Hands On Street Fighter V

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 3 minuti

Quando si dice “volere è potere” spesso nel campo del gaming è una realtà assoluta: ecco la cronaca della mia prova di Street Fighter V avvenuta all’Icon di Roma.

street fighter 5 cammy

Sono circa le ventuno e dieci quando io e Simone Fagnani arriviamo tra un discorso e l’altro in quel di Roma dove ha sede la sala lan Icon: i fanatici dei picchiaduro si sono dati appuntamento per una prova del nuovo titolo in uscita a breve in esclusiva su Sony PlayStation 4. 

Giunti nella sala che ben conosco non tardo a riconoscere Filippo Facchetti, amico e collega intento ad osservare. 

Mi siedo ed osservo: il livello dei giocatori è alto e come avevo pronosticato se le danno di santa ragione, tanto che capisco facilmente un concetto base, tutte le ore passate da piccolo sui picchiaduro non valgono nulla e contro di loro sarei come un micio che sfida una tigre.

Iniziano gli scontri, rigorosamente giocati con degli Stick “vecchia maniera” di cui Simone è uno dei realizzatori, i contendenti si sfidano su diversi scenari e purtroppo l’unica modalità disponibile è “Pratica” dove a fine match viene resettato sia il livello di salute, sia il bonus cumulato per i colpi speciali.

Botta dopo botta noto subito che sotto la barra della salute compare un altra barra che si riempie in base al danno subito: al completamento il personaggio subisce uno status “stordito” che dura tra il secondo e mezzo e i due secondi pieni. In basso ci sono le classiche barre per la mossa speciale che vengono usati il più delle volte dai professionisti non tanto per questa sorta di “super” quanto piuttosto per portare colpi potenziati.

Ho ascoltato i pareri di tutti e di base queste sono le conclusioni:

  • Il titolo ha un enorme potenziale.
  • Ci sono al momento ben quattro nuovi personaggi mai apparsi su Street Fighter.
  • Ryu e Ken sono stati pesantemente nerfati.
  • Street Fighter V ha una rapidità di gioco ed un vivacismo a schermo che mi ricorda i bei picchiduro dei “bei tempi”.

In sintesi: il gioco mi ha lasciato a bocca aperta sotto il profilo della velocità e della pulizia della grafica: sono certo che sarà un ottima riuscita da non sottovalutare affatto!

Condividi l'articolo
Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.