Vi avevamo parlato qui dell’avvento di questa Stagione 5 per la modalità Battaglia di Hearthstone, il gioco di carte collezionabili digitale targato Blizzard, che da dieci anni imperversa su PC e smart device di ogni genere. Il 22 agosto è appena passato, e le novità sono finalmente giunte, ma saranno state all’altezza delle aspettative? Abbiamo giocato tutta la notte e, data l’esperienza accumulata nel corso degli anni, ci siamo fatti un’idea ben precisa di come Blizzard abbia voluto rivoluzionare una modalità che ormai fa gioco a sé: ecco le nostre considerazioni in merito.

Anomalie e dintorni

Arrivano queste tanto decantate Anomalie: prima della selezione dell’eroe, mediante un drappo viola, otterremo le informazioni sull’anomalia in corso nella nostra partita, che di fatto cambierà le sorti di questo scontro per tutti gli otto giocatori. Ce ne sono tantissime e descriverle tutte sarebbe banale, diciamo che la più interessante e discussa è indubbiamente Segreti di Norgannonche cambia drasticamente le regole del gioco, aggiungendo alla partita la tanto sognata Taverna Livello 7 dove risiedono i Servitori più potenti mai visti.

Le Anomalie sono la visione di Blizzard dei “campi di gioco”: era da tempo che i giocatori della community chiedevano a gran voce l’arrivo di qualcosa che “ribaltasse il tavolo” stravolgendo in positivo le regole. Sebbene in passato ci siano stati cambiamenti interessanti, come ad esempio i Compagni (Buddies) o le Missioni (Quests) che nel corso della Stagione 5 rivedremo sicuramente, quella di aggiungere degli effetti passivi comuni a tutti i giocatori è la scelta giusta e interessante. Resta da vedere se, una volta uscite tutte le Anomalie, non ce ne sia qualcuna che sbilanci clamorosamente il gioco.

Per ora, nel corso delle ore di gioco possiamo dire che il cambiamento è sentito e vitale, rinfresca la partita e dona nuovi stimoli dato anche il fatto che usciranno tante nuove Anomalie nel corso delle settimane a venire, il che rende tutto misterioso e stimolante. Hearthstone Battaglia Stagione 5 parte con le “anomalie” giuste, vedremo solo alla fine quanto siano andate bene nel corso del tempo.

Via il vecchio, dentro il nuovo

Arriva il nuovo Pass Battaglia per la modalità omonima: la formula resta la stessa, ovvero missioni che si accumulano se non vengono portate a termine, ricompense ad ogni sblocco di livello e ovviamente la scelta su 4 eroi invece che 2. Quest’ultima è la più discussa nella community, ma di fatto è giusto, chiunque voglia giocare in Battaglia vorrà questa opzione, e €15 ogni tre mesi circa non sono poi molti se paragonati ai pass di altri titoli che richiedono anche €10 ogni mese (in alcuni casi anche settimanali su giochi per smart device).

La novità interessante è che con questo Pass Battaglia Blizzard ha di nuovo ascoltato la community, che chiedeva più modelli per i propri eroi, e ci sono, e più emoticons, e anche in questo siamo stati accontentati. Inoltre Blizzard ha finalmente capito che era di fatto inutile mettere il colpo Leggendario spezzettato nel corso del Pass Battaglia, per cui hanno per ottenere il colpo Tuono di Thorim dovrete giungere al livello finale, il 40 per l’esattezza. Thorim, Signore della Tempesta è anche lui una piacevole scoperta: grazie al suo potere eroe potrete scoprire e giocare un Servitore di Livello Locanda 7 indipendentemente che ci sia o meno tale livello nella partita.

Considerazioni finali: il gioco è cambiato, perfino i veterani dovranno fare amicizia con i nuovi Servitori che hanno di fatto riportato in auge diversi archetipi lasciati nel dimenticatoio durante la scorsa stagione. A oggi il livello generale sembra molto equilibrato e poter rivedere in gioco i Naga battersi alla pari con Verrospino e Pirati (che hanno dominato per tutta la Stagione 4) è davvero incoraggiante. Se non siete avvezzi alla Battaglia, fate una prova, è gratuita e vi rapirà!

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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