Nemmeno il tempo di gridare “Supercross“, che Milestone si presenta con un nuovo titolo in questo pazzo febbraio. Passando dalle due alle quattro ruote, Gravel porta con sé un fardello non da poco: questa volta il team si trova non solo a creare una nuova IP, ma anche a creare un titolo dove i vincoli imposti dalle licenze e dalle competizioni ufficiali vengono meno. Esatto, stavolta è tutta farina del loro sacco. Sarà per l’ispirazione o sarà per questa “libertà” acquisita, ma Gravel riesce per molti versi a segnare un vero e proprio cambio di marcia, un deciso passo verso la giusta direzione. Anche se inciampando in qualche piccolo sasso sparso qua e là, possiamo felicemente dire che Gravel è il titolo più divertente mai sviluppato da Milestone. Dobbiamo però dire, purtroppo, che la struttura e le modalità rimangono molto “basic” e che manca il fattore novità definitivo. In ogni caso, chi ben comincia è a metà dell’opera, o per meglio dire, in pole position!
Off-The-Road Again
Se avete già letto la nostra prova dopo la Gamescom 2017, sarete già al corrente di quello che Gravel vuole essere per i videogiocatori: “una delle sfide più ambiziose nel panorama off-road”. E’ proprio di questo che stiamo parlando, una vera e propria avventura. Una scalata nella gerarchia dei migliori piloti da fuori strada esistenti, cimentandoci in quattro categorie differenti in stadi e tracciati naturali sparsi in 16 location diverse da tutto il mondo. Dalle ghiacciate cime del Monte Bianco, alle assolate spiagge della Namibia, passando dall’Australia con una piccola pausa di riflessione in Lettonia o a Las Vegas. Come annunciato, le modalità a disposizione non saranno tantissime, e si divideranno solo in:
- Time Attack
- Gara Libera
- Sfide della Settimana
- Multigiocatore
- Off-Road Masters
Lì dove le prime tre elencate si descrivono da sole e il multigiocatore per alcuni versi rimane fine a sé stesso, la vera grande esperienza di Gravel si svolge nell’Off-Road Masters! Uno show televisivo vero e proprio, che fonde l’adrenalina e lo spettacolo della pista alle abilità di un giovane sfidante pronto alla scalata per diventare il numero uno! La più grande particolarità di questa carriera – oltre al fatto che è divisa in episodi e non nelle solite e ridondanti stagioni a punti – è che ci vedrà pian piano spodestare con una sfida testa a testa i cinque piloti Off Road campioni in carica. I primi quattro di essi possiedono il titolo inerente alla loro specialità su pista – ovvero le categorie Stadium Circuit, Wild Rush, Speed Cross e Cross Country – mentre il quinto, il campione assoluto, verrà affrontato nella Final League.
Sweet Show o’ Mine
Non prendetela però troppo alla leggera, perché questa corsa all’oro sarà disseminata di accaniti piloti da fuori strada pronti a speronarvi… in tutti i sensi. I vari episodi verranno sbloccati a suon di vittorie, accumulando il numero necessario di stelle nei vari eventi contenuti in esso (da 1 a 3 stelle per evento). Per fortuna questi eventi saranno tutti differenti tra loro, e questo diviene uno dei punti di forza assoluti di Gravel: come è giusto che sia in uno show, ogni episodio deve far venire allo spettatore la fame di continuare a guardare, e la ricetta utilizzata da Milestone in questo caso è proprio la varietà! Eccoci dunque a correre in stadi e circuiti su asfalto, alternando classiche gare sprint, gare a giri, e corse a tempo, ai ben più impegnativi campionati (serie da tre gare a punti), gare ad eliminazione – dove l’ultimo della fila viene eliminato col passare del tempo – e le gare Smash-Up.
In particolare queste ultime vi daranno del filo da torcere, non solo perché significheranno la novità assoluta sfornata dal team milanese, ma anche perché per portare a casa le 3 stelle saranno necessari davvero molti tentativi. Negli Smash-Up dovremo obbligatoriamente passare attraverso i checkpoint che il tracciato ci metterà di fronte, ma dovremo farlo solamente “spaccando” i segnali verdi! Al contrario, colpendo i segnali rossi verremo rallentati quasi fermandoci, e saltando l’intero ceckpoint verremo bruscamente riportati di fronte a esso. Come se non bastasse, in questa modalità non potremo usufruire del “Rewind” (presente in tutti gli altri tipi di sfida), marchio di fabbrica dei titoli della software house. Sembra facile a dirsi, ma il livello di sfida è davvero alto, se considerate anche l’attitudine delle auto Off-Road a derapare. Il problema si pone specialmente perché non sempre i segnali saranno visibili da subito, e si presenteranno casualmente sul checkpoint in stile “roulette” solo quando saremo nei paraggi… e spesso sarà troppo tardi per cambiare traiettoria.
