King of Seas – Recensione, la corona del re dei pirati è fatta di alti e bassi

Ecco la nostra recensione di King of Seas, l'ultima fatica a tema piratesco del team tutto italiano 3DClouds: scopriamo come è andata.

Cristian Piantanida
Di Cristian Piantanida Recensioni Lettura da 7 minuti
7.2
King of Seas

Chi di noi non ha mai sognato, da bambino, di solcare i sette mari sotto la libertà di un Jolly Roger? Sicuramente i ragazzi di 3DClouds, collettivo tutto italiano che ci ha regalato l’ottimo King of Seas, un action adventure tutto a tema piratesco, che ci metterà al comando di un’agguerrita ciurma con l’obiettivo di diventare, appunto, i re dei sette mari. Il titolo, dalla grafica cartoon in visuale isometrica, combina le meccaniche GDR classiche del genere a mappe procedurali, garantendo un’esperienza di gioco longeva e sempre nuova che punta tutto sull’esplorazione e sui combattimenti navali, vero fiore all’occhiello del gioco. King of Seas, tra alti e bassi, immerge i giocatori in una storia piratesca lunga circa una ventina d’ore, accompagnata da svariate quest secondarie, da affrontare sempre a bordo del proprio galeone. Per scoprire come è andata questa nuova esperienza made in Italy, non vi resta che armare il vostro vascello e lanciarvi nella nostra recensione di King of Seas.

Nel profondo dei Caraibi…

La storia di King of Seas prende spunto dai classici del genere, ribaltandone tuttavia buoni e cattivi. Dopo un lunghissimo conflitto tra la marina e i pirati, quest’ultimi vengono sconfitti, vedendosi costretti a rifugiarsi ai limiti della mappa conosciuta in piccole comunità. Molti anni dopo, ci ritroveremo al comando del figlio/a del re dei mari. Al compiere dei diciotto anni, però, la nostra vita verrà sconvolta da un sordido complotto ai danni di nostro padre, che ci porterà giocoforza a cambiare schieramento. Inizierà così la nostra nuova vita da pirati che, missione dopo missione, ci condurrà a smascherare la macchinazione e a riprendere il ruolo di King of Seas che ci spetta di diritto.

L’incipit narrativo funge, come di consueto, da tutorial, mostrandoci i comandi di gioco, le meccaniche di gameplay e le varie modalità di side quest. Le prime ore di gioco mostrano fin da subito i punti di forza e i punti deboli dell’avventura di 3DClouds. Iniziando dal colpo d’occhio, King of Seas sfrutta l’Unreal Engine in visuale isometrica in maniera davvero dignitosa, con un comparto grafico particolarmente colorato e ben realizzato, che introduce durante i dialoghi e nei menù personaggi ispirati e ben disegnati, seppur con modelli ripetitivi. Tuttavia, come scopriremo presto, King of Seas è un titolo senza troppi fronzoli, la cui trama serve essenzialmente a lanciarci nell’azione.

Passando al gameplay, il titolo ci porterà a viaggiare in un semi open world procedurale, da esplorare dopo aver “comprato” parti della mappa dai cartografi, così da raggiungere i vari porti di King of Seas, dove potremo fare rifornimento, assoldare nuovi membri della ciurma e soprattutto ottenere missioni principali e secondarie. A lato di una main quest che ci racconterà la storia di come diventeremo il re dei sette mari, il gioco ci metterà di fronte svariate missioni secondarie: dal trasporto merci, alla ricerca dei tesori, passando per quest di scorta alle fregate commerciali fino all’assalto ai galeoni del tesoro. Man mano che le affronteremo, il mondo risponderà alle nostre imprese: le navi del tesoro cambieranno le proprie rotte, mentre con l’aumentare della nostra taglia ci ritroveremo alle calcagna navi della marina sempre più forti.

… le isole di King of Seas

Oltre all’esplorazione, gli altri punti di forza di King of Seas che vogliamo sottolineare in sede di recensione sono sicuramente i duelli navali e la componente looter GDR. La strada per il trono del re dei pirati è lastricata di navi affondate, e l’unico modo per percorrerla è diventare la canaglia più forte dei sette mari. Per farlo sarà necessario salire di livello, acquistare e scoprire componenti per migliorare le nostre imbarcazioni (dagli sloop alle fregate, fino ai galeoni), e sbloccare le abilità di navigazione e di combattimento, da quelle classiche fino alle più potenti che sfrutteranno la magia voodoo.

E, come da manuale, per salire di livello bisognerà sconfiggere quanti più avversari possibili. Dalle navi turistiche fino alle armate della marina, durante le nostre scorribande incontreremo una grande varietà di prede, dal loot più o meno ricco a seconda della loro pericolosità. I duelli, come in tutti i titoli basati sugli scontri navali, consistono nell’accostarsi alla nave nemica e bombardarla con palle di cannone. King of Seas, tuttavia, aggiunge agli scontri una maggior profondità, permettendoci di scegliere se colpire lo scafo, le vele o decimare la ciurma nemica. In base alle nostre scelte potremo dunque affondare il nostro avversario, rallentarlo o gettarlo in preda al panico. Inoltre, potremo sfruttare le diverse abilità del nostro equipaggio, dalle fiamme ai fulmini magici.

King of Seas Recensione

King of Seas, tuttavia, non è esente da difetti. Sebbene la mappa procedurale e i diversi livelli di difficoltà regalino esperienze sempre nuove, abbiamo constato una ripetitività di fondo nelle side quest, che consistono spesso nel muoversi dal punto A al punto B, sconfiggendo di tanto in tanto qualche avversario mirato. Non solo, se per caso venissimo affondati mentre una quest è attiva, la falliremo automaticamente, perdendone ogni ricompensa. Soprattutto per quanto riguarda le missioni di scorta, queste si attiveranno immediatamente appena accettate alle locande, e saremo costretti a completarle immediatamente, pena doversi portare dietro la nave da proteggere. Infine, i cambiamenti atmosferici, seppur d’atmosfera, ci sono sembrati poco incisivi sulla nostra navigazione.

King of Seas, dunque, è fatto di alti e bassi. Ad una grafica e una colonna sonora ispirate e ben realizzate, si contrappongono un gameplay GDR ricco ma che alla lunga potrebbe risultare ripetitivo, ed un sistema di side quest che, seppur ricco, non spicca per varietà né per una ottima realizzazione. Inoltre, il bilanciamento del titolo porta nelle prime fasi di gioco a dover fuggire quasi sempre dai nemici mentre, col tempo, armeremo così tanto il nostro vascello da diventare dei veri e propri schiaccia sassi. In ogni caso, ci sentiamo di promuovere in questa recensione King of Seas, al netto di alcune idee interessanti che avrebbero potuto essere realizzate con maggiore lungimiranza.

King of Seas
7.2
Voto 7.2
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Nato con il Gameboy in mano, spendo tutto quel che ho in roba Nerd: videogames, anime, manga, figure, mi intriga tutto ciò che proviene dal misterioso mondo del Sol Levante. Storico per passione, Nerd di professione, non vedo l'ora di raccontarvi ciò che mi appassiona!