In questo 2020, Huawei ha deciso di alimentare il mercato degli smartphone con un prodotto alquanto costoso. Parliamo del Huawei P40 Pro, che dopo l’allontanamento dai servizi di Google vuole elevare alla massima potenza i Huawei Mobile Services. Come potete constatare al seguente link, il prezzo del prodotto supera di poco i mille euro, ed è per questo che l’azienda deve sicuramente giustificare la cifra attraverso una qualità non indifferente e varie feature. Analizziamo insieme il prodotto nelle prossime righe, scoprendo se Huawei ha colmato con successo la mancanza dei Google Play Services, rendendo il suo ecosistema già pronto per l’utenza attraverso il suo nuovo top di gamma.
Primo impatto con il Huawei P40 Pro
Già in fase di unboxing, è facile rendersi conto di come ci si trovi innanzi a un prodotto che sprizza realmente qualità da ogni poro. La scocca è infatti estremamente solida e resistente, ma allo stesso tempo davvero elegante nella forma e nella fattura. Ci vuole poco per notare che il peso del prodotto non è tuttavia indifferente, a causa anche della ceramica che compone il retro, la quale fornisce un feedback tattile davvero apprezzabile. Il telefono è brevettato per resistere alle cadute e agli urti, grazie a una consistenza nell’assemblaggio sorprendente. Allo stesso tempo, la certificazione IP68 ci assicura che il Huawei P40 Pro può arrivare fino a 1,5 metri di profondità sott’acqua senza subire danni, almeno per i primi 30 minuti in queste condizioni.
La vera pecca del Huawei P40 Pro è riscontrabile nell’audio in mono, il quale affossa in parte un sistema pressoché perfetto.
Ad accompagnarci nella confezione troviamo un cavo da USB a USB-C, cuffie USB-C, e un’alimentatore da 40W davvero performante, nonostante il Huawei P40 Pro permetta anche l’approccio della ricarica wireless. Lo schermo del prodotto è curvo su tutti i quattro lati, e anche questo al tatto risulta davvero ben realizzato, regalando all’utente la sensazione del prodotto premium necessaria per gli smartphone top di gamma. In alto a sinistra è posizionato un notch posto sullo schermo, formato da due camere alquanto lontane l’una dall’altra, che garantiscono grazie a questa feature un’estrema qualità finale. Il pannello presenta una risoluzione di 1200×2640, e si configura come un OLED da 6,85 pollici. Nulla da dire per le ottime performance a livello visivo, accompagnate un’illuminazione più che promossa, con la possibilità di variare il refresh rate da 60hz a 90hz. In questo caso il consumo della batteria aumenta leggermente, ma garantisce performance più simili agli schermi da 120hz, con la ciliegina sulla torta formata dalla piena compatibilità con HDR+. Interessante l‘impronta digitale posta al centro dello schermo, sotto ovviamente il pannello, che assieme al riconoscimento facciale in 2D permette sblocchi veloci assicurati. L’audio risulta come la parte più debole del sistema, permettendo la riproduzione solamente in mono e offrendo quindi performance non in linea con i top di gamma della concorrenza.
Dentro il sistema premium
Per quanto riguarda la configurazione hardware, possiamo ritenerci più che soddisfatti, partendo dal processore Kirin 990 che evolve le potenzialità dei modelli precedenti, risultando per ogni azione più che ottimo. La RAM totale è di 8GB, mentre la memoria di sistema si attesta sui 256GB. I collegamenti sono ben permessi grazie alle tecnologie del 5G, del Bluetooth 5.0 e del Wi-fi 6. La batteria da 4200 mAh riesce a garantire tutte le funzioni egregiamente, permettendo agli utenti di arrivare a fine giornata senza troppi problemi, nonostante non risulti particolarmente capiente in relazione con le varie richieste del sistema.
Le fotocamere risultano la parte più riuscita del sistema, il quale grazie ai Huawei Mobile Services colma con successo l’assenza della partnership con Google.
Il fiore all’occhiello del prodotto riguarda tuttavia il comparto delle fotocamere, che all’infuori di una qualità strepitosa hanno varie feature interessanti. Basti pensare che l’articolo in sé per sé è mirato proprio all’utente che preferisce puntare tutto su foto e video, che potrà ritenersi più che soddisfatto. Si parla di una stabilizzazione dell’immagine da manuale e di un’intelligenza artificiale nelle foto davvero aggressiva e d’impatto, che può ovviamente essere disattivata con facilità per risultati più “al naturale”. La risoluzione risulta ottima anche portando lo zoom a 10x, considerando che ognuna delle camere offre un egregio 4K a 60 fps. È possibile inoltre realizzare timelapse e slow motions alla medesima risoluzione, con pieno supporto fino a 7680 fps. Arriviamo quindi alla possibile grande pecca del telefono, riguardante il suo sistema EMUI 10.1 basato su Android. Nonostante questo offra un’ottimizzazione ormai accertata e sorprendente, si tratta pur sempre di un’ecosistema targato Huawei, che non è quindi più compatibile con i Google Mobile Services. Tuttavia, i Huawei Mobile Services sono ormai all’avanguardia, e attenuano senza problemi l’inevitabile nostalgia percepita dai consumatori, ricevendo interessanti aggiornamenti giorno dopo giorno. Possiamo confermare che ormai i servizi sono pressoché equivalenti, e che questa nuova strada è praticamente spianata e facile da percorrere. Nonostante ciò, è chiaro che moltissime applicazioni risultino un’esclusiva dei servizi di Google e che, di conseguenza, una parte degli utenti non potrà scendere con facilità a questi compromessi, abbandonando le varie possibilità offerte da Google.