tratta di una serie di giochi di ruolo giapponesi di stampo tattico nei quali il giocatore ha il controllo di comandanti e truppe in vere e proprie battaglie. Con una narrazione e un comparto grafico che ricalca i classici stilemi nipponici, la serie seppe ritagliarsi una grandissima fetta di utenza, facendo sognare le continue diatribe tra luce ed oscurità per circa un decennio. Dopo un nuovo capitolo alquanto buio arrivato su 3DS nel 2015 ed una versione mobile tutto sommato riuscita, finalmente i giocatori potranno godere del franchise anche nell’attuale generazione: il 13 marzo, grazie a NIS America, approderà infatti su PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch la collection di Langrisser I & II, con i due titoli totalmente rimasterizzati e con l’aggiunta totale del doppiaggio. Dopo aver testato la versione dedicata alla console ibrida di Nintendo, ecco il nostro giudizio sul gioco.
Sotto una nuova luce
Lì dove i titoli che avremo di fronte sono in grandissima percentuale gli stessi che uscirono in origine, il lavoro svolto su queste due opere è stato soprattutto di ricreazione grafica: con menù completamente ridisegnati, scenari rimodellati, personaggi sottoposti a un doveroso lifting e una struttura generale più definita. Tuttavia gli sviluppatori di Chara-ani Corporation e la stessa NIS America sono state attente nel coccolare anche l’utenza di vecchia data, quella malinconica e sognante che non può fare a meno di pensare a “ciò che era”, ed ecco la possibilità, come in altre produzioni, di switchare tra la grafica “levigata” e la classic art.
Le belle notizie però non si fermano qui: per rendere il titolo appetibile e fruibile all’esigente pubblico contemporaneo, i due giochi sono stati arricchiti con una nuova localizzazione (purtroppo disponibile solo in tre lingue orientali, e in Inglese), un nuovo personaggio con inedite scelte che influiscono sulla storia, ma anche una colonna sonora interamente riorchestrata. In generale, sommando entrambi i titoli, le opzioni disponibili per ogni personaggio sono state espanse e potremo comandare ben 33 personaggi diversi, con la possibilità di personalizzarli con le 50 classi uniche disponibili. Infine, ma non per importanza, in un gioco dove le scelte hanno delle vere e proprie conseguenze, non potevano mancare i finali multipli: ce ne sono addirittura 22! Attenzione quindi a come vi muovete!
La storia di Langrisser
Le trame dei due giochi sono distinte e i collegamenti non sono riconducibili ai personaggi presenti al loro interno. In Langrisser I seguiremo la storia di Ledin, il principe del regno. Purtroppo il castello viene invaso dall’impero di Dalsis, con la mira di conquistare le terre del Re Illzach. Dopo essersi salvato dall’attacco e fuggito dal castello, il suo compito diventa quello di rivendicare la sua madrepatria, così come la Sacra Spada Langrisser, per generazioni protetta dai suoi antenati. Le mire di Kaiser Digos sono proprio quelle di impadronirsi della leggendaria spada, che già in tempi antichi fu motivo di sanguinose guerre a causa del suo potere illimitato. Non possiamo procedere oltre, perché come vi abbiamo già detto, il destino di Baldea e dell’intero continente di El Sallia dipenderà dai nostri risultati e dalle scelte che faremo in-game, in un viaggio che metterà alla prova la nostra lealtà alla luce.
In Langrisser II, invece, avremo a che fare con la storia di Elwin (che per quanto possa somigliargli, non è Ledin), un viaggiatore che, secoli dopo la grande guerra che ha raso al suolo El Sallia, finisce per trovarsi nel mezzo tra i Discendenti della Luce, l’Armata dell’Oscurità e l’Impero di Rayguard, in una battaglia per la Sacra Spada Langrisser e la Spada Maledetta Alhazard. Il continente è allo sbando, afflitto da continua violenza, con città e nazioni che si devastano a vicenda, mentre il Regno di Baldea è divenuto ormai una semplice leggenda. La scelta, ancora più marcata di quella del primo titolo, sarà quella di prendere una posizione netta durante l’avventura: quale delle spade considereremo degna di regnare su El Sallia?
