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For Honor: dettagli sul sistema di combattimento!

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Uno dei titoli che ci ha più impressionato nello scorso E3 durante le conferenze, è stato senza dubbio For Honor, titolo in sviluppo presso Ubisoft e nuova IP della stessa casa editrice di videogiochi.  Il gioco ci riporta indietro nel tempo, in un mondo dove l’arma bianca e la capacità nell’uso di quest’ultima fa la differenza tra la vita e la morte su un campo di battaglia.

E’ proprio il direttore del progetto che sul blog di Ubisoft si sbilancia: Jason Vandenberghe infatti ci racconta quanto segue in termini di sistema di combattimento.

“Per esempio, se impugno la mia arma con la mano sinistra, potrò automaticamente parare tutti i colpi in arrivo da sinistra. Ma se venissi attaccato con un attacco alto o da destra, subirei il colpo. Ci vuole un po’ per cambiare la guardia, quindi bisognerà anticipare i movimenti del nemico”.

Il realismo e la vera abilità nella scherma dunque farà la differenza in questo gioco ma le informazioni non finiscono qui:

Abbiamo costruito il sistema di combattimento in questo modo per costringere i giocatori ad osservare attentamente la guardia dell’avversario. Questo è quello che bisognerebbe fare in un vero combattimento. Durante un duello bisogna guardare bene dov’è l’arma del vostro sfidante, e fare molta attenzione, perché basterà un attimo di disattenzione per perdere il combattimento”.

Che dire? A noi sulla carta For Honor ha convinto tantissimo, considerando che sarà possibile giocarlo in singolo con una modalità storia dedicata o in cooperativa PVP con scontri di 4 contro 4 all’ultimo sangue. Controlleremo uno dei seguenti personaggi:

  • Vichingo: Brutale e forte di armi come asce e mazze
  • Cavaliere: un po lento ma corazzatissimo e difficile da sconfiggere
  • Samurai: il più veloce e potente dei tre ma decisamente debole in difesa, controllarlo non sarà facile

Il titolo uscirà il prossimo anno su PC, Sony PlayStation 4 e Microsoft Xbox One.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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