Ken Levine: “ecco perché ho smesso di lavorare su BioShock”

Alberto "Allister" De Lorenzis
Di Alberto "Allister" De Lorenzis News Lettura da 2 minuti

Ken Levine è recentemente tornato a parlare, in un’intervista pubblicata su Rolling Stones,  della decisione di abbandonare i lavori sulla serie di Bioshock. Di seguito potrete leggere qualche estratto dalla sua intervista:kevin-levine-1401x788-03771b81-9986-442c-80ca-cb0f15115803

“Non volevo sviluppare un altro BioShock. Mai dire mai ma informai Take-Two che avrei lasciato la compagnia dopo la distribuzione dell’ultimo gioco perché volevo lavorare su progetti più piccoli e sperimentali. Mi chiesero di rimanere. Immaginavo che avrebbero tenuto Irrationale per il prossimo BioShock ma non è ciò che accadde.”

“Ho visto una mia foto di quando annunciammo BioShock Infinite. Era il 2010. Poi ho visto una foto di me dopo un’intervista nel 2013 e sembravo dieci anni più vecchio. Quel gioco ha cambiato la mia vita dal punto di vista della salute, di come vedevo la creazione dei videogiochi e delle relazioni con le persone.

“Gestire 30 o 40 persone quando conosci il nome di tutti è un processo molto diverso rispetto a gestirne 150. In quel caso cammini di fianco a delle persone senza sapere chi siano.”

“Penso che le aspettative fossero che avrei creato il prossimo BioShock come il miglior gioco della serie e ho lasciato. Pensavo che avrei fallito, che sarei impazzito e che avrei rovinato il mio matrimonio e quindi la mia soluzione fu abbandonare.

“Non sono una persona felice. Ho un’ansia che in certi casi mi distrugge. Il che è folle perché mi sveglio e guardo la mia bellissima moglie, il mio bellissimo cane e la mia bellissima casa e le splendide persone con cui lavoro, ciò che ho creato, tutti i fan e mi chiedo: ‘come diavolo puoi essere così infelice?'”

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Nato e cresciuto nel panorama videoludico con e da mamma Sony. Nonostante la forte passione per il retrogaming, è sempre aggiornato sulle ultime novitá e pronto a condividerle con gli appassionati come lui.