La stampa 3D in resina continua la sua corsa inarrestabile verso definizioni e dettagli sempre più sorprendenti. Con l’arrivo di Elegoo Saturn 4 Ultra 16K, sembra che i limiti della precisione siano sempre di meno, regalando agli appassionati (e ai professionisti) un dispositivo in grado di generare miniature e componenti con livelli di nitidezza al pari di modelli industriali. In questa recensione vogliamo andare ad approfondire tutte le caratteristiche di questa stampante 3D, i suoi pregi, i suoi potenziali difetti e la sua resa nelle prime prove pratiche.
Una stampante per veri esigenti
Se siete già abituati alle macchine di casa Elegoo, il nome Saturn potrebbe non suonarvi nuovo: questa serie ha sempre cercato di proporre un buon equilibrio tra qualità di stampa, dimensioni del volume e semplicità d’uso. La Saturn 4 Ultra 16K ne è l’ultima (e più sofisticata) evoluzione: oltre a mantenere l’ormai collaudato sistema di inclinazione del piatto per accelerare i tempi di distacco dei layer, aggiunge funzionalità chiave come la vasca riscaldata (heated vat) per lavorare in ambienti freddi, e una camera AI integrata per sorvegliare e documentare il processo di stampa.
Eppure, la caratteristica che cattura subito l’attenzione è la risoluzione 16K del pannello LCD da 10 pollici. Un numero che, se preso a sé, potrebbe non dire molto, ma che tradotto in termini pratici vuol dire dettagli miniaturizzati di una finezza eccezionale. Per chi lavora con miniature da gioco di ruolo o componenti di modellismo, l’idea di realizzare stampe con una definizione al livello delle più blasonate linee di produzione professionali è senza dubbio allettante.
Scheda tecnica e design
Prezzo indicativo: 600-650 € (o 620 $ circa)
Tipo di stampa: Resina (MSLA)
Risoluzione massima: 16K (15120 × 6230 pixel)
Volume di stampa: 211,68 × 118,37 × 220 mm
Velocità (max): ~150 mm/h
LCD: 10″ Mono LCD (16K)
Piatto di stampa: Inciso a laser, inclinazione automatica per “tilt-release”
Livellamento: Automatico
Connessioni: USB-A, Wi-Fi integrato
Extra: AI camera, vasca riscaldata, coperchio a cerniera
Design e struttura
A prima vista, la Saturn 4 Ultra 16K ricalca le linee già viste nelle ultime proposte Elegoo, ma con un tocco più professionale. Il telaio sfoggia una colorazione nera con inserti bianchi minimal, un passo avanti rispetto al verde traslucido di altre stampanti della serie. La copertura a cerniera costituisce un cambiamento molto gradito rispetto alle classiche cupole da sollevare: non solo è più comoda da aprire, ma riduce le occasioni di appoggiare il coperchio in spazi scomodi o sporchi di resina.
Davanti, troviamo un piccolo touchscreen a colori per i comandi basilari, mentre sul fianco si notano le prese USB e l’interruttore di accensione. Il volume di stampa è generoso, pur senza raggiungere dimensioni esagerate. In altre parole, la Saturn 4 Ultra 16K si colloca in quel segmento “medio-grande” ideale per miniature, sculture e oggetti di medie dimensioni. Interessante anche il fatto che il coperchio, una volta aperto, riveli immediatamente la vasca con la resina e l’AI camera in alto, dotata ora di un piccolo LED che illumina la zona di stampa durante la ripresa.
Tra le principali novità c’è da annoverare la cosiddetta Tilt-release che forse è la rivoluzione più concreta di questa nuova generazione di stampanti Elegoo. Invece di sollevare verticalmente il piatto ogni volta che deve staccare lo strato polimerizzato dal FEP (o PFA) in fondo alla vasca, la stampante inclina il piatto, riducendo notevolmente la distanza di distacco. Questo consente di risparmiare secondi preziosi a ogni layer, velocizzando la stampa in modo tangibile.
Per chi proviene da stampanti di qualche anno fa, vedere completato un lotto di miniature in pochissimo tempo potrebbe sembrare quasi fantascienza. Chiaramente, la differenza si nota ancora di più usando resine “fast” progettate per polimerizzare rapidamente. Nelle prove, diverse piccole miniature si sono stampate quasi al doppio della velocità a cui eravamo abituati: insomma, un passo avanti enorme, specialmente quando si vogliono produrre grandi quantità (pensate a un esercito da wargame o a scenari dungeon).
