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I 10 motivi per cui ai fan dell’Uomo Ragno piacerĂ  Spider-Man: Homecoming

Ci siamo: finalmente Spider-Man è arrivato al cinema! E’ la terza volta che lo diciamo in 15 anni, eppure stavolta qualcosa di diverso c’è: il contesto. PerchĂ© stavolta Spider-Man fa parte del Marvel Cinematic Universe, quell’universo nato con Iron Man e che ora spopola di pellicole, serie tv e tanto altro ancora. Questo Spider-Man: Homecoming stravolge un po’ i canoni standard del tessiragnatele, e per questo potrebbe lasciare l’amaro in bocca a molti fan: eppure ha delle piccole scene, delle caratterizzazioni e degli easter egg che lasceranno felici i fan che leggono ormai da molto tempo le storie dell’amichevole Uomo Ragno di quartiere. Andiamo quindi a vederle. ATTENZIONE: POTREBBERO ESSERE PRESENTI SPOILER!

1 – L’Avvoltoio di Keaton

E’ fondamentale parlarne: l’Avvoltoio, al secolo Adrian Toomes, di Michael Keaton è estremamente ben fatto. Sebbene abbia un’origine diversa, un’estrazione sociale e una famiglia differente e l’esoscheletro standard lascia spazio ad un equipaggiamento creato da rottami alieni, l’Avvoltoio di questo film incute terrore, spaventa Peter/Spider-Man e gli spettatori. Keaton lo rappresenta al meglio, portando a schermo uno dei piĂ¹ difficili nemici di Spider-Man nel migliore dei modi.

2 – Il costume, gli occhi, le ragnatele alari

Tanti richiami alle fantastiche storie passate: Peter Parker durante gran parte del film indosserĂ  un costume datogli da Tony Stark. Il costume avrĂ  molti equipaggiamenti, tra cui alcuni che Spider-Man giĂ  utilizzava sugli albi a fumetto: tornano le ragnatele alari, necessarie per planare per alcuni metri; fanno la loro ricomparsa gli occhi visti in Civil War, capaci di chiudersi ed aprirsi secondo le necessitĂ . La maschera cambia in base all’espressione che Peter vuole comunicare: accadeva nelle prime storie a fumetti senza ragione fisica, qui invece è ben contestualizzato grazie alla tecnologia Stark.

3 – Le battute

Peter Parker nei fumetti è timido, così lo è quello di Tom Holland. D’altro canto, Spider-Man è sfrontato, quasi a compensare in una sorta di sistema fatto a medaglia: bene, l’Uomo Ragno di Tom Holland è divertente, sbruffoncello, simpatico e capace di fare quelle scenette tanto amate anche nei film di Webb.

4 – L’amico di Morales, Ganke, e l’amico di Parker, Ned

Qui c’è da fare una premessa su Ned, l’amico di Peter Parker in questa pellicola, collegandoci all’Ultimate Spiderman di Miles Morales; quest’ultimo ha come amico del cuore e primo confidente del suo segreto Ganke, un asiatico compagno di scuola, un po’ paffutello. Bene, la somiglianza tra i due personaggi c’è, è forte e si rivede molto anche nel modo di parlare. Che poi Ganke usi, piĂ¹ avanti nel tempo, il nomignolo Ned per non rivelare il suo vero nome, è tutto un programma!

5 – Il giovane Peter Parker

Peter Parker in questa pellicola è un liceale, e si vede: goffo, nerd, timido e imbranato. Non ci mostrano la vita la sua vita prima del morso del ragno ma grazie ai dialoghi con il suo fedelissimo Ned, intuiamo la natura “sfigata” del protagonista e del suo fido compagno. Peter Parker deve capire cosa fare, non sa come vivere ne come gestire la sua vita: questo rispecchia il classico Supereroi con Superproblemi, tematica portante della Marvel.

6 – Il giovane Spider-Man

Anche Spider-Man in questo caso è goffo, tanto quanto basta. Senza una predisposizione naturale del senso di ragno, vediamo spesso in questa pellicola un Uomo Ragno che sbaglia a lanciare ragnatela, fa un salto sbagliato, scivola, sbatte e cade. Se da un lato la goffaggine rende Spider-Man piĂ¹ umano, dall’altro non si è abituati sul fumetto o nei vecchi film a vederlo in questo modo.

7 – Shocker

Un’arma aliena capace di scaricare elettricitĂ  al colpo: nel film compare come sgherro di Toomes, l’originale Shocker, Herman Schultz. Peccato che muoia poco dopo, lasciando il posto e la sua arma a Jackson Brice, che nell’universo Marvel è un personaggio poco noto ai fan del tessiragnatele.

8 – Lo Scorpione e i Sinistri Sei

Alla fine del film, Toomes imprigionato incontra il giĂ  citato Gargan: in cambio del nome di Spider-Man, il nuovo arrivato propone di mandare degli “amici” che fuori non attendono altro che ordini. Probabilmente, il galeotto che riconosciamo come lo Scorpione dei fumetti, parla dei Sinistri Sei, al punto che questa scena si posiziona dopo i titoli di coda, in stile Marvel, lanciando l’amo di un film stand-alone dedicato al super-gruppo nemico di Spider-Man.

9 – Giochi di parole

Molti giochi di parole sono presenti nel film, richiamando realtĂ  percepibili solo dai lettori del fumetto. Un “Go Tigers” classica frase detta da Mary Jane, appesa per incitare la squadra dell’universitĂ , a Michelle, personaggio scorbutico che si scoprirĂ  a fine film avere un nomignolo datole dagli amici, MJ. Naturalmente non rimangono fissate soltanto all’interno della scuola, sfoderando un Tony Stark che suggerisce a Peter di fare per un po’ l’amichevole Uomo Ragno di quartiere, a suggerirgli di lasciar perdere le questioni grandi.

10 – Le origini mancanti

La piĂ¹ grande sfida e il piĂ¹ enorme gesto di omaggio ai fan di vecchio tempo: Spider-Man: Homecoming non mostra le origini dell’Uomo Ragno. Niente omicidio di Zio Ben, sebbene in una frase Peter accenna ad un “dopo quello che abbiamo passato”, niente morso del ragno sebbene anche qui, mentre Ned continui a teorizzare, Peter conferma che un ragno lo ha morso. Soprattutto, niente spiegazioni sul perchĂ© una persona si metta una maschera, perchĂ© trovi equipaggiamenti tecnologici e nessuna risposta alla domanda “perchĂ© Peter vuole fare del bene?”. Questo perchĂ© la storia la sappiamo. L’abbiamo letta, vista, rivista, scoperta in omaggi in altri film, sentita narrare dal commesso di scarpe del negozio sotto casa. Insomma, Peter Parker diventa Spider-Man e tutti sappiamo come. Non c’era bisogno di mostrarlo ancora. E fortunatamente, se ne sono accorti.

Questi sono i 10 punti che, secondo me, potrebbero far sorridere un fan di Spider-Man . Lo dico perché a me hanno fatto sorridere, quel sorriso che i film di Raimi non riuscivano a darmi, e che quelli di Webb avevano solo accennato. Vedere Spider-Man nel palazzo degli Avengers, Peter parlare con Tony e una popolazione mondiale conscia che i supereroi esistono sono come dei sospiri di sollievo. Voi cosa ne pensate?

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa perĂ² sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciĂ² che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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