Hokko Life è un gioco pubblicato da Team17 dopo un anno in Accesso Anticipato. Si tratta di un titolo che prende ispirazione da altri titoli, come Animal Crossing o Stardew Valley. Purtroppo, però, il gioco realizzato da Wonderscope non riesce a colpire nel segno, a causa di una serie di fattori che vanno dal “perché” il giocatore deve fare determinate azioni, fino all’aspetto grafico. Ma prima di andare nei dettagli del gameplay e dell’aspetto, scopriamo nella recensione di che cosa parla Hokko Life.
Cambiare vita non è mai stato così facile
Quante volte avete desiderato cambiare vita? In Hokko Life potrete farlo! Il life simulator inizia con la creazione del vostro avatar digitale, il quale deciderà di cambiare vita e trasferirsi in un paesino molto piccolo, probabilmente per scappare dalla vita oppressiva e ultraveloce delle città metropolitane.
Già dalle prime battute del gioco, si nota l’ispirazione a giochi del franchise Animal Crossing: durante la nostra prova abbiamo avuto la sensazione di star giocando a Wild World durante la cutscene iniziale, che vede l’avatar in un pullman sotto la pioggia che guarda fuori dal finestrino. Una scena molto malinconica, ma che sa di “nuovo inizio”.
Appena arrivati nella nuova cittadina, avrete solo un’opzione: andare nel bar locale per parlare con Oma, un elefante e il suo cliente abituale, che ha il negozio di fronte. Dopo aver ascoltato un paio di dialoghi dalla scrittura mediocre, si capisce subito che Hokko Life non riesce a catturare l’attenzione del giocatore, così come invece riescono a fare i due citati competitor principali del gioco di Team17: questo segna l’inizio della fine del divertimento.
Poco di tutto non fa tanto
Come spiegato poco fa Hokko Life inizia con la creazione del personaggio, e le opzioni che avrete a disposizione sono piuttosto esigue. Oltre a quello si aggiunge il fatto che ogni singolo elemento è così scarno da non fare molto la differenza. Dulcis in fundo, lo stile grafico scelto dagli sviluppatori è talmente piatto da quasi voler concludere in fretta per non guardare gli occhi senza spirito del proprio personaggio.
Sarà possibile modificare i capelli, il loro colore e aggiungere anche le meches colorate. Ovviamente ci sarà anche la scelta del colore degli occhi e della pelle, ma tutto si concentra sul volto del personaggio. Dunque, non aspettatevi di poter modificare il corpo del vostro avatar. La differenziazione tra uomo o donna sta tutta nelle opzioni che vi abbiamo elencato qui sopra.
Da qui inizia la vostra avventura, ma prima di tutto avrete bisogno di una casa. Inizierete quindi da una quest molto semplice che vi farà da tutorial per le meccaniche base del gioco. Infatti, vi verrà data un’ascia con la quale dovrete spaccare tutti gli alberi e i tronchi che troverete nella zona del villaggio, così da raccogliere abbastanza legna per rendere più accogliente una delle case abbandonate.
Esattamente come succede in Animal Crossing: New Horizons (di cui potete leggere qui la nostra recensione) più il villaggio diventa abitabile, maggiori saranno le possibilità che un nuovo abitante si aggiunga alla poplazione. Tutto ciò è davvero divertente, inoltre, Hokko Life prende anche ispirazione dal contenuto scaricabile del gioco Nintendo e vi darà l’opportunità di modificare le case dei vostri abitanti, ma solo dopo che decideranno di venire ad abitarvi.
Una cosa che è davvero interessante del gioco, però, è il fatto che mobili e altri elementi della casa siano personalizzabili da subito, così da poter gettare fuori tutta la creatività da interior designer che avete dentro, il tutto con un HUD davvero semplice e intuitivo. Purtroppo, anche questa cosa risulta abbastanza castrata, perché anche se sarà possibile personalizzare tutto, il numero di mobili e tavoli è davvero esiguo, cosa che potrebbe rendere il design delle case davvero noioso dopo poco.
Per ottenere la mobilia che si desidera dovrete craftare… ma potreste perdere velocemente la voglia di farlo. La motivazione è presto detta: il processo è davvero tedioso. Certo, normalmente il raccogliere degli elementi per la costruzione di qualcosa è noioso in moltissimi giochi, ma alcuni riescono a trovare un escamotage o a creare un loop di gameplay che rende tutto decisamente molto più appagante. Non è il caso di Hokko Life, perché durante l’avventura si otterranno dei progetti che richiederanno un certo spazio ed elementi per poter essere costruiti. Quindi dovrete vagare per la mappa alla ricerca di ciò che vi serve, e a volte il gioco non vale la candela: le quantità necessarie potrebbero essere troppe rispetto a ciò che si vuole costruire.
All’interno di Hokko Life però non si fa solo questo. Infatti, così come accade anche in altri giochi simili, ci sarà la possibilità di pescare (anche se molti lamentano un bug che impedisce di farlo) e la cattura di insetti. Inoltre, è anche possibile modificare il villaggio aggiungendo luci ed abbellimenti, così da rendere ancora più invitante e accogliente il posto dove vivete. Soprattutto, le cose che riguardano la cattura degli animali non danno nessun tipo di soddisfazione se non un qualcosa di puramente personale, il che è piuttosto svilente.
Tenerezza terrificante
Un piccolo appunto sull’aspetto grafico di Hokko Life è stato fatto all’inizio della recensione. Il personaggio che andrà a rappresentarci sembra piuttosto spento, così come lo saranno anche gli altri, ma per quanto riguarda gli NPC ci sarà anche un’aggravante: sono dei pupazzi di pezza che invece di sembrare teneri sono davvero terrificanti. Il motivo è proprio il loro essere completamente privi di spirito o espressioni.
Uno degli elementi più importanti di questo tipo di gioco, visto che si tratta spesso di giochi senza molti suoni e che non hanno doppiaggio, è la colonna sonora. Ma in questo caso possiamo dire che sia davvero scialba e che non riesce ad accompagnare durante l’avventura, anzi, spesso risulta fin troppo ripetitiva e noiosa. Gli effetti sono azzeccati, visto che sono davvero pochi e semplici da realizzare o trovare da altre librerie, ma fanno la loro parte e sono ben integrati all’interno di Hokko Life.
Le animazioni sono piuttosto legnose, e durante la nostra prova abbiamo trovato anche difficoltà nel riuscire a colpire i tronchi degli alberi a causa delle hitbox: bisogna essere in una certa posizione, e anche se a rigor di logica l’ascia dovrebbe colpire l’obiettivo, spesso non sarà così.
In conclusione, non possiamo che dire che Hokko Life sia un titolo degno della sufficienza. Anche se potrebbe essere un buon titolo per un bambino – o una bambina – che si approccia per la prima volta al mondo del gaming, è molto meglio affidarsi ai titoli più cuati.