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DOOM Eternal – Demoni e sangue colorano di rosso la Gamescom

Quando si decide di migliorare un gameplay praticamente già raffinato e vicino alla perfezione, le scelte sono davvero poche: talvolta è anche facile cadere in errore, cambiando qualcosa di funzionante e rovinando l’equilibrio presente. Fortunatamente possiamo subito dirvi che DOOM Eternal non rientra in quest’ultimo caso, ma anzi è una diretta evoluzione – in tutte le sue parti – della precedente esperienza.

La prima cosa che salta all’occhio è la scelta strategica inserita all’interno del gioco: oltre alle classiche armi, per concludere le nostre esecuzioni contro questi demoni (che potrete fare una volta che il nemico inizierà ad essere luminoso) avremo a portata di mano stavolta non solo la semplice motosega o i colpi corpo a corpo, bensì anche un lanciafiamme. La scelta di quale di queste tre utilizzare cambierà il “loot” che riceverete (energia, scudo o munizioni): in questo modo potrete scegliere l’andamento della partita in modo più ponderato di quanto si facesse prima.

Tutto questo non mina però la velocità del gioco, elemento fondamentale della saga che torna anche stavolta in una veste fatta di adrenalina, sangue e rapidità. Per poter tornare però ai vostri fasti di giocatore di DOOM, dovrete non solo imparare a fare le giuste esecuzioni, bensì anche a sfruttare il nuovo sistema di appiglio: oltre al classico dash infatti, avrete a disposizione la possibilità di appendervi alle pareti, aggiungendo ulteriore profondità al level design.

Insomma, le due grandi novità sono allo stesso tempo molto importanti per il gunplay ma allo stesso modo anche vitali per l’evoluzione del gioco: se è vero che avrete molte nuove aree da esplorare, scoprire (magari trovando qualche oggetto utile o qualche easter egg), avrete altri e tanti modi per saltare addosso ai vostri nemici, così da dilaniarli con le vostre armi da fuoco (e non solo). La piccola vena strategica – che non dovete confondere con uno snaturamento del titolo – è proprio l’unica aggiunta possibile che i ragazzi di iD Software potevano fare: tutto questo, unito al dettaglio del level design (e di Marte) raggiunto dalla software house, permette a DOOM Eternal di essere un degno sequel, un ulteriore passo avanti e una grande occasione per tornare a sparare e correre, come non si fa da molto tempo nel panorama videoludico.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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