Inutile girarci troppo attorno, l’attesa è alle stelle, così come l’entusiasmo: dal 3 aprile potremo finalmente vedere su Netflix la tanto chiacchierata conclusione della seconda stagione de La Casa di Carta, una delle serie-rivelazioni degli ultimi anni che con i suoi continui colpi di scena e momenti di tensione è riuscita a tenere sulle spine migliaia di spettatori in tutto il mondo.
Dove eravamo rimasti?
Quando la prima parte della produzione uscì nell’ormai lontano dicembre 2017, nessuno avrebbe mai potuto aspettarsi un successo simile, tuttavia la storia del Professore (Alvaro Morte) e del colpo alla Zecca dello Stato che aveva progettato di mettere a punto con i suoi complici nascosti dietro nomi e maschere emblematici è in breve tempo spopolato a tal punto da divenire virale, riportando addirittura in auge la canzone partigiana “Bella Ciao” (colonna sonora della serie) e diffondendo ovunque l’immagine della maschera di Dalì. Seconda e terza parte, uscite rispettivamente in aprile 2018 e luglio 2019, non hanno fortunatamente deluso le aspettative dei molti fan che ora si ritrovano ad aspettare da poco meno di un anno la conclusione della seconda stagione, che si è interrotta a metà lasciando in sospeso più di una questione fondamentale. Infatti, il Professore e i suoi complici, dopo essere stati costretti ad organizzare un nuovo colpo per salvare Rio (Miguel Herran) – catturato e torturato dalla polizia dopo aver commesso un passo falso – si ritrovano ora all’interno della Banca Nazionale, non solo a dover fronteggiare le forze armate all’esterno, ma anche gli imprevisti e le lotte interne.
Tutto cambia, senza cambiare nulla
Dunque in questa seconda parte avremo subito le risposte alle domande lasciate in sospeso dalla prima: il Professore scoprirà che Lisbona (Itziar Ituno) è ancora viva? Tokio (Ursula Corbero) e Rio torneranno insieme? Nairobi (Alba Flores) riuscirà a sopravvivere? Ma ben presto ne sorgeranno di altre, grazie al ritmo serrato del racconto che è sempre stato un tratto distintivo di questa serie. Anche il cast rimane lo stesso, con le aggiunte rispetto alla prima stagione, volti che abbiamo già conosciuto durante la prima parte; insomma, gli elementi affinché la nuova mandata d’episodio siano all’altezza non mancano di certo. Eppure c’è una novità, un’aggiunta che ci aveva già anticipato il creatore della serie Alex Pina e che sta divenendo sempre più evidente: non sono più il tornaconto o le convinzioni personali che muovono le azioni dei protagonisti ma i sentimenti di affetto e amicizia, i legami e la paura della perdita. La narrazione in alcuni momenti rallenterà e lascerà così spazio ad un lato più umano, permettendo un’introspezione dei personaggi che non dispiace affatto.
Dal 3 aprile potremo finalmente sapere come si concluderà questo nuovo azzardo del Professore, rimanendo con il fiato sospeso alla fine di ogni episodio e scoprendo cosa la storia riserverà ai nostri protagonisti preferiti con la consapevolezza di non rimanere delusi; d’altronde, è ormai chiaro anche e soprattutto dopo l’annuncio di una terza stagione – che come le prime due uscirà divisa in due parti (rispettivamente la quinta e la sesta) – che le idee e i progetti dello sceneggiatore sono tutto fuorché esauriti.