Orlando cambia le regole del gioco: come il meta di Riftbound si è evoluto dopo Houston

Il torneo di Orlando ridimensiona Annie e porta sul trono un nuovo Leader - Miss Fortune!

Alessio Cialli
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Alessio Cialli
Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle...
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Il torneo di Orlando segna un punto di svolta chiaro nell’evoluzione del metagame di Riftbound. Se Houston aveva cristallizzato il formato attorno a un asse molto rigido – Annie come fulcro, Kai’Sa come adattamento flessibile e Master Yi come predatore lineare, Orlando racconta una storia diversa: il meta non è più centrato su un solo archetipo, ma su una rete di strategie che si bilanciano a vicenda.

La Top 8 di Orlando è composta da sette liste su cinque Legend diverse, con Miss Fortune che conquista il primo posto e piazza una seconda copia in Top 8, Kai’Sa che rimane stabilmente una presenza d’élite, Annie che perde centralità pur restando competitiva, Sett che emerge come vero outsider strutturato e Master Yi relegato a ruolo marginale. Il dato non è solo numerico: è qualitativo, perché le liste mostrano scelte di costruzione che rispondono direttamente al meta post-Houston.

Miss Fortune: da risposta di nicchia a piano di vittoria (1° e 6° posto)

Le due liste di Miss Fortune, Bounty Hunter sono probabilmente il segnale più forte del torneo. A Houston il personaggio era presente, ma raramente considerato un vero contender per la vittoria; a Orlando diventa invece il miglior deck del field, capace di attraversare più matchup favorevolmente.

miss fortune

La lista vincente mostra un’impostazione chiaramente midrange–tempo, con un focus marcato sul controllo del board nei primi turni e sulla conversione del vantaggio in pressione inevitabile. Rispetto alle versioni viste nei tornei precedenti, qui Miss Fortune rinuncia a qualsiasi tentazione “greedy”:

La lista presenta una curva estremamente solida, ridondanza di effetti di pressione continua e pochissime carte morte nei matchup aggressivi.

Il punto chiave è che Miss Fortune non cerca di correre più veloce degli altri, ma di farli giocare male: costringe Annie a scambiare risorse invece di accumularle, spezza il ritmo di Kai’Sa impedendole di stabilizzare il midgame, e rende Master Yi molto più fragile di quanto non fosse a Houston.

La seconda lista in Top 8 conferma il trend: poche differenze di dettaglio, segno che l’archetipo ha già trovato una struttura ottimizzata. Questo è spesso il primo indizio di un deck destinato a diventare pillar del meta.

Kai’Sa: la Legend che non crolla mai (2° e 5° posto)

Se Annie perde terreno, Kai’Sa, Daughter of the Void dimostra ancora una volta perché è la Legend più resiliente del formato. Le due liste in Top 8 (2 posto e 5 posto) non sono identiche, ma condividono un’impostazione molto chiara: meno esplosività, più consistenza.

Rispetto a Houston, entrambe le build riducono le linee ultra-aggressive e investono di più su:

Rispetto a Houston, entrambe le build riducono le linee ultra-aggressive e investono di più su stabilità difensiva nei primi turni, midgame robusto e capacità di ribaltare board già sviluppati.

Questo shift è una risposta diretta a due fattori del nuovo meta:

  1. l’aumento di Miss Fortune, che punisce i piani troppo lineari;
  2. la riduzione di Master Yi, che rende meno necessario “chiudere subito”.

Kai’Sa non domina più il field, ma resta il miglior mazzo di adattamento: può perdere il primo game, leggere l’avversario e rientrare con sideboard mentali molto efficaci. Non è un caso che sia l’unica Legend con due copie in Top 8 sia a Houston che a Orlando.

kaisa

Sett: il vero breakout del torneo (3° posto)

La vera sorpresa di Orlando è Sett, The Boss. A Houston era praticamente assente dai tavoli alti; qui arriva fino al terzo posto con una lista che non sembra affatto improvvisata, anzi a pilotarla è lo stesso giocatore che ha vinto il CCS.

Sett si inserisce in un punto preciso del meta: è più solido di Annie nei mirror di attrito, meno vulnerabile di Master Yi ai removal distribuiti e regge meglio di Kai’Sa i deck che cercano di rallentare il gioco.

La lista è costruita per vincere partite lunghe, con un piano che accumula vantaggio turno dopo turno invece di cercare swing esplosivi. Questo lo rende particolarmente efficace in un field dove molti giocatori si sono preparati contro Annie “classica” e non contro un archetipo che punta a logorare lentamente l’avversario.

Sett non è ancora un pilastro del formato, ma Orlando dimostra che non può più essere ignorato.

Annie: da formato-centrica a scelta tecnica (4° posto)

Annie, Dark Child resta in Top 8, ma il suo ruolo è chiaramente cambiato. A Houston era il deck “da battere”; a Orlando è uno dei deck da scegliere, non il punto di riferimento assoluto.

La lista mostra diversi adattamenti difensivi e una minore dipendenza da mani esplosive. Questo rende Annie più stabile, ma anche meno opprimente: perde parte della sua capacità di “rubare” partite, guadagnando però solidità nei matchup più lenti.

Il problema è che, nel nuovo meta, essere semplicemente solida non basta più: Miss Fortune la mette sotto pressione costante, Kai’Sa la può superare sul lungo periodo, e Sett la costringe a giocare una partita che non vuole. Annie rimane forte, ma non detta più le regole.

Master Yi: il grande ridimensionato (8° posto)

Il singolo Master Yi, Wuju Bladesman in Top 8 è forse il segnale più eloquente di quanto il meta sia cambiato. A Houston era uno dei deck più temuti; a Orlando è presente, ma chiaramente non più dominante.

Il formato si è adattato: più interazioni distribuite, meno finestre gratuite, più mazzi capaci di reggere la pressione iniziale. Master Yi resta letale se non contrastato, ma oggi è un rischio calcolato, non una scelta “safe”.

Orlando apre davvero il formato

Il messaggio che arriva da Orlando è netto: Riftbound non è più un formato a tre deck. La vittoria di Miss Fortune, l’emergere di Sett e la stabilità di Kai’Sa indicano un meta che sta finalmente respirando.

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Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!