Dying Light 2 ha nuovamente mostrato i muscoli con il nuovo evento organizzato dagli sviluppatori, il Dying 2 Know. Durante l’episodio sono state mostrate molteplici nuove caratteristiche per il gameplay, soprattutto incentrate sulle mostruosità che ci troveremo ad affrontare.
L’evento è iniziato con una breve presentazione degli intervistatori, seguita subito dopo da un breve gameplay trailer che vi lasciamo in copertina a questo articolo e dove possiamo facilmente notare come il sistema di parkour sia una delle componenti chiave del titolo.
Infatti, si può vedere il protagonista scattare rapidamente fra i tetti e i cornicioni con rinnovata rapidità e velocità, dando un senso di accelerazione costante in corsa, che fa quasi pensare a giochi come Mirror’s Edge Catalyst.
Dopo il breve excursus sulle arrampicate, il video si concentra sui mostri e sulle loro caratteristiche più terrificanti e su come il virus abbia modificato in modo estremamente aggressivo i tessuti delle vittime facendole evolvere in creature spaventose.
In particolare, gli sviluppatori ci hanno tenuto a sottolineare come la luce e lo stealth avranno un ruolo ancora più dominante nelle meccaniche di gioco rispetto al precedente capitolo. Infatti, gli infetti sono estremamente sensibili alla luce solare e in particolare alle radiazioni UV che tendono a indebolirli terribilmente.
Con questa caratteristica in mente, i giocatori potrebbero facilmente immaginare come le fasi diurne siano apparentemente più gestibili rispetto al periodo notturno, almeno sul lato degli infetti.
Tuttavia, non si deve pensare neanche per un’istante di essere completamente al sicuro, visto che dentro molti degli edifici esplorabili si sono rannidati tutti i mostri che poi escono di notte e dentro le abitazioni entrano momentaneamente in fase di letargo.
Questo significa che avventurarsi dentro gli edifici più grandi di giorno potrebbe essere un autentico suicidio, perché tutti gli infetti della zona saranno all’interno del nido in spazi estremamente ristretti. Le meccaniche stealth sono quindi fondamentali per avere la meglio dentro le zone non soleggiate e sperare di sopravvivere più a lungo.
La mappa mostrata poi, un ospedale ormai distrutto e stracolmo d’infetti, ci ha ricordato tantissimo lo stile di The Last of Us parte 2 e delle sue ambientazioni purulente piene di spore e ammassi organici inquietanti.
Nella seconda parte dell’evento gli sviluppatori si sono poi concentrati sull’evoluzione dei mostri, con il vario grado di infestazione che porta queste creature a cambiare, adattandosi anche al corpo dell’ospite, che viene trasformato, durante un lungo e traumatico processo di trasformazione. Ecco una lista dei mostri presentati:
- Gli spaventosi Revenant hanno ad esempio le costole posteriori fuoriuscite dal corpo e aperte all’inverso come a formare una sorta di macabre ali di brandelli di tessuti e ossa marce. Dei mostri che sembrano quasi delle creature demoniache in decomposizione.
- Un altro esempio di come il virus possa completamente stravolgere il corpo umano lo possiamo vedere nei Demolisher, degli energumeni dalle proporzioni gargantuesche che possono schiacciare con un semplice pestone il nostro protagonista come un insetto.
- Le Banshee sono invece delle donne infettate con artigli lunghissimi e affilati come rasoi, e sono anche dotate di un’incredibile aggressività. In particolare, gli sviluppatori hanno specificato che la Banshee sarà uno zombie estremamente istintivo e sarà molto difficile prevederne i suoi movimenti.
- Gli Howler sono invece una sorta di campanello d’allarme per gli altri zombie nelle vicinanze e anche se non sono particolarmente pericolosi in combattimento, possono scatenare in pochissimo tempo un vero inferno.
- Ovviamente non potevano mancare i Notturni, le versioni super potenziate dei non morti standard visti anche sul primo Dying Light. Anche questa volta si sono mostrati come rapidissimi e fortemente corazzati.
Il Dying 2 Know è poi passato brevemente su una delle caratteristiche principali del protagonista di Dying Light 2: Stay Human, l’infezione nel proprio sangue. Il nostro alter-ego digitale sarà infatti anch’egli vittima del morbo e quindi costantemente a rischio nel proprio viaggio, nel quale come dice anche il titolo del gioco, dovremo fare di tutto per restare umani.
La diretta del gioco si è poi chiusa con un piccolo riferimento ad una serie su dei fumetti che mostreranno nuove caratteristiche sugli zombie che affronteremo e l’anticipazione sul terzo evento della serie Dyng 2 Know, incentrato interamente sul sistema di combattimento e di movimento del titolo.