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eFootball sarà una demo al day one? Konami risponde

Con il suo ultimo grande passo, la serie di Konami ha abbandonato la sua identità storica di PES in favore dell’inedita veste di eFootball: il modello free-to-play non farà del gioco una demo al day one? A quanto pare, il nuovo modello di business ha sbiadito di molto la linea di confine tra le due cose.

Per quanto apparentemente si tratti di un’ovvietà, il publisher nipponico ha preferito chiarire una volta per tutte la questione rispondendo a questa e ad altre domande con una FAQ sul proprio profilo Twitter. Uno dei quesiti ha interpellato Konami circa la natura di demo che il modello free-to-play comporta.

Konami è stata felice di chiarire che sì, eFootball sarà «praticamente una demo» al day one. Qualora non fosse già palese, rilasciare un paio di modalità iniziali per poi ampliare i contenuti con la stessa cadenza di Fortnite ha alleggerito il carico di lavoro ai dipendenti della software house, mettendo allo stesso tempo le strategie dei due sullo stesso piano.

Le altre domande riguardano in prevalenza le piattaforme su cui il gioco sarà disponibile (trattasi di un titolo «soprattutto per console») e il cross-play (che non comporterà downgrade grafici). Inoltre, il gioco includerà partite in locale anche contro l’IA e le microtransazioni non saranno da nessuna parte al day one.

Dopo quella che passerà alla storia come “l’era del pachinko” per la compagnia, questo è un periodo parecchio impegnato per Konami. A livello di partnership l’azienda si è tenuta parecchio impegnata, e l’ultimo accordo è con Neymar Jr. in veste di nuovo testimonial di PES (un giorno prima della bomba).

Anche la serie rivale non se la sta passando male: contribuendo al gran fermento in cui si sta trovando ora il mondo del calcio videoludico, FIFA 22 ha dei nuovi telecronisti da vantare. Dopo l’annuncio di Alex Scott, infatti, anche sul fronte italiano avremo due commentatori d’eccezione a seguire le nostre partite.

Auguriamo al meglio a Konami per questa nuova avventura, sperando che il nuovo modello di business (più congeniale a loot box, microtransazioni e carico di lavoro) porti successo alla serie.

Fonte:
Alessandro Bozzi
Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.

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