Il primo Ghostrunner aveva stregato una fetta d’utenza davvero molto grande, noi compresi. Non solo, anche gli amanti dello speedrunning si erano lasciati ingolosire dalle meccaniche di movimento, semplici da comprendere ma che permettevano di ampliare molto il gameplay se comprese nel minimo dettaglio. Ad aggiungersi ad un gameplay di per sé raro, c’erano poi una narrazione e una direzione artistica che strizzavano costantemente l’occhio al cyberpunk di opere come Blade Runner. Considerando la peculiarità di un titolo del genere, va da sé che le aspettative per Ghostrunner 2, che analizziamo oggi in recensione, erano piuttosto alte.

Lo sviluppatore One More Level ha così voluto alzare l’asticella della qualità e dei dettagli, proponendo oggi un comparto narrativo più concreto, un gameplay lievemente raffinato e un livello di sfida sempre alto.

La trama, in particolar modo, è un diretto seguito degli eventi del primo Ghostrunner. Nel precedente capitolo, in un lontano futuro una sola mente digitale teneva sotto controllo l’enorme torre in cui risiedevano gli ultimi umani rimasti, e il protagonista Jack decideva di ribellarsi dal controllo dell’Architetto uccidendolo. Tuttavia, a un anno di distanza, una nuova fazione tenta di riconquistare il potere e prendere il posto vacante lasciato dalla morte dell’Architetto.

Sebbene i presupporti narrativi non siano particolarmente esaltanti o originali, la storia di Ghostrunner 2 riesce comunque ad essere abbastanza godibile e preservare qualche plot twist interessante. La mancanza di un doppiaggio in lingua italiana si fa sentire molto, dal momento in cui alcuni dialoghi, sia per alcune complessità tecniche nelle frasi o per la frenesia costante del gameplay, diventano davvero difficili da seguire per il giocatore. Proprio per questo motivo, chi vuole approfondire la narrazione di Ghostrunner 2 dovrà – con ogni probabilità – rigiocare spesso alcune missioni per comprendere meglio alcuni punti importanti della trama.

Ghostrunner 2

Un punto a favore dell’impianto narrativo è la caratterizzazione dei personaggi, sempre ben diversificata e curata a dovere. Di fatti, sono proprio i vari volti che colorano la storia a dare un maggior lustro a come viene raccontata, sia in termini di design che di doppiaggio. Sebbene ci sia ancora molto da fare sulle animazioni facciali, ci fa piacere affermare che l’attenzione riposta verso i modelli dei personaggi (tra alleati e nemici) ci ha convinti pienamente.

Tra Mirror’s Edge e Doom Eternal

Il vero protagonista di Ghostrunner 2, tuttavia, è proprio il gameplay: un feroce ma bilanciato incrocio tra la frenesia di Doom Eternal e il parkour caratteristico della serie Mirror’s Edge (che si fa sempre amare sia da chi adora le speedrun, sia da chi ricerca un impianto ludico capace di mettere alla prova i propri riflessi). Se avete provato il precedente titolo, sapete già cosa aspettarvi dal suo sequel, dato che le introduzioni ai comandi di Jack – almeno per quanto riguarda il movimento – restano immutate.

Ci sono alcune interessanti novità, come ad esempio la possibilità di effettuare grind sulle rotaie che offre una buona dose di varietà al level design. Tuttavia, la più piacevole di tutte è senza dubbio una moto, protagonista indiscussa di alcuni livelli specifici e progettata con una cura davvero notevole. Anche in questo caso le animazioni lasciano un po’ a desiderare, è vero, ma One More Level è stata particolarmente abile nel creare scene ad alta velocità in cui dovremo essere il più rapidi (e letali) possibile, altre in cui la moto farà addirittura parte di puzzle ambientali, diventando spesso parte del sistema di parkour.

Combat system rinnovato, ma che non si sbilancia

Discorso analogo per il combat system, che allo stesso modo non riceve particolari nuove introduzioni rispetto alle meccaniche già viste, se escludiamo dinamiche inedite legate a nuove tipologie di nemici. Jack continua ad essere estremamente letale con i fendenti della sua katana, costretto dalla necessità di restare in costante movimento per sconfiggere i vari gruppi di avversari.

La presenza di nuove tipologie di nemici, infatti, offre al sistema di combattimento di Ghostrunner 2 quel pizzico di varietà di cui aveva bisogno, mettendo il giocatore di fronte a situazioni sempre differenti, e portandolo a scegliere costantemente l’approccio migliore per non farsi sconfiggere. Questo perché anche stavolta basterà un colpo solo per costringere l’utente a ripetere la fase, ma non c’è il rischio di sentire il titolo come troppo punitivo. Al contrario, il caricamento dal checkpoint risulta sempre immediato e non toglierà neanche un secondo al giocatore, dettaglio che fa molto piacere e contribuisce a non rendere l’opera troppo punitiva, alleggerendo esponenzialmente la dinamica di trial-and-error.

