Certe saghe sono eterne, altre no. Assassin’s Creed gioca incredibilmente in mezzo, tra le due fazioni, spostandosi di volta in volta con scelte di gameplay innovative e decisioni completamente sbagliate. Abbiamo potuto provare alla Gamescom di quest’anno il nuovo Assassin’s Creed Origins, titolo che esce dopo due anni dal precedente, rompendo così la linea positiva di uscita che Ubisoft aveva imposto al brand. Questi due anni, sebbene non siano abbastanza per poter produrre un titolo finalmente nuovo nel suo genere e non un semplice cambio di location della precedente iterazione, hanno comunque portato a una semi-rivoluzione sul piano del gameplay, e fin dal contatto con il pad si capisce.
La missione giocata ci ha portato all’interno di un villaggio a seguire quest poco interessanti dal punto di vista della trama, ma invece intriganti per lo svolgimento pratico. Il nuovo protagonista si muove in modo leggermente diverso, rendendo tutto più dinamico e fluido: i combattimenti cambiano i tasti di azione, ampliando le dinamiche di gioco con colpi leggeri, colpi pesanti e la mitica parata. Questa scelta, un po’ portata da altri titoli competitor che nel corso degli anni hanno voluto creare qualcosa di nuovo, ora spingono la saga di Assassin’s Creed a cercare nuovi aspetti mai visitati. Eppure i combattimenti, nella loro anima, permangono in quello stato di quiescenza e facilità che purtroppo non aggiungerà pepe al piatto che Ubisoft vuole servire.
La personalizzazione in termini di gioco di ruolo, arrivata quest’anno con la scelta delle skill e degli equipaggiamenti, aggiunge ulteriore libertà al giocatore per poter scegliere il proprio stile di gioco. Torna il cavallo per gli spostamenti veloci, e stavolta l’approccio all’acqua sarà molto più completo, grazie alla possibilità di esplorare tutti i fondali dell’oceano (e non solo alcune parti come Black Flag). Anche le armi saranno di libera scelta, e permetteranno di approcciare ogni combattimento secondo il proprio criterio.
Di somma, Assassin’s Creed Origins punta davvero a rivoluzionare una saga: eppure è una rivoluzion pacifica e docile, che non stravolge di tanto i canoni ma allo stesso tempo inserisce nuove feature davvero niente male. Rimane il dubbio se tutto questo possa rilanciare la serie, da un po’ di tempo non più fresca come una volta, o se anche questo tentativo sara vano.