Dragon Age The Veilguard è uno schiaffo ai fan storici della serie?

Ecco le nostre impressioni su Dragon Age The Veilguard, dopo aver analizzato il trailer e aver ascoltato le parole degli sviluppatori di BioWare.

Angela Pignatiello
Di Angela Pignatiello - Contributor Analisi Lettura da 8 minuti

Finalmente abbiamo potuto vedere un po’ di gameplay tratto dal nuovo Dragon Age The Veilguard, conosciuto prima col nome di Dreadwolf, che sarà il quarto capitolo della serie targata BioWare pubblicata da EA. Il nuovo gioco sembra avere dei pregi e dei difetti, che è possibile riconoscere già dal video gameplay pubblicato di recente. Tuttavia, bisogna sempre tenere in considerazione il fatto che è comunque un titolo ancora in fase di sviluppo, e che le cose potrebbero cambiare una volta che arriverà sugli scaffali digitali e fisici.

Dragon Age diventa action

Dragon Age The Veilguard è il quarto capitolo della serie, ed un sequel diretto di Dragon Age Inquisition, uscito nell’ormai lontano 2014: esatto, gli appassionati del gioco di ruolo stanno aspettando questo nuovo titolo da ben 10 anni. Gli sviluppatori di BioWare hanno iniziato a dare informazioni solo negli ultimi anni, che sono culminati col trailer gameplay mostrato di recente. Infatti abbiamo potuto vedere circa venti minuti di gameplay tra scelte e… tantissima azione. Se vi aspettavate un ritorno alle origini, non sarà così.

Uno degli shock più grandi che avrete guardando il trailer, è sicuramente riconoscere un gameplay action, dove sembra che gli sviluppatori abbiano completamente abbandonato l’idea di creare un gioco a turni, cosa che è in un certo senso potevamo aspettarci, vista l’indole sempre più action dei vari capitoli. Infatti l’unico Dragon Age che ha una turnazione classica, un po’ come ora Baldur’s Gate 3, è il primo capitolo: Origins. Già con il secondo e poi con il terzo capitolo, avevamo visto un gameplay ibrido che mischiava elementi action a quelli più classici, cose che qui sembrano essere completamente assenti.

Come spiegato anche in un Q&A di BioWare su Reddit, la pausa tattica come la conoscevamo non esiste più. Si potrà comunque unire i cast a quelli degli altri personaggi per concatenare e sfruttare al meglio le debolezze del nemico che i giocatori avranno di fronte, ma la telecamera non andrà in alto come negli altri capitoli.

In questa conversazione, BioWare ha dato un sacco di informazioni su come sarà strutturato Dragon Age The Veilguard. Nello specifico hanno voluto sottolineare che il personaggio principale sarà interamente personalizzabile – anche nel genere e sesso – e dovrete scegliere una tra 6 backstory per dare un’origine al vostro personaggio.

dragon age the veilguard taverna

Dato che sono passati tantissimi anni dall’ultimo Dragon Age ci sarà anche un riassunto, che darà un’infarinatura generale agli eventi che vi serviranno per comprendere al meglio ciò che succederà nel nuovo capitolo, e che servirà soprattutto per prendere le decisioni migliori possibili.

A proposito di scelte, nonostante quelle viste nel gameplay trailer non siano state così tanto influenti, in realtà i developer hanno fatto sapere che il cuore di Dragon Age Veilguard è il potere delle scelte che verranno prese, che avranno conseguenze. Per questo motivo hanno deciso di migliorare la ruota delle scelte dando tono ed emozioni prima di compiere la scelta. Anche se, proprio come negli altri capitoli della serie, fatta esclusione per il primo capitolo, Rook non dirà esattamente le stesse parole che vedrete apparire a schermo.

Per quanto riguarda il gameplay di Dragon Age The Veilguard, il gameplay trailer che abbiamo visto sembrava quasi mostrare una sorta di Hogwarts Legacy, ma molto più action, dove in realtà sarà possibile gestire anche l’albero della abilità degli altri membri del party (ma gli archetipi per le build saranno solo tre, e a quanto pare, Rook non può essere un Mago del Sangue).

Nonostante ciò, i combattimenti avranno una forte impronta tattica, soprattutto alle difficoltà più alte, dove dovrete gestire molto bene le varie sinergie tra i membri del party per poter fare quanti più danni possibili. Soprattutto perché, come già detto, le tattiche gireranno tutte intorno al sapere quali sono le debolezze di chi si ha di fronte, per poterlo eliminare nel minor tempo possibile.

dragon age the veilguard combattimento

Una cosa che ancora non è chiara sul nuovo capitolo di Dragon Age è se sarà effettivamente possibile utilizzare anche gli altri personaggi, perché a quanto pare non sarà così, ma finché non ci saranno maggiori informazioni non possiamo saperlo con certezza.

Quindi è davvero cambiato per essere mainstream?

Fatta esclusione per un combat system che sembra essere “fin troppo action” per un fan dei primi Dragon Age, sembra che il cuore del titolo sia rimasto lo stesso. È comunque un dispiacere vedere uno dei più grandi GDR a turni occidentali diventare così tanto action, soprattutto dopo che Baldur’s Gate 3 ha dimostrato al mondo videoludico che si può addirittura vincere il premio di Gioco dell’Anno anche con una struttura considerata di nicchia. Anche perché, tra le cose abbandonate, sembra esserci anche l’estetica quasi dark fantasy che ha contraddistinto Dragon Age Inquisition, per dare spazio a colori e a uno stile che fa pensare a un cambio di direzione artistica importante.

Questo non vuol dire che il nuovo progetto di BioWare sia qualcosa di sbagliato o che la nostalgia data dai vecchi capitoli debba colpire così tanto da far dire “si stava meglio quando si stava peggio”. Sì, perché alla fin dei conti BioWare è stata aspramente criticata fin dal secondo capitolo della serie, che per problemi di sviluppo ha perso un po’ l’essenza, mentre con Inquisition si è un po’ ripresa, ma ha abbandonato la turnazione dei combattimenti, rendendolo un pizzico più action rispetto al 2. Inoltre bisogna considerare anche che moltissimi giocatori inizieranno ad approcciarsi alla serie con questo capitolo, quindi dare qualcosa che molti già conoscono, come un gioco action, potrebbe essere qualcosa di buono per aumentare il bacino d’utenza.

dragon-age-the-veilguard

La cosa più importante, almeno secondo noi, è che non si perdano il cuore e l’anima del gioco: la trama, le scelte e il divertimento. E se le prime due possono essere oggettivamente migliori o peggiori rispetto agli altri capitoli, il divertimento è qualcosa di puramente soggettivo. Senza contare che la pausa tattica c’è, seppur modificata per adattarsi all’action. Quindi gli elementi chiave che hanno reso grande questa IP sembrano essere comunque presenti sotto un’altra forma. Bisogna solo aspettare che arrivi per poterlo provare con mano e “decidere” se è un Dragon Age valido oppure no.

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Contributor
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.