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Esport Manager – Recensione del nuovo gestionale di InImages

Esport Manager, rilasciato per Switch lo scorso 27 agosto, è un gestionale che “promette” ai giocatori di provare l’ebrezza di creare un team professionista di Esport (MOBA o FPS) e portarlo al successo a suon di vittorie e sponsorizzazioni. Vediamo in questa nostra recensione se il nuovo titolo di InImages è riuscito a mantenere quanto promesso. La versione rilasciata per Nintendo Switch è un vero e proprio porting della versione PC, rilasciata lo scorso 18 giugno 2018. Lo scopo principale del titolo è quello di gestire una squadra di Esport durante la loro vita quotidiana, pianificando le loro sessioni di allenamento, i match ufficiali e tanto altro.

Partiamo dalle basi…

All’inizio della nostra avventura in Esport Manager, avremo l’arduo compito di comporre la nostra squadra, che potrà essere composta da un massimo di cinque giocatori, scegliendo nome e nazionalità dei membri. Altro step fondamentale sarà quello di scegliere il nome e il logo della squadra. Prima di poter iniziare a gestire e a pianificare incontri, dovremo scegliere quale tipologia di gioco scegliere: FPS o MOBA. Fatto ciò la nostra avventura come team di Esport ha inizio.

Il gioco si presenta con una visuale isometrica, in pieno stile The Sims, dove ci viene mostrato in toto il quartier generale della nostra squadra, suddiviso al suo interno in diverse stanze (camere da letto, postazione gaming, palestra, cucina ed altre “aree” che possono essere sbloccate in seguito). In Esport Manager ci ritroveremo a “gestire” la vita dei nostri giocatori, cercando di soddisfare tutti i loro bisogni; dal riposo al cibo fino all’allenamento fisico. Mantenere uno stile di vita “sano“ e soddisfacente sarà di vitale importanza, dato che il rendimento del nostro team dipenderà dalle condizioni di ogni singolo membro. Lo stato della nostra squadra ci viene mostrato tramite delle “barre vitali”, che ci indicano lo stato della fame, stanchezza e condizione fisica.

Il titolo di InImages non ci permetterà solo di gestire le condizioni vitali di ogni singolo giocatore, ma anche di pianificare le principali attività del nostro team di Esport. Proseguendo nella campagna, accumulando vittorie e aumentando la nostre “reputazione”, avremo la possibilità di sbloccare ulteriori stanze, adibite a sponsorizzazioni e ai social media, in maniera tale da far aumentale la nostra fan base. Oltre a far crescere la nostra fama come Team di Esport, potremo pianificare strategie efficaci da usare durante le partite “ufficiali” e affinare le nostre abilità di gioco, per poi partecipare a tornei e campionati competitivi.

Pianifica e… guarda!

Prima di iniziare la partita, a seconda della modalità che abbiamo scelto (MOBA o FPS), possiamo equipaggiare delle abilità alla nostra squadra e scegliere il tipo di approccio da usare durante lo scontro con la squadra rivale, impartendo dei comandi (…limitati) ai membri del nostro team. Una volta sistemati gli ultimi settaggi, la partita ha inizio. Da qui inizia quello che si rivela il grande limite del titolo: non faremo altro che assistere dall’inizio alla fine l’avanzamento di ogni singolo match, senza poter dare alcun contributo alla vittoria (o sconfitta) della nostra squadra. Fortunatamente è presente l’opzione per “simulare” i match, ma limitarsi esclusivamente al ruolo da spettatore alla lunga rende il tutto poco piacevole e abbastanza noioso.

Ogni partita giocata ci permetterà di migliorare non solo la nostra posizione in classifica, ma anche la nostra reputazione, ottenendo ricompense in denaro e un maggior numero di tifosi. Tramite queste ricompense, oltre a “potenziare” la nostra base (aggiungendo nuove stanze al suo interno), potremo acquistare armi ed oggetti utili alla nostra squadra da usare durante le partite ufficiali. La possibilità di miglioramento del nostro team, tramite l’acquisto di armi e abilità “speciali”, è davvero impressionante, peccato che queste risultino essere ridondanti e non aggiungano nulla in termini di gameplay. Tra le varie “abilità” sbloccabili, avremo anche la possibilità di prendere il controllo di uno dei nostro personaggi, ma questa non aggiunge nulla al gioco, inficiandone in generale la prestazione della squadra.

Esport Manager

Altra nota dolente è sicuramente l’interfaccia utente e la sua navigazione. Si vede che il titolo non è stato “pensato” per Nintendo Switch ma più che altro per gli utenti PC. Difatti, in Esport Manager potremo muovere il cursore (non pervenuto) esclusivamente tramite i joy-con, senza alcuna possibilità di usare il touch-screen, che si sarebbe rivelato alquanto comodo dato che i comandi con cui interagire sono abbastanza distanti tra di loro. La gestione generale dell’intera interfaccia diventa in questo modo “frustrante” e particolarmente lunga da eseguire.

Esport Manager

2.5

Nel complesso, l’idea di fondo di Esport Manager è carina, presentando un design gradevole e un ramo delle personalizzazioni davvero completo. Peccato che la componente dedicata al gameplay è quasi del tutto assente. Oltre a tenere sotto controllo le barre della vitalità della nostra squadra e acquistare “potenziamenti” (sponsor, armi, nuovi oggetti etc) non c’è granché da fare. Saremo semplicemente degli spettatori, che osserveranno le partite senza aver mai la possibilità di interagire in alcun modo. Aver introdotto la possibilità di prendere parte ai match avrebbe sicuramente migliorato l’esperienza di gioco. Potenziamenti infiniti, ma che non aggiungono nulla alle prestazioni della squadra, il tutto accompagnato da un’ interfaccia di gioco lenta e frustrante. In poche parole ci troviamo di fronte ad un The Sims castrato, però a tema Esport.

Luca Di Blasi
Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale presso l'Università degli Studi di Catania. Da sempre appassionato di cinema, videogames e tutto quello che concerne il mondo tecnologico; smartphone, gadget e tanto altro. Fan del MCU e "divoratore" di serie TV.

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