Durante questo Romics di ottobre 2017 uno degli eventi più importanti per quel che concerne il reparto gaming è stata sicuramente la Lega I, torneo italiano di League of Legends al quale partecipano importanti team di fama anche di fama internazionale. La sfida è iniziata sabato, con le semifinali, e si è conclusa domenica con la finale del torneo delle due squadre uscite vincitrici dal giorno precedente; le partecipanti sono state il Team Qlash Academy, TES Gaming, Outplayed Back e Team Forge: proprio queste ultime due sono state le finaliste che si sono affrontate all’ultimo sangue in una finale alla meglio delle 5.
Prima dell’inizio delle partite si è tenuto un recap su quello che sono state le semifinali, in cui tecnici e commentatori hanno cercato di delineare un profilo delle squadre al fine di dedurre quali sarebbero state le strategie utilizzate durante i vari match. Il Team Forge dopotutto è in un momento molto importante della sua carriera, poiché si trova in quella fase di affermazione nazionale per poi passare allo step successivo, ovvero il Continentale; ricordiamo che tra le loro fila vi sono stati giocatori acclamati in tutto il mondo come SoMejoIo e Jizuke, il quale ha partecipato agli LCS, tenendo alta la bandiera italiana nella Corsia Centrale. Dall’altra parte gli Outplayed Back corrono nella scia dei 4G, come concorrenza ed opposizione al team di League of Legends italiano per eccellenza: giovani ragazzi con grande voglia di crescere e di mettersi alla prova compongono questa squadra, e sicuramente la vittoria è il loro obbiettivo principale.
Analizzando le partite, possiamo notare come i nostri giocatori abbiano deciso di abusare del meta attuale che League of Legends offre: Click, jungler del Team Forge ci ha saputo mostrare la potenza di un Ezreal giocato correttamente in Giungla, mentre Beansu ha abusato dei controlli offerti da Maokai in corsia superiore per riuscire a creare una sinergia devastante col compagno; scendendo invece Vrow ha fatto letteralmente un lago di sangue in Midlane, grazie al suo Vladimir, incubo dei nemici, mentre Efias si occupava di proteggere Guilty, che con una Caitlyn alquanto arrabbiata è riuscito a demolire torri su torri nemiche. Dall’altra parte gli Outplayde Back hanno provato delle teamcomp puntate alla sinergia di squadra, come Ivern e Gangplank, ma purtroppo le loro intenzioni sono state ostacolate dall’eccellente coordinazione dei loro avversari. I Forge hanno infatti saputo anticipare la squadra nemica nelle loro mosse, non permettendo loro di raggiungere il late-game in nessuna delle partite; se gli OP avessero prolungato la partita abbastanza a lungo, probabilmente avrebbero vinto almeno due dei match giocati. Qui si riconosce la superiorità strategica di un team che da più tempo si allena per crescere e scalare le classifiche e i tornei.
Sicuramente la vittoria del Team Forge era aspettata, poiché i componenti della squadra vantano un’esperienza di gran lunga superiore agli Outplayed Back; è stato però bello vedere come entrambi i lati abbiano preso la finale come una vera e propria sfida:da un lato, i “veterani” di League of Legends in Italia che riconfermano la loro affermazione nazionale e, con questa vittoria, vogliono dimostrare di essere pronti ad affrontare ciò che si trova oltre le frontiere italiane. Dall’altra sponda, gli OP seguono in scia i loro avversari: riconoscono la loro superiorità, soprattutto al livello tecnico, meccanico e di gioco di squadra, ma allo stesso tempo sanno che se sono arrivati in finale contro di loro è perché meritano di essere al secondo posto, imparando dai propri errori e sconfitte, al fine di migliorarsi sempre più. La vittoria schiacciante del Team Forge non è stata affatto un’umiliazione per gli Outplayed Back, bensì un incentivo a sperimentare nuove tecniche, affinare la collaborazione tra i membri del team e lasciar loro un’eredità: se i Forge dovessero riuscire nell’intento di sbarcare nei tornei continentali, gli OP erediterebbero la carica di miglior team al livello nazionale.