I Mercenari 4 è l’ennesima incarnazione di un franchise nato quasi per sbaglio dalla mente di un folle Sylvester “Sly” Stallone che, anni or sono, voleva divertirsi con i compagni di una vita proponendo un action movie leggero e scanzonato, costellato da battute e riferimenti ai film di cui ogni membro ha fatto parte. Il film nasce come spin-off della serie e poi in fase di lavorazione si è optato per l’inserimento a pieno titolo nella numerazione standard: vediamo come se la sono cavata Sly e compagni in questa recensione.

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Barney Ross (Sly) è leggermente annoiato, e coinvolge il buon Lee Christmas (Jason Statham) in una rissa da bar: «niente batte il classico», ovvero i tirapugni in oro che i due si portano sempre appresso nelle risse e nelle missioni anche più complesse. Lo scopo della loro mattinata pare sia il recupero dell’anello di Barney, perduto la sera prima per via di una scommessa.

Quello di Barney era un pretesto per passare qualche ora di divertimento con il suo amico ma, essendo loro “uomini duri”, non sia mai che si dicano in faccia «volevo stare un po’ con te!». La tranquillità del dinamico duo viene interrotta da Marsh (Andy Garcia) che invia il gruppo dei Mercenari in una missione ad alto rischio: recuperare i detonatori di una bomba presso un ex-presidio chimico di Gheddafi.

Abbiamo nuove reclute nel gruppo: Easy (50 Cent) ex-forze speciali e Galan (Jacob Scipio) figlio di un ex membro dei Mercenari. Ci sono anche due ragazze all’appello, ovvero Gina (Megan Fox) fidanzata di Lee (ma non per questo da prendere sottogamba, la ragazza è un portento con il corpo a corpo) e Lash (Levy Tran) pericolosissima assassina appassionata di catene e armi simili.

Stop con la trama. Non vi diremo altro, perché sebbene il film sia un action movie classico, ci sono anche diversi colpi di scena e piccoli dettagli che se colti dallo spettatore potrebbero anticipare la trama, per cui ci fermiamo qui. Di base il pretesto della missione che i nostri eroi al testosterone vanno a compiere, si rivelerà ben più profonda del solito.

Tornare in pista

I Mercenari 4 è un film d’altri tempi, un action movie senza troppi fronzoli o pretese: tuttavia riesce benissimo in quello che fa. Torniamo a vedere uno Jason Statham in azione come ai “bei tempi” quando picchiava tutti in stile The Transporter, con il giusto piglio e le giuste motivazioni. Ci sono anche aggiunte di livello come ad esempio Tony Jaa che interpreta un personaggio molto spirituale, legato indubbiamente alla sua cultura e che ci ha fatto rivedere per un attimo a schermo Ong Bak – Nato per combattere.

Standing ovation per Megan Fox: l’attrice infatti interpreta una parte che non le è proprio usuale. Certo, non mancano i momenti in cui sfrutta la sua bellezza per il puro piacere visivo dello spettatore, ma nei momenti d’azione riesce a essere convincente e appassionata, combattendo con lo stile della Vedova Nera nei film Marvel. Un personaggio ben scritto e indubbiamente forte tanto quanto quelli maschili a cui talvolta ruba la scena con l’astuzia.

Mercenari 4 è un film esplosivo, adrenalinico e poco incline al politically correct (per fortuna!), infatti ad esempio Dolph Lundgren che riveste i panni del cecchino Gunner, all’inizio della pellicola non riesce a prendere la mira perché è “troppo sobrio” (vi ricordiamo che si è disintossicato dall’alcol alla fine del terzo capitolo) ma poi decide di rompere la sua striscia positiva e torna a bere per essere efficiente sul campo di battaglia! Insomma, scelte discutibili ma divertenti, se prese con il giusto mood.

Pallottole e coltelli

Come sanno gli appassionati della saga, Lee Christmas è un professionista del combattimento con i coltelli e del loro lancio. In Mercenari 4 è indiscutibilmente lui il protagonista, ed hanno messo, di fornte a questa leggenda, un nemico altrettanto degno ovvero Rahmat (Iko Uwais), un sicario appassionato di Tonfa (tipica arma asiatica simile a dei manganelli delle forze americane). Il confronto e contrasto tra i due porta avanti il film consegnandoci coreografie di altissimo livello e scene mozzafiato.

Colonna sonora azzeccatissima, talvolta scanzonata e talvolta seria, non mancherà l’occasione per tirare fuori dal cilindro qualche pezzo di 50 Cent (Curtis Jackson) che obbiettivamente risulta essere abbastanza credibile come attore action, seppur il suo posto sia dietro un microfono.

I Mercenari 4 è un film ricco di dettagli, che pesca a piene mani dall’action movie moderno come John Wick, e crea un prodotto originale, distante dalla cafoneria e l’azione becera del terzo capitolo, ma coerente con la scrittura dei personaggi che abbiamo imparato ad amare in questi anni. Non vi nascondiamo che se venisse girato un quinto capitolo, non sarebbe affatto una cattiva idea.

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I Mercenari 4

8

I Mercenari 4 è un action movie d'altri tempi che mischia scene adrenaliniche a battute scellerate e non sempre inclini al politically correct. Al consolidato gruppo di assassini internazionali si aggiungono elementi interessanti come 50 cent, Megan Fox e tanti altri, andando a svecchiare un po' la banda senza però perdere quel mood e gusto che la saga ci ha regalato fin ora. Indubbiamente è un film per amanti del genere d'azione puro, senza risvoltini e qualunquismi. I Mercenari 4 riesce in ogni cosa che fa: diverte, emoziona e fa sognare tutti quelli che amano vedere fiumi di pallottole su schermo.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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