Se ve lo state chiedendo, probabilmente si, Warhammer 40.000: Dawn of War III ha probabilmente il nome più lungo di tutti i giochi che ho provato personalmente alla Gamescom di Colonia. Senza por tempo in mezzo, vi dico fin da ora che il titolo di Relic Enterteinment mi ha emozionato: in pochi attimi ho dovuto rispolverare le mie vecchie reminiscenze di Rts, un genere che ho abbandonato molto tempo fa ma che mi è sempre rimasto nel cuore. Ai miei tempi (suona strano ma è così) la connessione internet era labile e quando c’era, giocare online era comunque complicato. Per questo le campagne di gioco, anche negli rts erano profonde e molto difficili: il computer aveva il compito di simulare un giocatore più o meno bravo che ti fronteggiava.
In Warhammer 40.000: Dawn of War III ritrovo il gusto di un epoca passata: mi scopro a divertirmi un mondo contro il computer, interpretando il team dei Terran contro i perfidi Eldar. Lo scenario che ho provato vantava, per ragioni di tempo, tutte le strutture già sbloccate e un piccolo manipolo di truppe con due eroi da provare. Mi sono emozionato molto a risolvere le missioni secondarie nella mappa, a scoprire le abilità di ogni eroe e delle truppe: effetti grafici davvero da brivido hanno condito i tutto. Il gioco pecca di alcuni bug e in generale l’intelligenza artificiale delle mie truppe a volte lasciava a desiderare, continuando a camminare sotto il fuoco nemico, senza rispondere all’aggressione, ma questo accadeva con poche truppe e gli sviluppatori mi hanno assicurato che quello è uno dei punti su cui stanno lavorando prima della release, un generico 2017. Non ho avuto modo di provare una partita multi-giocatore ma se questa è la base di partenza, il gioco merita di essere temuto nel corso del prossimo anno per i suoi competitor.