Oltre a guadagnare stelle, sarà possibile anche sbloccare vari circuiti, automobili, e livree completando gli eventi che l’Off-Road Masters ci offre salendo di livello: come di consueto al nostro nome verrà affiancato anche un livello pilota, che vede l’esperienza accumularsi grazie agli “Showpoints”! Niente sarà più importante della vostra posizione in classifica quando taglierete il traguardo, ma anche il vostro stile vi farà stare sulla bocca di tutti! Tempo in volo, derapate e alta velocità in gara sono alcune delle azioni che vi permetteranno di dare spettacolo e di salire di livello più velocemente.
On a Steel Horse I Ride
Il parco automobili non è gigantesco, ma si difende benissimo. Infatti le auto presenti si dividono in diverse categorie (Trophy Trucks, Cross Country A e B, Extreme Racing A B C e D), e a rappresentarle ci sono ruggenti mostri adatti a sfrecciare su qualsiasi terreno. Il totale è di 46 veicoli sbloccabili, senza calcolare quelli che probabilmente arriveranno coi contenuti aggiuntivi, e che ricalcano tra le loro fila i grandi marchi dell’automobilismo mondiale, come Porsche, Toyota, Ford, Chevrolet, per citarne alcuni, ma ovviamente anche il marchio tricolore che ha segnato la storia della categoria: ovviamente stiamo parlando della Lancia, con disponibili vetture come la Stratos, la Delta S4, o la Delta ECV. La scelta delle nostre automobili non sarà mai da sottovalutare, perché molti veicoli potrebbero risultare ben più adatti di altri per affrontare alcuni tipi di sfide. Inoltre, come sempre nei titoli di Milestone, anche in Gravel potremo personalizzare l’assetto e l’equilibrio della nostra auto prima della gara, e chiaramente scegliere la difficoltà dell’ IA, in aggiunta a quali aiuti attivare per affrontare una sfida degna del nostro livello. Tutto ciò garantisce a Gravel una fruibilità molto estesa, in grado di appassionare il giocatore hardcore fino ad arrivare ai piloti più “casual”. Tengo a precisare che non si tratta di un gioco di simulazione, e sottolineo che l’anima arcade è chiara fin dai primi chilometri che percorrerete.
Car-Less Whisper
Purtroppo alcuni “sussurri” di questo Gravel non sono proprio chiari. Anche se il titolo pad alla mano è davvero divertente ed è possibile affrontarlo con il piglio che si desidera, non è esente da difetti e da errori un po’ grossolani. Alcuni di essi, come posizioni in classifica che non corrispondono ai tempi esatti in alcune corse a tempo dell’Off-Road Masters, sono correggibili senza troppi sforzi con una patch che probabilmente arriverà durante o poco dopo il day one, mentre altri saranno più complicati da risolvere. Per cominciare, a livello tecnico a volte il titolo risulta ballerino: spazzati via i problemi della fisica degli impatti che vedevamo nei titoli su due ruote, che in Gravel sono riprodotti invece in modo ottimo, si presentano invece fastidiosi cali di frame rate in alcune fasi di gioco. Anche se non è stato riscontrato nella totalità delle gare, in quei momenti è stato davvero problematico gestire la situazione in corsa. L’altro problema invece sfocia nell’altra faccia della medaglia: se la modalità principale riesce a distinguersi per varietà e appeal, una volta finita tutto ciò che rimane da fare è stantio, con una modalità di gara libera fine a se stessa, e con una modalità Multiplayer che per quanto divertente grazie anche alle modalità giocabili in arena (come Ruba Bandiera o Re in Fuga), non ci permette di creare una vera competizione che ci spinga a continuare online la nostra esperienza in Gravel. Una delle chicche in aggiunta per un titolo futuro del brand, potrebbe magari essere una modalità split screen per giocare in locale con gli amici, o ancora meglio la possibilità di creare campionati asincroni con scontri testa a testa con dei gruppi di piloti… magari in presenza anche di una graduatoria mondiale. L’appello è lanciato.
A livello estetico il gioco si difende senza infamia e senza lode, con ambientazioni che riescono davvero a non annoiare grazie alla loro varietà, ma con una qualità dei dettagli a volte stridente. I paesaggi in ogni caso spesso verranno visti di sfuggita, ma quando ci troveremo in volo su una duna africana, su una spiaggia del Pacifico, ma anche in una ripida discesa in Alaska, il colpo d’occhio riuscirà sempre a regalare un buon impatto. Anche le luci e il meteo riescono a fare il loro lavoro, con qualche problema di visibilità eccessivo se si dovesse presentare la combo notte-pioggia. Se alcuni scorci dovessero ispirarvi particolarmente, è anche disponibile in gara la “telecamera libera”, che vi permetterà di scattare delle foto scegliendo l’angolazione che più vi aggrada; un piccolo plus che non dispiace! Come in tutti i titoli automobilistici che si rispettino, sono presenti anche i danni estetici e lo sporcarsi crescente delle auto, mentre per danni più pesanti alle prestazioni della vettura… dipenderà da voi.