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Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa – Recensione, Sony Picture ci riprova

Quando nell’ormai lontano 2012 la Sony Pictures Animation mostrò al mondo Hotel Transylvania, film d’animazione diretto da Genndy Tartakovsky (regista ampiamente famoso per aver contribuito alla realizzazione di cartoni animati quali Samurai Jack e Il laboratorio di Dexter), in pochi si sarebbero aspettati un successo di così ampia portata. La fredda risposta della critica non si rivelò infatti sufficiente a smorzare gli animi del pubblico, con risultati talmente esaltanti da giustificare il proseguo della saga, oggi arrivata alla sua terza iterazione. Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa, film nuovamente posto sotto la regia di Tartakovsky, puntava a stregare il pubblico con una nuova avventura che avrebbe questa volta visto i nostri famosi mostri alle prese con una vacanza nel cuore dell’oceano. Le aspettative non erano invero esaltanti, ma la fiamma della speranza ardeva ancora con indomito coraggio. Come da prassi, abbiamo avuto modo di vedere il lungometraggio nella sua interezza con largo anticipo rispetto alla data d’uscita – fissata per questo 22 agosto – e oggi siamo finalmente pronti a darvi il nostro giudizio finale a riguardo.

Narrativamente parlando, Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa pone sul piatto una vicenda alquanto classica. Dracula, Mavis, Johnny e tutta la nutrita combriccola di mostri che abbiamo imparato a conoscere nei film precedenti decideranno questa volta che è infine giunta l’ora di prendersi una meritata vacanza su di una lussuosa nave da crociera munita di tutti gli optional possibili e immaginabili. Neanche il tempo di abituarsi alla nuova situazione che però ecco giungere Erika, capitano dell’imbarcazione che in poche rapide mosse riesce a stregare il cuore del nostro Dracula. Lo “zing”, come direbbero i nostri spaventosi mostri, ha colpito il suo bersaglio, ma nessuno sa che Erika nasconde un pericoloso segreto che potrebbe portare a esiti disastrosi. Già da queste poche righe è facile capire dove il film voglia andare a parare e bisogna purtroppo ammettere che l’intera vicenda prosegue in maniera decisamente prevedibile dall’inizio fino alla fine, senza mai regalare colpi di scena davvero piacevoli o capaci di far sussultare lo spettatore.

L’avventura si fa così seguire senza troppe pretese portando alla luce una storia semplice nei fatti ma comunque piacevole da seguire e generalmente capace d’intrattenere. Ancora una volta, a farla da padrone saranno le innumerevoli gag inserite in ogni situazione che possa rappresentare un’opportunità, con risultati in realtà piuttosto altalenanti. Battute ben congegnate e capaci di far scappare più di qualche sorriso fanno seguito a momenti che tentano in tutti i modi di far divertire lo spettatore portando però al risultato opposto, quasi infastidendolo. I più piccoli sicuramente non troveranno differenze in tal senso e anzi, non fatichiamo a pensare che rideranno di gusto a tutte le trovate inserite nella pellicola, ma al contempo i più grandicelli dovranno scontrarsi con scene a tratti raggelanti, vuoi perché mal strutturate, vuoi a causa di un voler portare eccessivamente per le lunghe una battuta. Vedere Dracula che comincia a pronunciare frasi sconnesse poiché invaghito di Erika è divertente, ma quando ci si rende conto che il gioco è stato portato avanti per oltre venti secondi buoni, ecco che il divertimento lascia spazio a quelli che alcuni definirebbero “cringe”.

A conti fatti, è palese come l’opera sia indirizzata a un pubblico di giovani, seppur di tanto in tanto capiti di rapportarsi con piccole scenette comiche pensate per il pubblico più adulto, delle quali si ride davvero di gusto. I bambini troveranno indubbiamente pane per i loro denti e avranno modo di godersi un’esperienza piacevole e capace di divertire, ma per genitori o adolescenti vi è ben poco a cui potersi aggrappare. Per alcuni ciò potrebbe non rappresentare un problema, ma nel dover giudicare un lavoro d’animazione è impossibile non tener conto delle infinite pellicole uscite nel corso degli ultimi vent’anni e rivelatesi capaci di conquistare grandi e piccini, da Toy Story a Shrek, per poi giungere fino a Dragon Trainer e Inside Out, opere cinematografiche dall’elevatissimo carisma che Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa non riesce minimamente a raggiungere. Di contro, il lavoro tecnico che è stato possibile visionare ha saputo farsi indubbiamente valere, con una grande cura posta nel design di tutte le particolari creature presenti, nei tanti dettagli che solo gli occhi più attenti e meticolosi sapranno notare e nei brillanti colori che spesso andranno a illuminare tutta la sala. A chiudere il tutto ci pensa infine una colonna sonora indubbiamente piacevole e che accompagna degnamente le diverse scene del film affiancata da un doppiaggio italiano che si mantiene sugli apprezzabili standard a cui la serie cinematografica ci ha ormai da anni abituati.

Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa

6.5

Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa è un film per famiglie e ciò risulta palese fin dai primissimi istanti. L’opera a cui Genndy Tartakovsky ha dato forma non è purtroppo in grado di far breccia nel cuore del pubblico, ma si limita a compiere discretamente il suo lavoro ponendo l’accento su un’enorme quantità di gag comiche rappresentanti un continuo saliscendi d'emozioni positive e negative. Alle volte si ride di gusto alle trovate inserite nella pellicola mentre, in altri casi, si prova quasi il bisogno fisico di mettersi le mani nei capelli e fuggire dalla sala. Ciò detto, i più piccoli troveranno una piacevole avventura ad attenderli, un film dalle poche pretese che saprà intrattenerli dall’inizio fino ai titoli di coda. Peccato solo che tutte le altre fasce d’età faticheranno a non lasciarsi andare in un lungo sbadiglio di stanchezza.

Luca Di Carlo
Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.

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