Pearl Abyss, a seguito del successo di Black Desert e non solo, ha deciso di proseguire la propria strada videoludica con l’MMO DokeV, presentato poco tempo fa alla community mondiale. Il prodotto, in un misto tra le caratteristiche più classiche del genere e dinamiche molto più action/adventure, ha scatenato la curiosità di tutti sia per l’ambientazione così travolgente e colorata, sia per l’idea originale di fondo. Un’idea che potrebbe essere eccezionale, oppure funzionare solo a metà. In quest’anteprima di DokeV vi parleremo di ciò che è stato mostrato fino a ora, senza tralasciare alcun elemento.
Il team di sviluppatori si è molto aperto per quanto riguarda la concezione dietro al nuovo titolo, non solo facendoci vedere parti interessanti di gameplay ma anche spiegando ai giocatori cosa ha ispirato il gioco e su cosa si è voluto puntare maggiormente. Il principio è quello di un prodotto fantasy adventure che cerca di unire l’avventura in single–player a quella in multiplayer, in modo tale da creare un’atmosfera profondamente articolata e (soprattutto) divertente. Il tutto ambientato in un mondo in stile cartoon in cui giocare nel ruolo di un vero e proprio bambino che stringe un rapporto speciale con gli spiriti intorno a lui. Un mix particolare di elementi che attira profondamente la nostra attenzione.
Creature folkloristiche e realtà complicate
Probabilmente vedendo lo spensieratissimo trailer di lancio di DokeV non pensereste che nella nostra anteprima potreste trovare una vera e propria lore di fondo, ma invece ecco la sorpresa: il gioco è carico di riferimenti alla cultura del Sud Corea e mette i piccoli protagonisti in una condizione esilarante ma allo stesso tempo complicata da affrontare. Il nostro piccolo eroe, così come i suoi selezionati amici, ha il potere di vedere i dokebi, creature che prendono il nome da degli spiriti coreani. I dokebi sono entità molto particolari, che si manifestano al protagonista stravolgendo la sua esistenza e che rappresentano i sogni e le aspirazione degli esseri umani; una filosofia che in effetti trova molto riscontro con le figure mitologiche solitamente presenti nelle culture orientali.
Se da una parte vederli significa poterci fare amicizia, dall’altra significa anche scoprire una realtà del mondo che era stata celata fino a quel momento. In questo open world così entusiasmante, non può mancare un villain per eccellenza. L’azienda che gestisce l’economia globale nell’universo di DokeV, è chiamata The Company: la tecnologia è nelle sue gelide mani, che si approfittano degli spiriti inserendoli nelle AI dei robot messi in un commercio e facendo terribili esperimenti in nome del denaro. Una realtà complicata da affrontare per un bambino che pensava di aver semplicemente trovato degli amici in più con cui passare i pomeriggi.
Una storia di amicizia e non di cattura
Pearl Abyss ha specificato con molta cura un elemento di gameplay – ed emotivo – molto rilevante per i giocatori: DokeV non parla di giovani alla cattura di creature sovrannaturali, è il racconto di bambini che pur essendo tra i pochissimi a sapere dei dokebi, devono guadagnarsi la loro fiducia e creare un rapporto per riuscire a condividere davvero le proprie avventure. Questo che significa? Che scoprire le storie di ogni spirito sarà fondamentale per far diventare il protagonista un vero e proprio amico, altrimenti – come è giusto che sia – non ci sarà alcuna collaborazione.
Cercare informazioni e indizi nell’immenso open world sarà fondamentale se vorremo davvero conquistare le creature, il che ci entusiasma molto. Si tratterà di una vera e propria conoscenza, passo dopo passo. Un legame che nasce, cresce e si sviluppa solo grazie alle nostre mani. Una volta convinte e rese parte del team, sarà interessante scoprire le varie skill a disposizione e – di conseguenza – come usarle per vincere più facilmente contro i boss, volta dopo volta. Un meccanismo che non solo sembra fluido ma che, almeno per il momento, ci convince molto e scatena in noi un’enorme voglia di giocare senza sosta, pronti a liberare il maggior numero di dokebi intrappolati.
Spostarsi nel mondo di gioco – nascondendosi con un’ombrello magico che ci rende invisibili agli altri – sarà un piacere non solo per gli occhi ma anche per il cuore. Nella nostra anteprima di DokeV sentivamo la necessità di esprimere quanto le aspettative siano medio-alte, non solo per tutto il progetto come ve lo abbiamo illustrato ma anche per la purezza che sembra riservare alla community, un elemento da non sottovalutare.
Conclusioni: cosa ci aspettiamo?
Open world vasto, storie da scoprire, una missione principale emotivamente trascinante, i dokebi al nostro fianco come “amici alla pari” e tante altri elementi ancora da scoprire. Il team di sviluppo sembra veramente aver messo parte del proprio cuore in questo MMO dall’aspetto misto: tra il realistico per luci ed ambientazione e il cartoon per spiriti e personaggi. Ci aspettiamo di avere tra le mani un titolo che potrebbe davvero lasciarci a bocca aperta e, soprattutto, convincerci a spendere ore e ore a esplorare un ambiente tutto da scoprire. Non vediamo l’ora di provarlo!