Gamescope #19: Dark Chronicle

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Lettura da 9 minuti

Torna ufficialmente la nostra rubrica di Gamescope dove a turno, noi della redazione, vi andiamo a parlare dei giochi del passato che meritavano più considerazione, ma che purtroppo non hanno ottenuto il giusto successo nel nostro paese. Nello scorso numero vi abbiamo parlato di Rogue Galaxy dei Level-5 e, anche questa volta, vi proponiamo un prodotto della stessa casa di sviluppo: il titolo del gioco è Dark Chronicle. Per molti questo nome non sarà nuovo, per altri invece risulterà totalmente sconosciuto. In ogni caso l’uscita del videogame è targata 2003 e se siete interessati all’acquisto ormai da qualche tempo l’opera multimediale è disponibile sul PlayStation Store di PS4. Il team riuscì ad innovare per i tempi che correvano gli action-RPG e, poco ma sicuro, è un acquisto azzeccato per tutti gli amanti del genere.

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Cronache oscure

Prima di partire con la trama è giusto fare le dovute premesse. Dark Chronicle nasce ed esce  originariamente in Giappone col titolo di Dark Cloud 2 e, naturalmente, condivide col suo predecessore diversi punti, ma è corretto comunque dire pertanto che la trama di Dark Chronicle non è assolutamente legata a quella di Dark Cloud. Le cose che più accomunano i due titoli sono un sistema di combattimento in tempo reale, i dungeon generati casualmente e la necessità di ricostruire dei villaggi distrutti o scomparsi per andare avanti nella trama… ma di tutte queste cose parleremo un po’ più avanti.

Il videogame narra delle vicende di Maximilian o, come lo chiamano gli amici, Max, ma le vicende non partono da lui. Dark Chronicle si apre con una sequenza molto movimentata dove una misteriosa ragazza fugge dal castello inseguita da diversi nemici. Dopo il termine di questa scena l’attenzione è totalmente incentrata verso il ragazzo il quale una sera, preso dalla noia, decide di recarsi al circo. Purtroppo, una volta entrati in segreto a vedere lo spettacolo, Max si dirige verso una stanza misteriosa dove vede un clown malefico minacciare il sindaco della città per una strana pietra rossa. Neanche a dirlo il ragazzo viene scoperto dandosi così alla fuga. Progredendo nella storia prenderete conoscenza del passato di Max e di sua madre, scomparsa misteriosamente qualche anno prima. Tutto il contesto del gioco dunque girerà sulla ricerca della genitrice del nostro eroe, sulla misteriosa ragazza e sulla pietra rossa prima citata. Per quanto come incipit possano essere banali vi assicuriamo che il diramarsi delle vicende è ben più complesso di quanto sembra, soprattutto dopo che il party sarà incrementato da più personaggi.

A colpi di chiave inglese

Dopo una prima parte totalmente incentrata sulla narrativa e sul prendere dimestichezza con i comandi base è arrivato il momento di entrare più nel cuore del gameplay. La prima location dove affronterete il vero e proprio tutorial saranno le fogne, ma in ogni caso l’evoluzione del gioco sembra naturale: fin dalle prima battute capirete da voi stessi che il titolo stesso vi porterà ad affrontare dungeon sempre più vasti e pieni di segreti, ma con un obiettivo comune, ovvero trovare il nemico con la chiave che vi permetterà di superare definitivamente la zona e progredire nell’avventura. Il sistema di combattimento è totalmente orientato all’azione, (potremmo dire molto simile agli Zelda dell’epoca) e con un level up delle armi in pieno stile occidentale. Ogni personaggio comunque avrà a sua disposizione un “membro del party” bonus, ma andiamo a spiegare più nel dettaglio: tra le diverse abilità a disposizione dei personaggi c’è anche una sorta di “evocazione”, passatemi il termine, che ad esempio nel caso di Max farà scendere in campo al vostro fianco un robot gigante, che vi aiuterà a sconfiggere gli avversari.

Come detto in precedenza gli eroi hanno caratteristiche distintive, oltre che una differente arma primaria e secondaria. Purtroppo però in alcuni dungeon sarà inserito un sigillo speciale, che vi impedirà di usare determinate caratteristiche, così da rendere ancora più arduo attraversare il percorso. All’interno di Dark Chronicle non esiste nessun tipo di livellamento per i personaggi, poiché la ricerca di tesori con dentro potenziamenti per energia e difesa si fonde con quella dedicata all’arma. Oltre ai punti esperienza rilasciati dai nemici il potere della vostra lama potrà crescere grazie all’ausilio dei cristalli, che conferiscono doni elementali che mutano il tutto ad un modello superiore.

Sims City

All’interno dei vari dungeon c’è una modalità chiamata georama system. Una volta recuperati i materiali necessari, sarà possibile costruire ambienti ed edifici. La storia stessa richiedere certe strutture specifiche, ma lo schema da seguire è comunque libero, dunque potrete abbellire il vostro centro abitato o soffermarvi solo sul minimo indispensabile per proseguire con l’avventura. Gli NPC avranno un ruolo fondamentale all’interno di questa meccanica, poiché per farli arrivare nei villaggi dovrete accontentare le loro richieste. Ne varrà la pena! Perché una volta ottenuti i loro servigi, potrete apprendere anche le abilità di cui dispongono. C’è anche spazio per i mini games all’interno dell’esperienza, come una sottospecie di golf o la pesca, ma ci sarà anche modo di avviare un sistema di invenzioni che vi consentirà di creare centinaia di item diversi tra cui armi, pezzi robot e molto altro ancora, tutto questo partendo da un semplice scatto fotografico. Ovviamente l’intero contesto non fa altro che ampliare la longevità, a dirla tutta già elevata, del titolo.

Le ultime parole prima della conclusione le vogliamo spendere sul comparto tecnico. Il titolo, nonostante quanto detto in precedenza sia uscito nel 2003, è dotato di una cura davvero strabiliante per l’epoca. In particolare ci teniamo a precisare che la casa di sviluppo è riuscita a caratterizzare in maniera quasi perfetta le varie sfaccettature di un mondo fantasy, passando da un ecosistema all’altro senza snaturare o forzare le vicende del videogame. La ricchezza dei particolari è davvero uno splendore per gli occhi, grazie anche alle texture che aumentano la definizione e amalgamano in maniera perfetta tutto quanto. Dark Chronicle è molto più simile ad un cartone animato che ad un Final Fantasy, soprattutto per quel che concerne le animazioni. Gli effetti particellari fanno la loro figura soprattutto quando ci concentriamo nel vederle sull’uso della magia o di determinati oggetti, aggiungendo dunque un plus a tutto il comparto tecnico. Ultima lode la stendiamo per il sonoro, composto da musiche adeguate per un gioco di ruolo di questo calibro e soprattutto talmente azzeccate da rendere unico ogni passo che farete nel mondo di gioco.

Possiamo dire con certezza che Dark Chronicle è un gioco da recuperare a qualsiasi costo. Il titolo non a caso è disponibile in versione digitale sul PlayStation Store a pochi euro, dunque consigliamo a tutti l’acquisto. Il videogame è uno di quei prodotti che, come il vino, più invecchia più diventa buono, dimostrando che nonostante fosse il 2003 i Level-5 con i giochi già ci sapevano fare senza temere nessun tipo di concorrenza. L’opera multimediale per l’epoca fu una vera e propria rivelazione e, per questo motivo, sarà considerata per sempre un evergreen per tutti gli amanti del mondo dei videogame.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.