Non meno importante è la vasca riscaldata. Una funzione che potrebbe sembrare superflua in località con clima mite, ma che si rivela cruciale se la vostra stampante è collocata in un garage o in un laboratorio non riscaldato. Nelle resine fotopolimeriche, la temperatura gioca un ruolo fondamentale: se la resina è troppo fredda, aumenta la viscosità, rallentano i tempi di polimerizzazione e crescono i rischi di distacchi o difetti. Avere una vasca che mantiene stabilmente i 25 °C (o la temperatura scelta) garantisce una costanza di resa impressionante.
Durante i test, stampando in un ambiente a circa 10 °C di notte, il pre-riscaldamento della vasca ha scongiurato totalmente i tipici problemi di aderenza o di polimerizzazione incompleta. Il sistema, inoltre, “mescola” la resina muovendo ciclicamente il piatto su e giù, assicurando che il calore si diffonda uniformemente.
Infine, l’AI camera integrata consente di sorvegliare la stampa in tempo reale (anche con un piccolo LED che illumina la vasca), registrare time-lapse o attivare eventuali alert (anche se al momento, le funzionalità di “riconoscimento” effettivo sembrano ancora limitate). Una trovata utile per chi desidera documentare i processi o monitorarli senza stare fisicamente accanto alla macchina. Purtroppo, la risoluzione video non è altissima, ma rimane un extra gradito.
Setup, software e usabilità
Una volta estratta dalla scatola, la Saturn 4 Ultra 16K si fa notare per la sua facilità di installazione. Viti e bulloni di sicurezza vengono già rimossi dopo il trasporto, e in pochi minuti si può accendere e completare la fase di autolivellamento del piatto: niente più chiavi esagonali per regolare gli angoli, almeno nelle prime fasi. Per quanto riguarda il software, Elegoo propone il nuovo SatelLite. Un slicer abbastanza intuitivo, dotato di preset già ottimizzati per la stampante in questione. Volendo, si può comunque optare per Chitubox, che spesso risulta più maturo e permette funzioni come il live monitoring, la creazione di time-lapse e la gestione più fine delle impostazioni di supporti e velocità.
In entrambi i casi, bisogna selezionare il profilo di Saturn 4 Ultra 16K, così che il software conosca il volume di stampa e la risoluzione corretta. Le impostazioni di default (con tempi di esposizione di 2-3 secondi) hanno fornito ottimi risultati nelle prove, specialmente usando la resina 8K di Elegoo. Per i più smanettoni, è possibile calibrare la resina con stampi “test exposure” e individuare la combinazione perfetta di velocità, potenza e distacco. Piccola nota di attenzione: nonostante la presenza dell’autolivellamento e del piatto inciso a laser per migliorare la presa, è sempre possibile incorrere in fail di adesione, soprattutto nelle prime stampe. Qualche volta, ho visto i modelli staccarsi e restare sul fondo. Fortunatamente, basta un minimo di aggiustamento (a volte qualche secondo in più di esposizione dei layer iniziali o un tocco manuale all’allineamento) per risolvere la questione.
Qualità di stampa: un livello “da miniature pro”
Qui arriviamo al cuore pulsante della Saturn 4 Ultra 16K. Perché investire in una stampante con un pannello 16K? La risposta è una sola: dettaglio eccezionale. Chi stampa miniature da wargame o collezionismo troverà uno step evolutivo significativo rispetto alle macchine 8K o 12K. In abbinamento alla resina 8K di Elegoo, i modelli usciti dalla stampante hanno mostrato un livello di nitidezza talmente elevato da poter essere facilmente scambiati per prodotti industriali di brand come Games Workshop o Privateer Press. Le cuciture tra gli strati diventano praticamente invisibili, e i particolari più minuscoli (come venature su armature o incisioni su piccoli scudi) appaiono definiti.
Grazie al tilt-release e a resine veloci, la Saturn 4 Ultra 16K è capace di completare stampe in tempi che fino a pochi anni fa sarebbero sembrati impossibili. Sebbene non tutte le resine siano ottimizzate per sfruttare appieno questa velocità, l’impressione generale è che si possa godere di un reale aumento del throughput, rendendola ideale per laboratori artigianali o piccole produzioni. In circa un paio di settimane di test, ho completato decine di modelli e un paio di prop più voluminosi, sperimentando pochissimi fail totali – e quelli che si sono verificati sembravano più legati alla mia fase di slicing o a errori di supporto.
Come tutte le stampanti a resina, la Saturn 4 Ultra 16K non è completamente silenziosa: la ventola di raffreddamento e i motori generano un leggero rumore. Tuttavia, siamo su livelli bassi, e l’adozione di un coperchio a cerniera riduce dispersioni. Manca però un sistema di filtraggio interno per gli odori: un peccato, visto che sempre più concorrenti inseriscono filtri ai carboni attivi. Significa che, in ambienti piccoli, l’odore di resina potrebbe farsi sentire, richiedendo soluzioni esterne.