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Judgment – Recensione della versione PlayStation 5

Con l’arrivo delle tanto attese e chiacchierate console Next-Gen, svariati titoli dell’ormai passata generazione hanno potuto giovare d’interessanti e apprezzabili rifacimenti tecnici – alle volte gratuiti, in altri casi a pagamento – pensati per sfruttare al meglio tutto il potenziale offerto da PlayStation 5 e Xbox Series X. Tra queste opere figura anche Judgment, apprezzato capitolo spin-off della serie Yakuza che a due anni dal suo debutto su PlayStation 4 è infine giunto anche su PS5 e Series X, pronto per stupire chiunque dovesse decidere di dargli una possibilità. Con questa recensione di Judgment vogliamo quindi vedere insieme a voi tutte le novità apportate a questa nuova versione della creatura targata SEGA, così da poterci anche preparare al sequel recentemente annunciato.

Quando il crimine serpeggia per le strade

Takayuki Yagami è un capace avvocato caduto in disgrazia dopo aver fatto scagionare un ragazzo successivamente macchiatosi di un terribile omicidio. Non potendo più accettare cavilli legali e limiti burocratici, Yagami decide infine di divenire un investigatore privato pronto a macchiarsi le mani pur di offrire quell’agognata giustizia che fin troppo spesso un tribunale non può offrire. In una giornata come tante altre, però, il nostro intrepido “giustiziere” si ritrova invischiato in un caso particolarmente complesso, fatto di brutali omicidi e pericolosi segreti dove nulla è quel che sembra, ed è proprio da qui che avrà inizio la nostra avventura. Partendo da questa premessa, Judgment ci pone davanti a un intreccio narrativo particolarmente riuscito grazie a una sceneggiatura sempre incalzante dove sono i personaggi a farla da padrone, tutti ben caratterizzati e capaci di conquistare il giocatore di turno grazie al proprio fascino. Colpi di scena in rapida successione affiancati da un susseguirsi delle vicende capace d’alternare con maestria fasi più seriose ad altre particolarmente leggere compongono insomma una trama di qualità dove l’attenzione del giocatore è sempre alle stelle.

A un comparto scenico d’impatto va poi affiancandosi una struttura ludica che, come da tradizione per la saga, appare particolarmente riuscita. La produzione si configura infatti come un susseguirsi senza fine di missioni principali e quest secondarie che portano alla luce un’avventura particolarmente ricca e sfaccettata in cui il giocatore potrà perdersi per svariate dozzine d’ore. Come se tutto questo non fosse già abbastanza, non dobbiamo poi dimenticarci delle innumerevoli attività opzionali che potremo affrontare in-game, tra coin-op dei Club SEGA legati ad alcuni dei brand più famosi e apprezzati della compagnia nipponica, pub dove giocare a carte o a freccette, corse in cui utilizzare costosi droni e dating sim dove sarà nostro compito conquistare splendide fanciulle tra appuntamenti galanti e costosi regali.

Malavita giapponese

In questa recensione ci teniamo a specificare che, al contrario di quanto visto nel recente Yakuza 7: Like a Dragon,  Judgment riprende fedelmente la rodata struttura ludica dei passati capitoli del brand, con un solido combat-system dal gusto spiccatamente action fatto d’innumerevoli combo da sfruttare per mandare al tappeto quanti più avversari possibili. Grazie ad alcune riuscite migliorie all’intero sistema, gli scontri si sono rivelati più fluidi e impegnativi, con svariate abilità ottenibili per ampliare sempre di più le proprie capacità in combattimento, seppur la frequenza degli scontri possa alla lunga rivelarsi snervate, soprattutto nelle fasi più avanzate dell’avventura. Ad arricchire la produzione troveremo poi tutta una serie di apprezzabili novità legate proprio alla nostra professione di detective; analizzare scene del crimine, effettuare pedinamenti, ottenere prove fotografiche, queste sono solo alcune delle feature che ci si presenteranno innanzi. Chiariamoci, non parliamo certo di novità capaci di stravolgere la formula del gioco, ma rappresentano piacevoli aggiunte che sapranno sicuramente divertire tutti i fan della saga, simpatici momenti in cui ci si allontana dalla “confort zone” del brand per toccare con mano strade inesplorate.

Judgment recensione

Essendo questa una recensione della versione PlayStation 5 di Judgment, particolare interesse era posto proprio verso le novità tecniche introdotte per l’occasione. Ebbene, possiamo affermare tranquillamente che i miglioramenti apportati si sono rivelati più che soddisfacenti, grazie a un frame-rate granitico a 60FPS affiancato da una più elevata risoluzione che rende ogni scorci ben più pulito e piacevole da vedere, merito anche di un’ottima modellazione poligonale dei personaggi e di un’elevata qualità delle texture. Inoltre, l’avventura presenta un sistema d’illuminazione profondamente rivisto e una maggior velocità dei caricamenti, un’ottima notizia se si considera che la versione Ps4 del gioco ne presentava in gran quantità. Chiude il cerchio un comparto audio di qualità, capace di sfruttare un doppiaggio inglese/giapponese – con sottotitoli in italiano – d’alto livello accompagnato da un’avvincente colonna sonora, lì dove ogni traccia accompagna degnamente il giocatore.

Judgmnent

8.5

Quello che ai tempi ci si presentò come un ottimo prodotto è tornato sotto i riflettori grazie a una versione Next-Gen di spessore le cui novità sapranno fare la felicità di chiunque non si fosse ancora cimentato in quest'avventura. Una narrativa avvincente e affascinante e un combat-system che attinge a piene mani dal passato del brand, pur senza disdegnare qualche apprezzabile novità ludica, rappresentano le colonne portanti di un'esperienza snellità grazie a un susseguirsi di rifiniture tecniche capaci di rendere l'esperienza visivamente splendida. Se non avete vissuto le vicende di Takayuki Yagami su Ps4, il consiglio è di lanciarvici su PlayStation 5 o Xbox Series X senza paura.

Luca Di Carlo
Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.

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