Lo abbiamo capito: le remaster ci hanno rotto le scatole. D’altronde, negli ultimi anni non si sa quanti giochi sono stati portati, riprodotti, adattati per le console di questa generazione, permettendo all’utenza odierna di assaporare determinati titoli che hanno fatto la storia del videogioco. Ma davvero la scelta di quali portare è stata così giusta? Crash Bandicoot è un platform stupendo, tutti stanno perdendo pazienza e salute mentale con Dark Souls Remastered e la maggior parte dei giocatori è in trepidante attesa di mettere di nuovo le mani su Spyro The Dragon. Eppure esistono giochi persi nel tempo, titoli che forse nemmeno ricorderete, che meritano molto di più dei già citati di tornare in auge nel 2018/2019, facendosi riscoprire a un’utenza che ormai è abituata soltanto a Battle Royale, giochi sportivi e survival.
Per rendere il tutto più omogeneo e pratico, dividerò le categorie in remaster (titoli che sono usciti su console non troppo vecchie, ma che potrebbero arrivare su PS4, Xbox One e PC), remake (giochi che oramai sono ingiocabili, ma che rivisitati da zero potrebbero davvero diventare piccoli gioielli moderni) e sequel (giochi che sono fuori dal mercato da molto tempo e che sarebbe ora tornassero).
Remaster
A novembre del 2013, quando è ufficialmente partita la generazione corrente, Microsoft e Sony (molto di più quest’ultima) hanno iniziato a creare porting dei titoli PS3 e Xbox 360, potenziando minimamente il comparto grafico. A seguire anche altre software house hanno sfruttato la scia: abbiamo avuto quindi raccolte di giochi come Devil May Cry, titoli come Grand Theft Auto V, L.A. Noire, The Last of Us o la collection di Halo. Nintendo invece, da quando ha messo in commercio la sua Switch, ha sfruttato la poca base installata di WiiU per far girare i migliori giochi della sua sfortunata console. Ma davvero è tutto qui? Certo che no.
Esistono titoli che sono comparsi su PlayStation 3 e Xbox 360 ma che ad oggi non sono giocabili su PS4 e Xbox One: parliamo di giochi come Binary Domain, potente sparatutto in terza persona con dei concetti trattati solamente dal recente Detroit: Become Human; oppure c’è Vanquish, un titolo che davvero rende la parola frenetico un suo marchio di fabbrica, permettendo ai giocatori di passare sopra la sua scarsa longevità. Ma la cosa più scandalosa, inspiegabile visto l’arrivo del sequel a ottobre, è la mancanza di una remaster di Red Dead Redemption (sebbene Xbox One permetta la retrocompatibilità): rigiocare le avventure di John Marston sarebbe stato fenomenale, permettendo di colmare il vuoto lasciato dal trailer di RDR2.
Ma le sorprese non finiscono qui: titoli ad oggi introvabili, come Folklore, potrebbero davvero avere nuova vita su PS4, e giochi come Spec Ops: The Line farebbero davvero impallidire ogni singola remaster pubblicata in questi ultimi anni. Insomma, c’era la possibilità di rischiare e mostrare coraggio anche nel ripubblicare qualcosa di già visto, magari più consono e qualitativamente migliore, ma la scelta è ricaduta su altro. Eppure c’è tempo per rimediare, vero E3 2018?
Remake
Si, se dico remake voi penserete subito a Final Fantasy VII: il gioco ha subito ritardi, stop improvvisi e forse ora, qualche ripartenza. Eppure non solo i giochi Square Soft e i vecchi platform meritano una restaurazione. Esistono titoli come Syphon Filter, sparatutto in terza persona con alcuni tratti stealth, che vestirebbe dannatamente bene i panni di una PlayStation 4 o di una Xbox One. I ragazzi di oggi non sanno nemmeno di cosa parliamo, eppure sono convinto che le avventure di Logan sarebbero ben gradite dal pubblico moderno. Ma se unissimo horror e dinosauri? A voi non piacerebbe giocare un bel Dino Crisis con una grafica da urlo? Certo, alcuni dogmi del passato cadrebbero in favore di dinamismo, visuale posteriore e tante altre novità, eppure pur di tornare nei panni di Regina, sarei disposto a metterci mano.
Potrei continuare all’infinito: Metal Gear Solid già nacque di nuovo su GameCube, ma vederlo ora (magari risollevando un po’ le sorti della saga) non sarebbe stupendo? E che ne dite di Legacy of Kain: Soul Reaver? Tanti recensori hanno paragonato il gameplay di God of War a quest’ultimo: vi serve altro per capire il genere di gioco? Parasite Eve, oppure qualcosa di esotico come Vagrant Story, Legend of Dragoon, Tenchu; azzardando, qualcosa legata a Evil Zone, noto picchiaduro giapponese? La forza della nostalgia è potente in questo 2018, perché non incanalarla in quelle perle rare che ormai iniziano a mancare nel panorama?
Sequel
Una parola terrificante in questi ultimi anni: Assassin’s Creed, Call of Duty, Battlefield. I giochi annuali hanno distorto il significato di sequel, capitolo successivo al precedente già uscito. Certo, God of War, Uncharted 4, Forza 7 hanno mantenuto le promesse, ma quanta energia è stata sprecata dietro ai brand precedentemente citati, prima di tornare a dare un senso logico a un seguito di un gioco? E quanti giochi sono fermi nel cassetto, pronti per rinascere di nuovo?
Si vocifera l’arrivo di un Devil May Cry 5 (quasi confermato per questo E3), ma su questa falsa riga, perché non far uscire un nuovo Splinter Cell, sdoganato ormai il concetto di stealth con titoli come Dishonored o Hitman? Al posto di puntare tutto su Titanfall 3, non sarebbe meglio spolverare un Dead Space 4? Va bene qualunque sottotitolo, Barlog vi ha mostrato come il numero sia inutile se il gioco vale. Non stiamo qui a chiedere cose impossibili (mettetevi l’anima in pace per Valve e i suoi Half-Life 3, Portal 3, Left 4 Dead 3): vorremmo soltanto rivedere quei titoli che mancano dal panorama da troppo tempo, che giustamente sono troppo recenti da richiedere un remake, ma che non farebbe schifo vedere in nuove iterazioni. Alan Wake 2 e il suo mistero, Borderlands 3 e la sua pazzia, un ritorno a scuola con Bully 2; ma perché fermarsi qui, osiamo di più, sarebbe bello mettere mano su un nuovo capitolo di Freedom Fighters, tornare a scoprire che cosa è successo in un nuovo Killzone o, addirittura, proseguire le vicende di Call of Duty con un Modern Warfare 4.
Un titolo particolare ha un comportamento strano in questa lista: parlo di Onimusha, un gioco d’azione particolare, base portante di molti titoli recenti, tutt’ora atteso dai fan. Beh, Onimusha è l’unico titolo tra questi che vorrei vedere in qualunque salsa: un remake del primo capitolo, un sequel oppure una remaster. Qualunque cosa per tornare a indossare i panni di Samanosuke e chissà, magari se portassero il terzo capitolo, anche di Jacques.
Come vedete il materiale è tanto, forse troppo. Magari questi sono soltanto giochi che per me hanno fatto la differenza, e forse non sarebbero ben accetti in questo mondo. Eppure sfido ognuno di voi a trovarvi in disaccordo con ogni singolo gioco citato. E la sfida la rilancio, chiedendovi: quali giochi vorreste veder tornare? E soprattutto, come remaster, remake o come sequel?