Guerra in Ucraina: raccolti 144 milioni di dollari grazie a Fortnite

144 milioni di dollari in sue settimane raccolti da Fortnite e devoluti alle vittime della Guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin.

Raffaele Palmieri
Di Raffaele Palmieri News Lettura da 2 minuti

La Guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin sta mietendo vittime anche tra i civili ogni giorno e nessuno può e deve restare a guardare, nemmeno il mondo videoludico che, in questi giorni, ha visto Fortnite ed Epic Games protagonisti di una meravigliosa azione a sostegno del popolo ucraino.

Il celebre battle royale, infatti, ha donato a diverse associazione che, in queste settimane durissime, si sono occupate di fornire assistenza ai cittadini attanagliati dalla guerra, ben 144 milioni di dollari. Una cifra spaventosa che, siamo sicuri, servirà a regalare un sorriso a milioni di persone in difficoltà.

Come siamo arrivati a questa donazione? Epic Games ha annunciato che avrebbe donato i proventi generati da Fortnite, insieme a quelli di Microsoft, accumulati nell’arco di due settimane a favore di diverse associazioni. Solo nel primo giorno sono stati raccolti 36 milioni di dollari.

Le associazioni che beneficeranno di questa donazione sono Direct Relief, United Nations High Commissioner for Refugees, United Nations Children’s Fund e il World Food Programme. Si tratta di organizzazioni che ormai da settimane stanno prestando assistenza al popolo ucraino.

La Guerra in Ucraina, purtroppo, non si è ancora fermata ma grazie a Fortnite e a diverse software house che hanno donato diversi milioni di dollari i cittadini ucraini possono contare su preziosi alleati per rendere questi giorni un po’ meno bui.

Vi abbiamo raccontato della donazione effettuata da CD Projekt RED, di quella fatta da Pokémon, e di numerose altre iniziative a sostegno dell’Ucraina e a condanna del vile attacco russo. È bene che queste iniziative non si fermino, perché la situazione, purtroppo, è ben lungi dall’essere risolta.

Come detto, in questi tempi duri ognuno deve fare quel che può e anche il mondo videoludico ha risposto presente per lanciare un messaggio forte di umanità, di unione e di speranza, perché la guerra vorremmo solo vederla nei videogiochi, studiarla nei libri di storia e non viverla nella realtà.

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Videogiocatore dalla nascita: al posto del biberon, stringevo tra le mie manine un controller del NES. Nintendaro per scelta, tradisco il mio grande amore costantemente con Sony e Microsoft.