Ghostrunner 2

La maggior parte delle novità inerenti al gameplay sono nei poteri di Jack, sbloccabili procedendo nella storia o tramite dei potenziamenti acquistabili tra un livello e un altro. Per quanto riguarda i primi, One More Level ha saputo gestire molto bene sia il level design (in termini di rompicapo ambientali), sia nell’ambito del sistema di combattimento. Per fare un esempio, gli shuriken possono essere usati sia per eliminare avversari – o stordire quelli più ostici – sia per azionare interruttori a distanza, magari in fasi più frenetiche. Grazie ad essi, ogni livello di Ghostrunner 2 rimane una sfida per il giocatore, ponendogli di fronte fasi ben studiate, seppur vagamente ripetitive.

Interessante anche la presenza di un vero e proprio skill tree, con delle sue meccaniche e dinamiche uniche. Per farla breve e aiutarvi a comprenderne la natura, sappiate che in tutti i livelli sarà possibile trovare dei chip di memoria da collezionare. Le abilità dello skill tree hanno un costo in termini di memoria, e i chip servono esattamente a dare al giocatore lo spazio necessario per installare le abilità acquistate. Insomma, se nelle prime ore di gameplay questo sistema potrebbe sembrare confusionario, basterà poco per capire che è l’opposto.

Ghostrunner 2

Shuriken e sangue tra le luci della notte

Alla pari del gameplay, tuttavia, il secondo grande protagonista sono la direzione artistica e la colonna sonora. Ghostunner 2 può fare vanto di scenari che ricordano molto i vicoli notturni di Night City in Cyberpunk 2077, con illuminazioni varie, colori vividi e geometrie complesse, che si uniscono ad ambienti rurali abbandonati da secoli, decadenti in stile Nier: Automata. Questi, novità assoluta, non riescono però mai a lasciare lo stesso senso di stupore della Dharma Tower. Sarà che il distacco è davvero molto netto – e sarebbe giusto anche così – ma non possiamo dirci stupiti da quanto abbiamo visto.

Questi livelli in particolare, peraltro, non riescono neanche a reggere il confronto grafico con gli ambienti futuristici dei primi scenari, che invece si presentano sempre con una cura generale di texture e modelli decisamente superiore. Nel complesso, Ghostrunner 2 vanta infatti una notevole attenzione nell’impianto grafico, tanta da fare invidia a molti altri titoli. Il salto di qualità rispetto al gioco precedente più che visibile, ma non ci ha fatto gridare al miracolo.

Ghostrunner 2

Ottima – ma, anche qui, per nulla inedita – è la colonna sonora, composta da musica elettronica, che aumenta notevolmente il ritmo del gioco e aiuta l’utente ad immergersi a fondo nell’atmosfera futuristica. Tuttavia, siamo dell’opinione che si poteva osare di più con gli effetti sonori come quelli dei passi, dei fucili al plasma, dei salti, delle esplosioni e di molto altro. Sia ben chiaro: il lavoro fatto è più che sufficiente, ma perché non provare a registrare suoni che potevano davvero risultare futuristici? Pensiamo agli effetti delle spade laser, delle pistole o delle navi spaziali di Star Wars, per fare degli esempi.

Per quanto in termini di gameplay Ghostrunner 2 riveli un’identità unica e sempre divertente, dobbiamo però fare i conti con un paio di pecche importanti. La prima è una frequente sensazione di motion sickness che si prova dopo alcune ore di gioco, data la frenesia degli scontri quando si gioca con mouse e tastiera. La seconda sono la presenza di numerosi bug, che speriamo vengano risolti con la patch del day one, e texture e geometrie spesso posizionate in modo errato in alcuni scenari più aperti. 

Potremmo parlare anche di una IA poco moderna e le citate animazioni incerte. Teniamo comunque in considerazione che One More Level non è uno sviluppatore particolarmente grande, unito alle difficoltà relative ai tempi di sviluppo, e di fronte a ciò quanto fatto con Ghostrunner 2 è molto più che soddisfacente.

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Ghostrunner 2

8.5

Al di là di alcuni inciampi sul comparto tecnico e sull’intelligenza artificiale, Ghostrunner 2 è esattamente il sequel che ci aspettavamo. Va detto che le reali introduzioni si contano sul palmo della mano, ma il gameplay frenetico e il level design riescono sempre ad entrare in perfetta simbiosi, regalando un titolo divertente e impegnativo, ma mai punitivo.

PRO
  • Gameplay sempre unico
  • Level e sound design di ottima fattura
  • La moto è fantastica e molto curata
CONTRO
  • Alcuni problemi tecnici
  • Gli scenari più aperti peccano in originalità
  • Poche reali novità

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