We Got Game: l’evoluzione dei videogiochi targati NBA

Simone ''Simexp'' Cuccu
Di Simone ''Simexp'' Cuccu GL Originals Lettura da 6 minuti

Molti videogiocatori della mia età a loro tempo hanno iniziato a giocare con i più famosi titoli dell’epoca: Crash Bandicoot, Doom, Tomb Raider, Metal Gear Solid ect. Invece il sottoscritto, prendendo una strada diversa, ha iniziato con un genere comunemente definito di nicchia nel nostro paese: parlo di videogiochi targati NBA. All’epoca solo la EA Sports produceva titoli del genere su PC, e solo dopo alcuni anni arrivò la 2K Sports a combattere lo strapotere del nuovo concorrente. Grazie a questa rivalità tra le due software house il genere ha potuto migliorarsi ed evolversi, fino ad arrivare ai grandi livelli che tutti conoscono (e che nessuno si sarebbe mai aspettato), sia sul piano del marketing, sia sul piano del comparto tecnico.

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NBA LIVE 2003

All’epoca i titoli sportivi targati NBA erano assai macchinosi e scarni a livello di contenuti, le modalità di gioco erano alquanto semplici e ripetitive e di anno in anno senza alcun cambiamento radicale, sia dalla software house EA sia da quella 2K. Dopo svariati anni di immobilismo ci fu la mossa decisiva che cambiò le sorti del genere, la 2K il 5 ottobre del 2010 presentò NBA 2K11, titolo che ha iniziato una vera e propria rivoluzione. Molti si chiederanno ora, come ha potuto un singolo titolo cambiare a tal punto le carte in tavola? E’ molto semplice, l’azienda statunitense scelse come testimonial l’uomo più emblematico della National Basket Association, sua maestà Michael Jordan; non solo scelse il giocatore più forte di tutti i tempi, ma creò una nuova modalità chiamata Jordan Challenge. Oltre a tutte queste feature, il titolo si presentò graficamente in maniera impeccabile per l’epoca in cui uscì e fu uno dei videogiochi meglio riusciti della compagnia statunitense.

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NBA2K11 con testimonial Michael Jordan

Modalità Carriera

La modalità carriera è stata sempre una delle modalità più in voga di questo genere sportivo (e dei giochi sportivi in generale) e ci permette di creare ad hoc il nostro personaggio e guidarlo verso la vittoria del campionato NBA. Nel corso degli anni questa modalità si è sempre più evoluta, sino ad arrivare ad oggi, alla carriera di NBA 2K17 in cui sembra l’esperienza sarà vivida, facendoci sembrare proprio sul parquet: tutte le decisioni che prenderemo in campo e fuori influenzeranno l’andamento della stagione in modo decisivo. Una delle grosse novità, mai apportata nei titoli NBA precedenti, è stata l’aggiunta degli archetipi: grazie a questa nuova feature si potrà scegliere che tipo di giocatore impersonare in campo: ciò definirà gli attributi iniziali e i cartellini/skills, anche migliorabili una volta che li avremo sbloccati.

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Archetipi

Modalità Online (2k pro-am, il parco, myteam)

Le modalità online sono state spesso messe da parte dagli sviluppatori, ma qualche anno fa anche ciò è cambiato in modo radicale. Infatti nel tempo si sono concentrati maggiormente sul creare qualcosa di nuovo come il 2k pro-am (NBA 2K16), ma anche a creare nuove modalità come il Parco e il Myteam (NBA 2K13): la prima è essenzialmente una modalità in cui si potrà andare a creare e personalizzare la proprio squadra utilizzando il proprio giocatore; il parco invece è essenzialmente un campetto virtuale in cui è possibile ritrovarsi con amici sfidandosi in partite 5vs5 o 3vs3 ; infine il Myteam, modalità molto simile all’ultimate team di FIFA, all’inizio era molto scarna ma grazie al supporto della community e ai consigli dati agli sviluppatori, è diventata una delle modalità principali della serie NBA. In MyTeam dovremo creare la nostra squadra ideale, per poi spacchettare/comprare giocatori nuovi, migliorandola e affrontando sfide sempre più ostiche.

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MyTeam NBA2K17

L’Eurolega e l’internazionalizzazione del titolo

Sino a NBA 2K14 noi videogiocatori europei potevamo giocare solo con le stelle americane poiché l’eurolega non veniva minimamente calcolata, forse non ritenuta “degna”, ma dopo le incessanti richieste di noi europei la 2k ha aggiunto le più importanti squadre europee tra cui Siena e l’EA7 Olimpia Milano. Questo repentino cambiamento da parte della software house portò enormi benefici al titolo: in primis portò maggiori persone del nostro continente a comprare un titolo NBA, infatti prima c’erano pochissimi giocatori online ed era quasi impossibile trovare persone con cui sfidarsi. Infine questa internazionalizzazione ha portato ad utilizzare canzoni europee e italiane famose (‘‘Adesso sono qui’‘ di Ghemon).

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I titoli NBA sono un chiaro esempio di come le rivalità tra due software house, EA Sports e 2K Sports, possano anche giovare al mondo dei videogiochi, portando i vari titoli a migliorarsi, tramutandosi da giochi di nicchia a giochi sempre più famosi a livello mondiale. Titoli che hanno saputo reinventarsi ed evolversi nel corso della settima e ottava generazione di console con nuove modalità sempre più solide sia offline che online, arrivando ad aggiungere anche squadre di altri continenti (Eurolega).

Noi videogiocatori appassionati di basket aspettiamo con ansia il nuovo titolo della serie 2K Sports che arriverà come sempre dopo l’estate su tutte le console di nuova generazione… e su Nintendo Switch!

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Sin da quando era piccolo, Simexp si è sempre appassionato ai videogames. Iniziò nel lontano 1999 con un GameBoy Color e un PC giocando sopratutto a Pokemon e giochi targati NBA.