Lame, Destino e Terreno
La parte in assoluto più intrigante del gioco resta comunque il gameplay, pressoché identico per entrambi i capitoli. La prima figura con cui ci interfacceremo è l’avvenente – e decisamente poco imbarazzata – Lucilis, colei che è conosciuta come la Dea della Luce. Rispondendo alle sue domande, verrà delineato il profilo del nostro eroe, al quale verranno modificate alcune caratteristiche di base a seconda di ciò che sceglieremo. Tuttavia, sappiate che queste scelte potrebbero avere anche delle ripercussioni su coloro che vi circonderanno.
Una volta completato questo brevissimo passaggio, verremo catapultati sulla mappa di gioco e chiamati a cominciare la prima missione: esatto, nessun tutorial esplicativo ad accoglierci, tuttavia in qualsiasi momento della missione sarà possibile sfogliare più di una ventina di pagine pronte a chiarificare ogni nostro dubbio con tanto d’immagini. Il gameplay è comunque molto intuitivo, e tale aiuto servirà maggiormente per chiarire alcuni cavilli (quelli che, a conti fatti, fanno la differenza). Come già detto in apertura, la produzione è interamente in lingua inglese, ma possiamo assicurarvi che per fortuna il linguaggio utilizzato non raggiunge livelli di complessità proibitivi.
Nel menù della mappa, prima di iniziare i vari capitoli, avremo modo di effettuare alcuni preparativi, come acquistare oggetti o armi da far equipaggiare ai nostri Comandanti, impostare le loro Classi, consultare alcune statistiche e poco altro ancora. La fase di azione vera e propria, così come gli stessi menù, sono decisamente intuitivi: dopo la consueta parte narrativa, saremo chiamati ad effettuare le nostre disposizioni iniziali, ovvero scegliere tra le zone disponibili dove posizionare i nostri comandanti, e spendere l’oro che abbiamo a disposizione per assoldare i Mercenari che ci supporteranno in battaglia (praticamente, le nostre truppe che faranno da carne da macello).
Ma chi sono i Comandanti? Questi sono i personaggi principali (come ad esempio i protagonisti e i loro comprimari), che guideranno le truppe sul campo di battaglia. I mercenari saranno legati ad essi: ogni comandante può assoldare un dato numero di mercenari, ma se il comandante stesso viene sconfitto prima di loro, tutti i mercenari saranno automaticamente sconfitti e si volatilizzeranno dalla mappa. Questo vale fondamentalmente per i nemici, perché in gran parte delle missioni, se uno dei nostri personaggi principali verrà sconfitto in battaglia, arriverà inesorabile il game over. A venire in nostro aiuto ci sono però alcune meccaniche particolari: ad esempio, a seconda della classe equipaggiata, i nostri comandanti disporranno di alcune Skill che saranno di grande aiuto in battaglia. Inoltre, se alla fine del turno nemico i mercenari saranno in una posizione adiacente a quella del proprio comandante, questi riacquisteranno parte della vitalità persa in battaglia.
Una volta schierati i personaggi, è il momento di giocare i propri turni. La mappa è suddivisa in quadrati sui quali è chiaramente possibile sia transitare, sia combattere. Tuttavia, come in ogni esperienza tattica che si rispetti, alcuni di essi sono terreni impervi, e quindi per transitarvi richiederanno un numero di movimenti maggiore. Il terreno ha inoltre una valenza molto particolare per quanto riguarda i bonus: alcuni di essi, infatti, garantiranno una posizione migliore e quindi una maggior difesa durante la fase di combattimento.
I combattimenti si svolgono in modo autonomo, ma solamente dopo che noi stessi avremo dichiarato un attacco. Potenziare con skill le proprie truppe, scegliere quanti passi fare, dove posizionarle prima di un attacco e tanto altro ancora sono quindi la ricetta base per la vittoria finale. Le condizioni di vittoria variano da missione a missione, a seconda di ciò che viene espressamente richiesto dalla trama narrata.
In questi due titoli, è stata anche reso possibile rigiocare i capitoli passati, così da cambiare alcuni dei nostri progressi e rivivere alcuni eventi, magari cercando di scoprire i vari finali disponibili. Altra gradita aggiunta che va ad arricchire il titolo e la sua longevità, è la possibilità di ricominciare, una volta finita l’avventura, una nuova partita in New Game+, mantenendo così il livello dei comandanti acquisito, gli oggetti e l’oro.