Già da quando eravamo bambini il concetto di realtà virtuale era considerato fantascienza, affascinando milioni di persone e aprendo le porte della fantasia alle più disparate opere di vario genere. Il mercato videoludico odierno fa già uso di una tecnologia di realtà virtuale, ma che di certo è ben lungi dall’avvicinarsi a quella fantasticata per anni da bambini ormai non più bambini. Li dove ancora gli sviluppatori non possono arrivare, ha pensato bene di farci fare un viaggio Giorgio Catania, con il suo libro Intermundia: Genesis, un techno thriller fantasy originale. L’autore vive nel settore dei videogiochi da anni e, dopo aver scritto a riguardo in testate a essi dedicate, dal 2015 è entrato a lavorare in AESVI, associazione che opera nell’industria dei videogiochi nel Bel Paese.
In questo tomo, che si preannuncia essere il primo di una serie, lo scrittore infonde tutta la sua esperienza nel campo dei videogiochi, creando un ipotetico futuro dove gli stimoli e le esperienze vissute nei prodotti che sfruttano le periferiche VR sono pari a quelle della vita reale: l’oggetto dei desideri capace di farlo è un marchingegno in grado di riprodurre al millesimo le sensazioni dei cinque sensi dell’essere umano. Mentre sono in game, i giocatori sfrutteranno la vista, l’udito e il tatto anche per le azioni più semplici… ma come la prendereste se la pozione per recuperare HP avesse un sapore orribile, o un odore da far girare la testa? Cose dell’altro mondo, o soltanto di un futuro dalla distanza incalcolabile?
Gli avvenimenti del libro di Giorgio Catania avvengono nel 2031, solamente 13 anni più avanti dell’anno corrente: è davvero possibile che in così “poco” tempo la tecnologia compia passi in avanti necessari per far diventare realtà quello che alla fine è il sogno di tutti i videogiocatori? La risposta potrebbe risiedere nel passato: se pensate all’evoluzione che l’epoca moderna ha subito negli ultimi 15 anni, noteremo un’impennata clamorosa sia nelle comodità, sia nelle possibilità che ci sono state aperte dalla tecnologia. Probabilmente questo salto è solo questione di tempo.
Intermundia: Genesis ci racconta la storia di Mar, un giocatore Italiano poco più che maggiorenne che per le sue abilità è diventato famoso nel mondo di Ellyria come “l’Evocatore Bianco”. Molto presto ci accorgeremo che il nostro protagonista rispecchierà per diverse caratteristiche il classico ruolo “dell’antieroe”, per altre il classico giocatore consapevole delle proprie abilità. Nonostante questo però, gli avvenimenti da cui il ragazzo verrà letteralmente travolto in game saranno il motore per una crescita personale non indifferente: egli si ritroverà a riscoprire dei valori, a ricredersi su molte cose, e soprattutto a compiere delle scelte. La sua missione gli sarà affidata non da un semplice NPC, ma niente meno che da un Guardiano, che come potete immaginare è una delle altissime figure che si occupa del corretto comportamento dei giocatori… e non solo. Quest’ultimo metterà al seguito di Mar un’eterogenea squadra di sette giocatori d’élite, tanto è difficile il suo compito. Ovviamente non vi anticipiamo nulla nel dettaglio.
Un viaggio fisico/virtuale che seppur breve per la durata complessiva del libro, riesce a mettere le carte in tavola per quello che si preannuncia un seguito coi fuochi d’artificio (e Pioggia di Meteore). A rendere il nostro viaggio più piacevole, tanto da farci sentire parte stessa del party, uno stile di scrittura scorrevole e di facile comprensione anche ai meno avvezzi (che saranno comunque aiutati da alcune note descrittive per i termini tipici del linguaggio utilizzato nei GDR). Non mancano i plot twist, e soprattutto non mancherà mai la voglia di leggere. Intermundia: Genesis inoltre vede il tomo disseminato dalle illustrazioni, copertina compresa, di Stefano Manieri, con tanto di rappresentazioni dei personaggi nelle personali schede giocatore disponibili (quasi) a fine libro. La cosa che più ci ha lasciati di stucco, è stata la volontà da parte dello scrittore di “dosare” alcuni capitoli, e di lasciarli come antefatti posti alla fine del libro: non solo riusciranno a chiarirci parte dei motivi degli avvenimenti che smuoveranno la trama, ma ci faranno venire una gran fame. Consigliamo caldamente la lettura del libro a tutti gli appassionati di videogiochi – che abbiano raggiunto il Level Cap o meno – ma anche a coloro che non hanno la lettura tra gli hobby prediletti.