Al Lucca Comics & Games 2025, LEGO ormai non è semplicemente un’esposizione: è un’esperienza collettiva, una celebrazione della fantasia che unisce adulti e bambini. Nel cuore del padiglione Carducci, abbiamo avuto modo di partecipare al panel intitolato “Storie di Mattoncini” che ha portato sul palco i protagonisti di questa rivoluzione creativa, raccontando come il gioco possa trasformarsi in una forma d’arte condivisa.
Un dialogo fra creatività e passione
Sul palco dell’evento, si sono alternati due designer molto speciali, Roberto Ceruti e Jodi Padulano, insieme al fumettista Giovanni Timpano. Ceruti e Padulano sono gli autori del set LEGO ispirato a Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, che hanno realizzato grazie alla piattaforma LEGO Ideas. Nel ripercorrere la loro esperienza, hanno ammesso che inizialmente il progetto era nato come semplice hobby, un gioco, ma poi, grazie a LEGO, è diventato un vero e proprio percorso da “costruttori-creatori”.
Nel loro intervento, hanno anche svelato alcuni dettagli personali: piccoli easter-egg nascosti nel set, come le iniziali delle loro famiglie o il logo colorato che richiama ricordi speciali (ad esempio la squadra del cuore). Non sono soltanto dettagli decorativi, ma tasselli di una storia profonda, che testimonia come ogni costruzione porti con sé l’impronta di chi l’ha pensata.
Entrambi hanno poi condiviso momenti particolarmente intimi: Padulano ha descritto l’emozione di montare il set in famiglia, insieme a sua moglie e al loro figlio, mentre Ceruti ha parlato del video in time-lapse del montaggio ricevuto dal fratello. Quel progetto non è stato solo lavoro, ma soprattutto tempo condiviso, un istante che ricorderanno per sempre. Per loro, quella costruzione rappresenta più di un modellino: è un legame affettivo.
Il gioco come linguaggio universale
Durante il panel, è emerso anche un tema più profondo: il gioco non è un lusso riservato ai bambini, ma un linguaggio universale e uno strumento per connettersi. Ceruti ha citato una frase molto significativa: “Non smetti di giocare perché invecchi. Invecchi perché smetti di giocare”. Con queste parole, ha invitato tutti a non abbandonare mai lo spirito ludico, anche nella vita adulta. Non è solo una questione di divertimento: costruire con i mattoncini significa esercitare la creatività, rallentare in un mondo che corre veloce, ritagliarsi momenti di condivisione o momenti per se stessi. Per Padulano, lavorare su un set insieme alla sua famiglia è stata una vera “attività di vita”, capace di trasformare ogni pezzo in un ponte tra generazioni.
Accanto ai costruttori di LEGO Ideas, c’era anche il fumettista Giovanni Timpano che ha dato un tocco diverso al panel: non è solo un illustratore, ma un narratore visivo che è riuscito a tradurre la sua estetica fumettistica nel linguaggio LEGO. Timpano ha spiegato che non è stato facile trovare un equilibrio: doveva rendere le sue forme riconoscibili, senza però tradire la natura rigida e geometrica dei mattoncini. Nonostante le difficoltà, Timpano è riuscito a dare vita a un’illustrazione che raffigura la città di Lucca in miniatura, con personaggi LEGO che richiamano i reali visitatori del festival.
Al centro della proposta LEGO di questa edizione di Lucca Comics & Games c’è un vero e proprio capolavoro collaborativo: un diorama in mattoncini raffigurante il centro storico di Lucca, ideato dal LEGO Certified Professional Riccardo Zangelmi. L’installazione è composta da oltre 78.000 mattoncini ed è frutto di un lavoro mastodontico durato centinaia di ore. Il pubblico, invitato a partecipare grazie alla possibilità di aggiungere il proprio mattoncino, contribuisce a costruire un’opera condivisa. Al termine della manifestazione, il diorama verrà donato alla città, simbolo della creatività comunitaria e della passione che unisce gioco e cultura.
In definitiva, il panel “Storie di Mattoncini” è stato molto più che una presentazione di set LEGO: è un racconto sulla creatività, il tempo, la comunità e il valore del gioco. Attraverso le parole di designer e artisti, è chiaro che il mattoncino non è un mero pezzo di plastica da assemblare, ma un piccolo atto creativo, un ricordo condiviso, un ponte tra persone.

