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Ken Follett: I Pilastri della Terra – Recensione del titolo tratto dal romanzo di Ken Follet

Sono passati quasi trent’anni da quando Ken Follett pubblicò per la prima volta un libro che nel suo futuro prossimo avrebbe fatto la storia del genere. Nel corso degli anni si sono susseguiti diversi adattamenti ispirati all’opera in questione; siamo passati dal supporto cartaceo a quello televisivo, dal gioco da tavolo al vero e proprio videogioco. In questa recensione parleremo proprio del titolo tratto da I Pilastri della Terra sviluppato da Daedalic Entertainment e pubblicato lo scorso anno in collaborazione con la stessa casa editrice tedesca che usualmente pubblica tutti i libri dello scrittore britannico. Suddivisa in tre diversi episodi rilasciati durante l’anno, l’avventura punta-e-clicca è recentemente arrivata alla sua conclusione. In questa recensione illustreremo e valuteremo il prodotto nella sua interezza dunque, offrendovi una panoramica completa di cosa vi trovereste davanti nel caso foste interessati al suo acquisto.

In quel di Kingsbridge

Ambientato nel Wiltshire del XII Secolo, in una località fittizia denominata Kingsbridge, questo racconto narra di un particolare momento storico, in cui il figlio del Re Guglielmo perde la vita in un naufragio, lasciando di conseguenza il suo posto al trono vacante. L’unica discendente diretta sembra essere la figlia Matilde, che però non viene riconosciuta dai nobili inglesi e dalla chiesa, che invece sostengono l’avanzamento del nipote Stefano come legittimo erede alla corona. In questo periodo di incertezze politiche I Pilastri della Terra vengono scossi fin dalle fondamenta, portando instabilità in tutto il regno. Vivremo tali ripercussioni proprio attraverso gli occhi dei protagonisti, una volta iniziato il nostro percorso. Jack, Aliena e Philip saranno infatti i tramite con i quali vivremo e interagiremo in prima persona con queste disturbanti e macabre vicende.

Il percorso di vita dei tre personaggi principali li ricondurrà sempre ed univocamente attorno alla cattedrale del paese, che diventerà dunque il fulcro di tutto quanto. Tra misteri ed intrighi politici da svelare, verremo messi davanti a scelte morali che influiranno, maggiormente o minormente all’interno dell’elaborata trama dell’opera (senza ovviamente andare ad intaccare gli elementi chiave). Purtroppo, come in altri suoi simili, anche qui avremo l’impressione che le nostre preferenze e comportamenti influiranno relativamente poco nel complesso. Procedendo tramite i vari capitoli in cui sono suddivisi i tre segmenti principali, noteremo come ognuno di questi risulti nei contenuti nettamente diverso dal suo predecessore. Fortunatamente quanto visto nel gioco ripropone piuttosto fedelmente quanto visto nel tomo originale, rendendo al giocatore un esperienza unica d’intrattenimento; soprattutto nel caso non avesse letto il romanzo sul quale è basato.

Non solo storia, ma poco più

I Pilastri della Terra viene trasposto in questa nuova avventura grafica a puntate con risultati abbastanza soddisfacenti. Basandosi su un soggetto letterario dalle basi parecchio solide è superfluo dire che la storia sulla quale è incentrata sia interessante e ben sviluppata. Nonostante il più delle volte i dialoghi presenti scadano nel prolisso, la rilevanza di questi aiuterà a mantenere l’attenzione abbastanza a lungo per ricollegare i vari flussi narrativi. Gli enigmi che ci verranno posti nel mentre, saranno relativamente semplici da risolvere, ma alla lunga diventeranno fastidiosi quanto più perché richiederanno di fare avanti e indietro nelle varie mappe di gioco. Anche il ricercare minuziosamente minuscoli oggetti chiave al loro interno non sarà troppo divertente il più delle volte. Le poche parti di vero e proprio gameplay interattivo, si limitano a dei minigiochi basilari e superflui per compiere azioni al limite dell’irrilevante. Tutto questo lascerà al titolo una componente ludica pressoché inesistente, riconducibile tuttalpiù alle visual novel. 

In contrapposizione a tutte le possibili pecche presenti in questo contenuto di per sé abbastanza scarno, dobbiamo ammettere che la realizzazione tecnica di questi è comunque ottimamente curata e di gran classe. La scelta di rendere le sue ambientazioni come paesaggi illustrati nel quale muoversi (molto meccanicamente) concede al lavoro svolto una connotazione artistica non indifferente. La colonna sonora unita a tutto questo rende l’esperienza ancora più suggestiva di quanto potrebbe invece essere la lettura del libro stesso e rivelandosi dunque un valore aggiunto per il quale potrebbe essere contemplato l’acquisto allo scapito di quest’ultimo. Il consiglio finale è dunque quello di comperare I Pilastri della Terra solo come alternativa al volume rilegato e non come un nuovo videogioco da aggiungere alla propria libreria virtuale.

Ken Follett: I Pilastri della Terra

6.5

I Pilastri della Terra concede all'utente la possibilità di gustarsi un ottimo romanzo storico sulla propria console, senza però introdurre niente di innovativo ne di relativamente interessante dal punto di vista prettamente videoludico.

Alberto "Allister" De Lorenzis
Nato e cresciuto nel panorama videoludico con e da mamma Sony. Nonostante la forte passione per il retrogaming, è sempre aggiornato sulle ultime novitá e pronto a condividerle con gli appassionati come lui.

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